Politik | La misura

La carta del compromesso

La spinosa questione dell’obbligo di porte chiuse nei negozi continua a far discutere. La Lega attacca Lorenzini: “Si impunta sulla scelta sbagliata”.
Marialaura Lorenzini
Foto: Comune di Bolzano

Ancora scintille in consiglio comunale a Bolzano sul tema dell’obbligo delle porte chiuse negli esercizi pubblici - al fine di ridurre le emissioni e arginare gli sprechi energetici - su cui si attende la decisione del Tar a seguito del ricorso presentato dai commercianti locali. In vista del voto sulla delibera avanzata da Gabriele Giovannetti (Alto Adige nel cuore) che chiede di revocare la misura (che peraltro sembra non esaltare nemmeno la Svp) Juri Andriollo del Pd propone di mettere a punto “un regolamento attuativo di buon senso. Si potrebbero individuare zone in cui applicare o meno la misura. Per certi piccoli negozi di Don Bosco può essere complicato adeguarsi, altrove magari è più facile”, come riportato dal Corriere dell’Alto Adige. La giunta ha aperto un tavolo tecnico insieme alle categorie per trovare un compromesso.

L’assessora Marialaura Lorenzini (Verdi), che fortemente ha voluto il provvedimento in questione, chiede alla coalizione di votare la delibera del centrodestra in modo compatto ma il sindaco Renzo Caramaschi si appella piuttosto al voto secondo coscienza. Lorenzini “si sta impuntando sulla scelta sbagliata” attacca Carlo Vettori, consigliere comunale della Lega Nord, che aggiunge: “Avevamo avvisato la Lorenzini che il Tar sarebbe stato dietro l'angolo, se solo avesse portato avanti la delibera delle porte chiuse. A cosa serve adesso il tavolo di mediazione, se la Lorenzini aveva prefigurato di aver già mediato con le categorie e che queste erano d'accordo sulla delibera che noi contestiamo?”. Il regolamento, insomma, continua a dividere. A settembre il pronunciamento del consiglio comunale.