Gesellschaft | Emergenza

“Rispondete all’appello”

Lettera aperta di Binario 1 alle autorità per aumentare i posti letto nei centri di accoglienza dopo che quasi cento persone hanno passato la notte al freddo.

In cento (o quasi), due sere fa, erano rimasti fuori dal Centro emergenza freddo, la struttura di via Macello allestita dall’associazione Volontarius. I 70 posti non erano sufficienti per tutti, profughi e senza dimora hanno quindi dovuto trascorrere la notte al freddo. La priorità di pernottamento (per 3 notti) spetta ai senzatetto che si trovano sul territorio da più di sei mesi, seguiti dai residenti in Italia, Europa e gli extracomunitari. Ieri, 18 novembre, intanto, c’è stato un incontro fra l’associazione, la Provincia e il commissariato del governo al quale ha partecipato anche il questore Lucio Carluccio; l’obiettivo è cercare quanto prima una soluzione al problema. “Una situazione inaccettabile”, l’ha definita Guido Margheri, capogruppo di Sel, in una nota:

“Non si può continuare con le logiche emergenziali e le rigidità facendosi cogliere di sorpresa di fronte a problemi quantitativamente superiori al passato, ma largamente sostenibili dalla Provincia di Bolzano nell'ambito di tutto il territorio altoatesino. È necessario, inoltre, evitare le "guerre tra poveri", tra tutti coloro che sono in stato di bisogno. Il coordinamento tra istituzioni, terzo settore e volontariato deve, quindi, essere in grado di governare la situazione evitando di lasciar soli in prima linea volontari, terzo settore, Comune di Bolzano e forze dell'ordine. È, inoltre, evidente come i respingimenti decisi unilateralmente da Germania e Austria richiedano un'adeguata e tempestiva iniziativa della Provincia e dei parlamentari della nostra terra nei confronti del Governo affinchè si trovi una soluzione rispettosa della dignità delle persone che non possono essere considerati ‘pacchi postali’”.    

A denunciare la mancanza di posti letto anche i volontari di Binario 1 che, dopo diversi appelli, hanno deciso di inviare una lettera aperta ai responsabili e nello specifico: il presidente della Provincia Kompatscher, l’assessora Stocker, il presidente del consiglio provinciale Widmann, la giunta provinciale, la presidente del consiglio regionale Avanzo, il commissario del governo Margiacchi, il questore Carluccio, il Vescovo Muser, il vicari generali Matzneller e Tomasi, l’amministratore dei beni diocesani Mumelter, i direttori di Caritas Kripp e Valente, il direttore di Volontarius Rotelli, il direttore dell’Assb Marcato, il commissario straordinario Penta, il vicecommissario vicario De Carlini e i consigli di quartieri. 

I volontari invitano la popolazione a spedire tale lettera - di cui pubblichiamo di seguito il contenuto -, completa di nome e cognome, a tutte le autorità sopra citate (qui gli indirizzi e-mail) ma anche ad amici e conoscenti, in modo da diffondere il più possibile il messaggio.

“Già da mesi abbiamo segnalato che i posti letto messi a disposizione non sono sufficienti. Ci riferiamo ai senzatetto, ai richiedenti asilo in lista di attesa, a coloro ai quali la richiesta di asilo è stata accettata, così come ai rifugiati in transito che sostano la notte in stazione; tutte queste persone attualmente sono costrette a dormire fuori al freddo, senza un riparo. Solo a Bolzano si contano fino a 200 persone che ogni giorno si trovano ad affrontare tutto questo. L`inverno è alle porte e la situazione sta diventando insostenibile! Devono essere trovate finalmente delle soluzioni a  tutto ciò! Non possiamo e non vogliamo  più assistere inermi e vi chiediamo quanto segue:

DI AUMENTARE I POSTI LETTI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA

  • Per tutti i richiedenti asilo in Alto Adige, i quali hanno diritto ad avere un posto nei centri di accoglienza!

DI CREARE POSTI LETTO SUFFICIENTI PER L`INVERNO, COME ANCHE OFFRIRE STRUTTURE PER LA PROPRIA IGIENE PERSONALE E PER POTER RICEVERE UN PASTO CALDO SENZA AVER BISOGNO DI PERMESSI SPECIALI

  • Per i rifugiati che devono sostare a Bolzano (i cosiddetti “profughi in transito”);
  • Per i richiedenti asilo che hanno ottenuto una risposta positiva e sono costretti a lasciare i centri di accoglienza, ritrovandosi a vivere per strada;  
  • Per i senzatetto.

La situazione attuale è scandalosa e nessuno se ne prende la responsabilità. Nonostante le ripetute segnalazioni, il problema non è sotto controllo. È tempo che si assumano le proprie responsabilità e che vengano presi i giusti provvedimenti - prima di avere le prime vittime del freddo. Abbiamo risorse sufficienti in Alto Adige per aiutare - bisogna solo volerlo.

Rispondete per favore a questo appello e dimostrate, che l'umanità è ancora nel cuore dei valori Europei”.

Nel frattempo la Caritas ha annunciato che verranno aperte due nuove case di accoglienza per richiedenti asilo a Castelrotto e Bressanone, offerte gratuitamente dalla Chiesa locale, nella fattispecie dalle Suore Terziarie a Castelrotto e dall’Accademia Cusano a Bressanone. Saranno gestite dagli operatori della Caritas nell’ambito del programma di accoglienza nazionale e provinciale.

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Massimo Mollica Do., 19.11.2015 - 10:32

In una comunità dove troviamo chi se ne frega, mentre gioca a fare il difensore della patria, e chi se, pur dichiarandosi sociale, indirizza tutta la sua attenzione contro la provincia e Benko, è chiaro che ci deve scappare il morto perché la politica si occupi di questi poveri cristi.

Do., 19.11.2015 - 10:32 Permalink
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Massimo Mollica Fr., 20.11.2015 - 08:47

Per fortuna che Bolzano Bozen c'è e qualcosa si muove! Personalmente io utilizzerei, in coordinazione con la provincia, il palazzo chiuso da anni davanti al palazzo provinciale XI e lo darei in gestione ai volontari. Al primo piano farei un presidio permanente di polizia , evitando così che debbano stare ogni giorno dentro un furgoncino, come succede adesso, e tranquillizzerebbero chi si fa paranoie.

p.s.: trovo inconcepibile che nella mia città vi siano palazzi chiusi da decenni. Come comune farei pagare ai proprietari, che siano pubblici o privati, 5.000€ al giorno per lo sfitto, così li passa voglia di investire nel mattone! Senza considerare che più uffici pubblici significa più burocrazia!

Fr., 20.11.2015 - 08:47 Permalink