Kultur | Viaggio in India

Gokarna

meta di pellegrinaggio
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Gokarna
Foto: Giulia Pedron © Tutti diritti riservati

Gokarna è stata l’ultima città che ho visitato durante il mio viaggio in India. Si trova nella regione costiera del nord del Karnataka, nel distretto di Uttar, 200 km a sud di Goa.

Gokarna è una città sacra devota a Shiva, il dio distruttore, ed è abitata soprattutto da bramini, la più alta casta indù, da sacerdoti e intellettuali.

La storia dell’origine di Gokarna è alquanto bizzarra ma affascinante allo stesso modo, come spesso accade per le leggende induiste.

La parola Gokarna significa “orecchio di vacca”, in sanscrito infatti go vuol dire mucca, mentre karna significa orecchio. La leggenda racconta che Ravana, re demone del regno di Lanka con 10 teste, fosse il più grande devoto di Lord Shiva secondo le scritture della letteratura indù. Ravana era così devoto a Shiva per un motivo ben preciso: voleva ottenere il suo atma linga (anima di Shiva) che avrebbe dovuto donare al suo possessore ciò che Ravana più desiderava: l’immortalità e l'invincibilità. Soddisfatto della devozione di Ravana, Shiva gli apparve davanti ed esaudì il suo desiderio, consegnandoli il suo atma linga ad una condizione però, che Ravana non lo appoggiasse a terra prima di arrivare a destinazione, altrimenti non sarebbe più riuscito a staccarlo dal suolo. Ravana accettò ma Ganesh, divinità con le sembianze da uomo-elefante, decise di interventire per salvare il resto della mondo, infatti se Ravana fosse riuscito a portare l’atma linga fino a Lanka, sarebbe stata la fine per tutti.

Conoscendo la devozione di Ravana per Shiva, Ganesh fece in modo che sembrasse già sera, orario in cui Ravana puntualmente pregava alla divinità. Ravana si fermò su una spiaggia dove Ganesh assunse le sembianze di un ragazzo al quale Ravana chiese di tenere l’atma linga finché pregasse, raccomandandosi di non appoggiarlo a terra per nessun motivo. Quando Ravana andò a pregare, Ganesh appoggiò però l’oggetto a terra e svanì insieme alle sue mucche. Ravana cercò di inseguirli, ma riuscì ad afferrare solo una mucca per l’orecchio, il resto del corpo scomparve e lui rimase solo con l'orecchio sottoforma di pietra. Il nome di quel luogo divenne quindi noto come Gokarna, “l’orecchio di vacca”.

Come specificato dal dio Shiva, l'atma linga era e rimase radicato a Gokarna, immobile  nonostante la forza che Ravana usò per cercare di sollevarla. L’atma linga, che altro non è che un fallo in pietra, massimo simbolo di fertilità, si trova all’interno del tempio più importante di Gokarna, il Mahabaleshwar Temple, antichissimo santuario dedicato a Shiva.

Oggi Gokarna oltre che meta di pelligrninaggio, è anche una meta per i viaggiatori che provano a fuggire al turismo di massa, anche se ad essere sinceri il turismo qui è già arrivato, per fortuna in forma più blanda. Dal centro sabbioso della città, si può raggiungere a piedi o con un tuo tuk, la prima delle quattro spiagge, la meno selvaggia, la Kudle Beach dove si trovano la maggior parte delle sistemazioni, tutte alquanto semplici e spartane che si nascondono tra gli alberi e la foresta che si trova dietro la spiaggia. Proseguendo si trovano le altre spiagge, la Om Beach, così chiamata perché le sue lingue di sabbia disegnano nel mare il meditativo segno dell’Om e, seguendo un sentiero tra foreste e scogliere, si trovano più a sud le calette di Half Moon e Paradise Beach.

Giulia Pedron