Wirtschaft | Bonus assunzione

“Bene lo sgravio di cittadinanza”

Le aziende che danno un contratto ai beneficiari del reddito di cittadinanza ottengono l’esonero dei contributi previdenziali. La Cna plaude alla precisazione Inps.
reddito cittadinanza
Foto: PublicPolicy

Si chiama “SRDC” e sembra una sigla incomprensibile, nota la Cna-Confederazione nazionale artigiani del Trentino Alto Adige. In realtà, si tratta dell’acronimo che indica lo sgravio collegato al reddito di cittadinanza: in altre parole, l’incentivo che spetta alle imprese che assumono con contratto di lavoro subordinato, a tempo pieno e indeterminato i beneficiari del reddito di cittadinanza. A renderlo noto è la stessa associazione di categoria che accoglie con favore la precisazione dell’Inps riguardo alla misura bandiera del Movimento 5 stelle introdotta durante il primo governo Conte.

L’incentivo consente ai datori di lavoro dei titolari di reddito di avere l’esonero dei contributi previdenziali, per un massimo di 780 euro al mese e un periodo pari alla differenza tra le 18 mensilità della misura e le mensilità già godute dal beneficiario (Cna)

“L’incentivo - spiegano gli esperti della Cna regionale, per le politiche del lavoro e quelle fiscali - consente ai datori di lavoro dei titolari di reddito di avere l’esonero dei contributi previdenziali. Tale esonero potrà rientrare nel limite dell’importo mensile del reddito di cittadinanza percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione: il massimo sarà quindi di 780 euro al mese e lo sgravio si potrà percepire per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute dal beneficiario stesso, ma comunque per almeno 5 mensilità”.

Un esempio: l’impresa che assume un lavoratore che ha beneficiato del reddito di cittadinanza per 6 mesi potrà godere dell’incentivo per i restanti 12 mesi

Ecco l’esempio riportato: “L’impresa che assume un lavoratore che ha beneficiato del reddito di cittadinanza per 6 mesi potrà godere dell’incentivo per i restanti 12 mesi”.

L’associazione cita la precisazione - in realtà doppia - fornita dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale, di cui è divenuto presidente Pasquale Tridico, economista e docente universitario, che è anche l’ideatore della misura di contrasto alla povertà. La prima circolare risale all’estate: nel documento numero 104 del 19 luglio 2019 sono infatti contenute le indicazioni sugli incentivi previsti dalla legge 26 del 28 marzo 2019. La seconda circolare, la 4.099 dell’8 novembre 2019, chiarisce invece che nel portale delle agevolazioni (ex DiResCo) sarà possibile compilare il modulo di richiesta dell’agevolazione.