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Stay in school, kids

30 studenti seguiti da 5 educatori. Il nuovo progetto contro la dispersione scolastica in Alto Adige. Tommasini: “Uno strumento per chi resta escluso dal sistema”.
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Foto: upi

L’aggressione alla dispersione scolastica, in Alto Adige, passa anche attraverso un nuovo progetto voluto dall’Intendenza scolastica di lingua italiana. Pur avendo nella Provincia di Bolzano un tasso di abbandoni al di sotto della percentuale nazionale si rende comunque necessaria un’azione di contrasto, soprattutto per quel che riguarda la scuola secondaria di secondo grado.

"Con questo progetto contro la dispersione scolastica siamo convinti di poter fornire gli strumenti per sostenere anche chi oggi ha difficoltà e rimane escluso dal sistema, con gravi danni per sé e per tutta la comunità"

A onor del vero già dall’anno scolastico 2012/2013 sono attivi una serie di progetti rivolti al primo ciclo scolastico (quello che si conclude con l’esame di terza media) che intendono dare prima di tutto una risposta alle esigenze dell’obbligo scolastico. “Ciò non toglie – spiega la sovrintendente Nicoletta Minnei - che rimane un punto fisso su cui riflettere il tema dell’obbligo di istruzione fino alla frequenza di almeno il primo biennio della scuola secondaria”. I vari progetti verranno ora connessi fra loro e coniugati anche con il contesto extrascolastico. “Vogliamo portare  tutti i nostri ragazzi e ragazze al successo formativo - specifica l’assessore alla scuola Christian Tommasini -. Con questo progetto contro la dispersione scolastica siamo convinti di poter fornire gli strumenti per sostenere anche chi oggi ha difficoltà e rimane escluso dal sistema, con gravi danni per sé e per tutta la comunità”. 

Ad essere coinvolti nell'iniziativa saranno 5 educatori e una trentina di studenti che, secondo insegnanti e dirigenti, hanno delle buone potenzialità, ma, per vari motivi, hanno un percorso scolastico contraddistinto da molte assenze o un alto numero di insufficienze, “L’insuccesso scolastico – afferma l'ispettore Vincenzo Gullotta - può incidere negativamente sulla motivazione allo studio, sulla propria autostima e soprattutto può innestare un processo di autovalutazione negativa e distorsiva che porta lo studente ad abbandonare il sistema scolastico”.

Verranno quindi messe in pratica azioni di prevenzione per contrastare le cause che favoriscono l’insorgere della dispersione scolastica prima che si manifesti e si prevedono interventi diretti con strategie educative mirate e personale specialistico ed educativo preparato. A questo si aggiungono azioni di recupero per riavvicinare a percorsi formativi i ragazzi che hanno appena abbandonato agli studi. Il percorso degli studenti viene supportato dalla presenza di educatori sia a scuola in orario mattutino, sia nei laboratori in orario pomeridiano.

Quale sarà il compito degli educatori? Principalmente riconoscere le differenti qualità degli studenti, scoprirne i talenti, così come i punti di forza e di debolezza e di non scoraggiare la ricerca di un proprio progetto di vita, ma sostenerlo e incoraggiarlo, aiutando i più giovani – soprattutto nel passaggio tra medie e superiori – a costruirsi gli strumenti per provare a perseguirlo. Il progetto si avvarrà di un comitato tecnico e di consulenti di esperienza come il pedagogo Marco Rossi Doria e la psicologa Valeria Lucatello. La cabina di regia sarà coordinata dall’ispettore Vincenzo Gullotta, che si occuperà insieme agli ispettori Andrea Felis e Sandro Tarter di dispersione scolastica.