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Paese di stacanovisti

Gli altoatesini lavorano mediamente più di 38 ore a settimana, con giornate lavorative che superano anche le 10 ore e tempi lavorativi più lunghi nell'agricoltura.
Keith Haring
Foto: Pixabay

Gli altoatesini sono veri workaholics. Lo conferma un’indagine dell’Istituto Promozione Lavoratori (IPL) sui tempi di lavoro in Provincia: Con più di 38 ore di media, la settimana lavorativa altoatesina dura decisamente più a lungo che nei Paesi vicini – considerando sia lavoratori autonomi che dipendenti.

In confronto ai Paesi confinanti e alla media italiana, viene alla luce come quasi un terzo (31,6%) dei lavoratori dipendenti altoatesini lavori più di 40 ore settimanali. Chi sono? “Settimane sopra le 40 ore sono dichiarate dal 67,5% degli impiegati nell’agricoltura, dal 54,7% di quelli nel turismo e dal 55,7% della categoria dei dirigenti”, afferma la Vicedirettrice dell’IPL Silvia Vogliotti, che insieme alla ricercatrice Anna Tagliabue ha elaborato i dati.

Quattro impiegati su dieci svolgono almeno una volta al mese una giornata lavorativa superiore alle 10 ore. Nell’agricoltura i lunghi tempi di lavoro e la settimana lavorativa anche di 7 giorni si accompagna spesso a picchi lavorativi e ad un secondo lavoro. Nel turismo i lavoratori mettono in conto giornate estremamente lunghe ed uno stacco ridotto tra due turni lavorativi. I dirigenti risultano essere quelli con gli orari di lavoro maggiori. Le giornate durano spesso più di 10 ore, e la settimana di lavoro arriva fino a 6 o 7 giorni.

Più breve, meno di 35 ore settimanali, è l’orario del 27,2% degli altoatesini, la quota minore per questo tipo di orario nel confronto tra Paesi. La settimana più breve in assoluto la sia trova nei settori dei “servizi privati” (per il 43,9%) e nell’istruzione (63,8%), laddove il tempo pieno contrattuale per gli insegnati è ad esempio inferiore alle 35 ore settimanali.

 

Tutti contenti?

Nel complesso, il 57,6% dei dipendenti in Alto Adige segue le classiche 5 giornate lavorative, un quarto ha un orario distribuito su 6 giornate e il 7,1% lavora invece tutti i giorni della settimana. “Più della metà degli altoatesini sono complessivamente soddisfatti del proprio orario di lavoro; agricoltori e dirigenti preferirebbero invece una settimana lavorativa più breve”, conclude Vogliotti.

Ultimo dato che emerge dall’indagine IPL: Il 21,8% degli intervistati dichiara oggi di aver lavorato più ore rispetto a un anno fa. Oltre la metà (il 52,9%) afferma che ciò corrisponde ai propri desideri ed è quindi accettabile. Al contrario, dirigenti, artigiani e operai specializzati preferirebbero avere orari di lavoro più brevi.

“Rimarco positivamente il fatto che la metà dei lavoratori (dipendenti ed autonomi) sia soddisfatta del proprio orario di lavoro”, commenta la Presidente IPL Christine Pichler che però si dice “preoccupata che ci siano delle categorie professionali con orari di lavoro particolarmente lunghi o con poco stacco di riposo tra una giornata lavorativa e la successiva Anche perché sappiamo quanto la produttività e la concentrazione cali decisamente nelle ultime ore di lavoro della giornata”. Si associa la Direttrice Provinciale INAIL Mira Viravelli: “Lo stress-lavoro-correlato – collegato a lunghe settimane lavorative – è uno dei fattori che sempre più va considerato nell’organizzazione del lavoro, perché condizioni adeguate possono incidere in maniera anche significativa sul rischio infortunistico. È onere del datore di lavoro monitorare questo rischio ed assumere le iniziative adeguate”.