Gesellschaft | 10anni Liceo Pertini

Quando a insegnare è lo studente

Fiammetta Bada e i 10 anni del liceo Pertini. “Con l’apprendimento cooperativo tutti migliorano, nessuno rimane indietro”. Mercoledì la festa. E il libro sul decennale.
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Foto: Contempora

“Il cooperative learning, l’apprendimento cooperativo, sposta il baricentro dagli insegnanti ai ragazzi, che diventano loro stessi docenti, per i loro compagni. Ognuno di loro si mette a disposizione degli altri nelle materie in cui è bravo. Così facendo aumenta la propria autostima per affrontare meglio quelle dove invece si sente meno forte”. Fiammetta Bada, presidente della cooperativa sociale Contempora che gestisce il Liceo di Bolzano “Sandro Pertini”, nonché membro di presidenza dell’associazione di rappresentanza Legacoopbund, spiega lo spirito della cooperazione applicato alla scuola.

L’istituto superiore – una realtà che oggi conta 160 studenti, 20 insegnanti, 10 classi – festeggia quest’anno i dieci anni dalla fondazione. Mercoledì 20 dicembre si terrà la celebrazione, alla quale daranno il proprio contributo ragazze e ragazzi. Sarà anche l’occasione per presentare la pubblicazione sul decennale che contiene l’excursus della scuola e le testimonianze di studenti, docenti e personale dell’istituto.

Il Liceo delle scienze umane – Economico Sociale “S. Pertini” compie dieci anni. Come è nata quest’esperienza di cooperazione nel mondo della scuola?
Il nostro, assieme al Toniolo, è uno dei due licei di Bolzano gestiti da una cooperativa. L’istituto, che ha anche l’opzione provinciale di scienze dell’alimentazione, nasce formalmente con la fondazione a metà marzo del 2007. Ma è scaturito da un’esperienza precedente: la scuola esisteva già ed era gestita da Cls, il Consorzio lavoratori studenti di Bolzano. Nei quattro anni precedenti era stato svolto solo il percorso serale. Quindi, per la necessità di dare una sede stabile alla scuola, Cls ha ceduto l’attività dell’istituto ad una cooperativa nata ad hoc, appunto Contempora che ha assunto la gestione.

In questi dieci anni il liceo è cresciuto?
Nel 2007 gli studenti erano cinquanta. Oggi sono 160, mentre gli insegnanti sono 20. Sette classi seguono il percorso diurno, tre quello serale.

È tempo di festeggiare il decennale.
Mercoledì 20 dicembre si terrà la celebrazione. Una festa, nella quale verrà presentata la pubblicazione con l’excursus della scuola e le testimonianze di studenti, insegnanti e personale. I loro racconti su come hanno vissuto l’istituto, cosa ha rappresentato per loro e su cosa rappresenta l’educazione. Sarà anche l’occasione per dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi. La mattinata verrà gestita da loro e nel pomeriggio organizzeranno concerti, piccole recite e via dicendo.

Il Pertini è un esempio di applicazione dei principi cooperativi alla formazione. Come si declina nel concreto questo binomio?
Usare il senso della cooperazione legandolo all’apprendimento non è una cosa che inventiamo noi. Il cooperative learning sposta il baricentro sui ragazzi. Si mettono a disposizione dei compagni, non genericamente ma in ciò in cui ognuno si sente forte. L’alunno più bravo in matematica può aiutare i compagni in questa materia, lo stesso può fare chi, invece, è forte in italiano. Mettendo in gioco i loro punti forti, possono recuperare nei loro punti deboli. Si rafforza in pratica l’autostima di ciascuno.

Un metodo che aiuta ad affrontare le proprie debolezze?
Se si rafforza l’autostima, si può affrontare una materia nella quale si hanno delle difficoltà più serenamente, perché si sa di avere delle capacità. L’autostima non viene frustrata di fronte alle avversità. Altrimenti, verrebbe meno anche lo stimolo a fare bene ciò che riesce più facile. È uno stimolo ad andare avanti.

La cooperazione nella classe è quindi molto importante per il percorso educativo e di crescita individuale?
Cooperare aiuta a rapportarsi agli altri. Non serve essere amici, basta una sintonia di base, la capacità di confrontarsi in modo positivo. Lo spirito della nostra scuola è portare tutti, chi ha difficoltà e chi no, a raggiungere un obiettivo. Un percorso nel quale si valorizzano le particolarità di ogni ragazzo. Non ci sono – e nel nostro liceo lo si impara – difficoltà che non si possono superare.