Umwelt | Il piano

“Ci stiamo pensando”

Un impianto di trattamento di fanghi da depurazione in val Pusteria, Vettorato non esclude l’ipotesi. “Considerati vari parametri, dall’impatto ambientale ai trasporti”
Brunico
Foto: Wikipedia

La Provincia ha intenzione di realizzare un inceneritore a Brunico da 70mila tonnellate? Il quesito è stato recapitato alla giunta da Sandro Repetto, consigliere provinciale del Pd, che è partito da un assunto: “L’ARA Pustertal gestisce il costoso depuratore in caverna 3, poiché il loro impianto a pirolisi + combustione sta invecchiando e sembra che sia in programma la costruzione di un impianto che sia solo di incenerimento - scrive l’esponente dem -, sembra che con questo nuovo impianto si vogliano prendere tutte le 52 tonnellate prodotte in Provincia (comprese Glorenza e Salorno), più altre 20 tonnellate di fanghi di depurazione da Belluno. Questo significherà circa 3000 camion all’anno in più in una val Pusteria già intasata dal traffico”.
In caso di conferma del progetto di un nuovo inceneritore, chiede Repetto, “quale convenienza è stata pianificata nella costruzione e gestione di un siffatto impianto?”. E ancora: “Sono stati valutati i costi ambientali derivanti dalla previsione di circa 3000 camion in più all’anno sulle strade della val Pusteria?” e “non si ritiene più appropriato realizzare a Bolzano un essiccatore capace di ridurre di 2/3 il volume dei fanghi prodotti da Ecocenter, riducendo il numero di camion necessari per il trasporto dei fanghi e avendo un risparmio in termini di costi e un guadagno in termini ambientali?”.

La risposta l’assessore all’ambiente Giuliano Vettorato si apre con una precisazione: “In Alto Adige si producono non 50.000 tonnellate all’anno di fanghi da depurazione ma (dati ufficiali del 2018) 62.698 ton/anno e la quantità è in costante crescita”, così come confermato da Eco-Center, gestore dei maggiori impianti di depurazione.

 

La cronistoria

 

Nel 2017 la giunta provinciale approva il Piano gestione dei rifiuti speciali (delibera n.1028/2017), che si basa sui principi della riduzione dei rifiuti, della raccolta differenziata (con riciclaggio e riutilizzo) e poi dello smaltimento. Nel piano in questione, ricorda Vettorato, erano contemplate le ipotesi secondo le quali l’impianto di trattamento dei fanghi di depurazione (con priorità del recupero del fosforo) potesse essere realizzato a Bolzano o in val Pusteria.
Accade però che il Comune di Bolzano, votando la relativa delibera di consiglio (27/2017) con 35 voti a favore e 1 contrario, dice no all’eventualità di realizzare un ulteriore impianto di trattamento rifiuti nel capoluogo con questa motivazione: “L’essiccazione dei fanghi nei pressi del termovalorizzatore costituisce un carico ambientale per il capoluogo in termini di logistica e di ricadute sul territorio”.
La Provincia incarica l’Agenzia per l’ambiente e la tutela del clima di preparare tutti gli atti e i documenti necessari alla realizzazione di un impianto per trattamento dei fanghi di depurazione in val Pusteria, lasciando ancora aperta la possibilità per la realizzazione di eventuali impianti secondari in zone periferiche, come ad esempio un impianto di essiccamento a Bolzano.
L’APPA, insieme alla EPB di Zöllikon (Svizzera), effettua dunque le valutazioni sull’efficienza, sulla sicurezza tecnica delle soluzioni di smaltimento proposte, sulla economicità, e sugli impatti ambientali. I risultati vengono presentati a tutti i comprensori e al Comune di Bolzano.

 

La situazione oggi

 

L’assessore della Lega riferisce che è attualmente “in fase di valutazione la modifica del piano provinciale gestione rifiuti che prevede, alla luce delle valutazioni fatte dall’Agenzia, la realizzazione di un impianto di trattamento di fanghi da depurazione in val Pusteria”. Vettorato chiarisce che nelle valutazioni sull’ubicazione dell’impianto “sono stati considerati i seguenti parametri: ambiente, economicità, affidabilità della tecnologia e livello di consenso attorno alle proposte avanzate. Partendo da nove scenari e riducendo poi le valutazioni a solo due possibili scenari e due tecnologie*”. Infine Vettorato assicura che nelle valutazioni ambientali sono stati considerati i trasporti e che si è tenuto conto, nell’analisi, anche del parere espresso dal Comune di Bolzano.

 

*La Provincia fa sapere che l'incarico per la traduzione del rapporto in italiano è già stato dato. Le relazioni saranno pubblicate insieme sulla homepage del sito istituzionale.

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Albert Baekeland Di., 18.08.2020 - 14:00

An sich eine Anlage um P Rückzugewinnen ist nur zu begrüßen.
Bei mir tauchen aber eher die folgenden Fragen auf:
Ist die Asche zur Verwendung als Düngemittel in der Landwirtschaft geeignet? Die P2O5-Gehalte sind meines Wissens im Vergleich zu handelsüblichen Düngern vergleichsweise tief. Wie hoch ist der prozentuelle Anteil der Schwermetallen?
Je nach Technologie-können erhöhte Schwefelwerte der Rauchgase die Wirtschaftlichkeit der Anlage gefährden?
Wieso wurde in der Studie das Szenarium - Erzeugung von Biogenen Wasserstoff - nicht berücksichtigt?

Di., 18.08.2020 - 14:00 Permalink