Politik | Europa 2019

Contro neoliberismo e nazionalismi

Nordest: La Sinistra schiera la documentarista sudtirolese Martine De Biasi e il matematico trentino Matteo Segatta. “L’Europa deve decidere da che parte stare”.
De Biasi - Segatta
Foto: Salto.bz

“Possiamo farcela, siamo sopra al 3% e arrivare alla soglia di sbarramento del 4% non è un obiettivo impossibile”. È ottimista Luca Di Biasio, coordinatore locale di Sinistra-Die Linke, sulla sfida delle comunitarie del 26 maggio. La coalizione “La Sinistra”, che raccoglie sotto lo slogan “Noi con te” principalmente Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, non ci sta a ritagliarsi un ruolo di comparsa in Europa, e dichiara guerra alle politiche neoliberiste e all’enfasi marziale dei nazionalisti.

Nella circoscrizione del Nordest (Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige) capolista è Silvia Prodi, nipote dell’ex premier e ingegnera nucleare, consigliera regionale in Emilia Romagna, eletta con il Pd ma poi passata al gruppo misto. La nostra Regione schiera due candidati, la documentarista sudtirolese premiata all’ultima edizione del Bolzano Film Festival e “femminista queer”, come lei stessa si definisce, Martine De Biasi, e il matematico trentino Matteo Segatta, attivo soprattutto nell’associazionismo e nel volontariato.

 

 

Il duo 

 

L’Europa che vogliamo costruire si fonda sulla democrazia reale e sull’autodeterminazione di donne e uomini; sulla giustizia sociale, ambientale e fiscale; sulla redistribuzione della ricchezza e del lavoro; sulla riconversione ambientale e sociale dell’economia; sul diritto al reddito e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla solidarietà contro le politiche securitarie e di respingimento delle e dei migranti; sulla pace, il disarmo e la cooperazione internazionale”, si legge nel programma elettorale de La Sinistra. Battaglie che non sono solo vocabolario ideologico per De Biasi, “in Europa c’è bisogno di cambiamento, a cominciare dagli strumenti con cui si affronta il tema dell’immigrazione, passando per la disparità di trattamento fra uomini e donne ancora drammaticamente evidente”, senza dimenticare i diritti della comunità LGBT+. “Le prove di oscurantismo messe in atto durante la famosa manifestazione sulla famiglia di Verona hanno avuto un controcanto importante con le migliaia di persone scese in piazza per dire no a sessismo e a beceri retaggi culturali. Ogni giorno in Europa si ha notizia di un atto omofobico o transfobico, dobbiamo fare qualcosa”, esorta la filmmaker. 

Matteo Segatta, da poco tornato in Italia dopo aver preso parte a un progetto di volontariato in Etiopia, si sofferma, oltre che sulla necessità di politiche di sviluppo sostenibile e ambientali, sul tema dell’immigrazione, particolarmente sentito in Trentino Alto Adige durante la crisi migratoria che ha avuto il suo picco nel 2015. “La narrazione che spesso si fa del ‘diverso’ certamente non ha aiutato il processo di accettazione, partiamo dalle storie individuali perché nel ‘micro’ la paura sia attenua e non lasciamo spazio alle strumentalizzazioni. Sull’immigrazione l’Europa deve decidere se vuole rimanere umana o voltarsi dall’altra parte, se vuole ancora sostenere le politiche di Erdogan o se intende adoperarsi per evacuare i campi di concentramento libici, per esempio”.

 

Occasione mancata

 

Resta un po’ di amaro in bocca per non essere riusciti a far fronte comune con i Verdi che hanno deciso, a dirla con l’europarlamentare uscente di Possibile Elly Schlein,di non allargare il loro ragionamento alla sinistra”. “Hanno voluto così - commenta Luca Di Biasio - anche sui diritti ambientali avremmo potuto riportare i Verdi su un binario differente, più ampio, noi siamo per un’ecologia sociale, accessibile a tutti, non per un’ecologia d’élite, prendiamo il caso dei Verdi tedeschi e le loro politiche per l’auto elettrica, pensano forse che per un operaio sia facile permettersene una?”.