Politik | la buona politica

la politica salva vite,la propaganda no!

La politica che cerca di risolvere i problemi non è semplice. La propaganda invece è molto più semplice.
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La vicenda chiamata RIMBORSOPOLI mi ha fatto riflettere. Ho letto la storia di chi si poneva come paladino della legalità e insultava gli altri. Ho visto le loro facce quando sono stati sbugiardati dall’inviato delle IENE. Quello che m’interessa è sottolineare la natura della restituzione dei soldi da parte degli eletti del MOVIMENTO 5 STELLE, ovvero un’azione esclusivamente di tipo propagandistica. Intendiamoci, io sono più che d’accordo sulla riduzione dei costi della politica. Ma questa dev’essere effettiva, regolamentata, avere un criterio ben preciso e interessare tutte le realtà di gestione del bene pubblico. In poche parole dev’essere trasparente con sistemi di controllo e soprattutto legiferata con regole semplici e chiare. Spacciare invece 22 milioni di restituzioni senza sapere quanti in effetti sono stati spesi in totale, dato che figurano rimborsi poco chiari, al netto di chi ha detto il falso, rende tutto solo una farsa propagandistica! Aggravata dal fatto che nessuno si è posto il problema del perché sono successi tali fatti (emersi ESCLUSIVAMENTE grazie a un servizio delle IENE), e non si è analizzata la vicenda per capire come evitare il ripetersi dei brogli. Il sig. Di Maio ha rimarcato la natura propagandista utilizzando altra propaganda, ovvero minacciando un’espulsione nei fatti non eseguibile. La propaganda è di tutti i partiti politici, in ogni territorio. Si pensi per esempio alle retate degli aderenti a CASAPOUND nei parchi alla ricerca di siringhe o al pronto soccorso con tanto di pettorina. È pura propaganda! Che non serve a sanare il problema, ma solo a pubblicizzare il prodotto, ovvero loro stessi. Gli stessi 80€ in busta paga voluti da Renzi sono propaganda, anche se creano maggiori benefici della restituzione dei 5 STELLE. Di sola ed esclusiva propaganda vive il sig. Berlusconi e il sig. Salvini e la sig. Meloni non sono da meno. Ma non è prerogativa solo dei politici, bensì di molte categorie in primis i giornalisti. I quali oramai si dividono in due specie. Quelli che fanno servizi alla STRISCIA LA NOTIZIA, denunciando un misfatto, o costruendolo tale. E quelli invece che sono opinionisti, ma in realtà veri e propri capipartito delle proprie testate giornalistiche. In un paese che avrebbe un estremo bisogno di un giornalismo indipendente, con inchieste serie e ponderate, assistiamo invece a mera propaganda per giunta subdola. E così ci troviamo a fare ampie discussioni sui 2 centesimi a sacchetto, delle aggressioni dell’orso, di un’inesistente invasione di extracomunitari, della minaccia islamica, di comunismo e fascismo, della Boschi. Mentre si parla poco o non si parla per niente del fatto che esistono 3 tra le mafie più importanti al mondo, in alcuni periodi certe zone del paese assomigliano di più a Beirut in periodo di guerra, dei miliardi di euro persi a causa della corruzione e dell’evasione fiscale, della giustizia che NON FUNZIONA, della burocrazia asfissiante, dei 40 centesimi al litro di benzina che si pagano in più rispetto a un cittadino austriaco e del terzo e passa che si paga in più nelle bollette elettriche rispetto a un cittadino tedesco. Ecco quindi che il passo dell’equiparare Banca Etruria alla Sparkasse è breve!

Oggi però voglio segnalare uno scoop giornalistico. Quello che nessuno tra politici e giornalisti ha notato. Il 23 gennaio del corrente anno a Curon Venosta 160 persone, grazie all’operato della protezione civile, assistita dall’esercito (ma anche grazie all’attività compiuta negli anni passati dalla Provincia per quanto riguarda la protezione valanghe), sono state tratte in salvo. Il 18 gennaio di un anno prima, sul Gran Sasso, in una situazione similare, l’hotel Rigopiano è stato spazzato via, portandosi con sé la vita di 29 persone. Questa in estrema sintesi è la differenza tra chi fa politica e chi invece tira a campare con la propaganda. E peccato, ripeto, che nessuno di competenza, ma anche giornalista, abbia analizzato questa situazione. Non si sia interrogato sulla differenza di operato. Abbia compreso quanto sia fondamentale la natura autonomista territoriale e il relativo operato. Una differenza che può determinare la vita dalla morte. Vien da sé che quanto capitato sul Gran Sasso, ma anche nei recenti terremoti, prima o poi ricapiterà purtroppo- E allora la macchina propagandista riprenderà vigore, alimentata dal giornalismo del dolore, con i suoi droni a riprendere le macerie e relative interviste ai famigliari delle vittime. Vite di chi poteva essere mio padre o mia madre, mio fratello o sorella, mio figlio o figlia. E allora concludo questo mi pensiero ricordando le vittime di quella vicenda, come testimonianza di un sistema marcio basato sulla propaganda e incapace ad analizzare i veri problemi di questo paese.

Valentina Cicioni, Marco Tanda, Jessica Tinari, Foresta Tobia, Bianca Iudicone, Stefano Feniello, Marina Serraiocco, Domenico Di Michelangelo, Piero Di Pietro, Rosa Barbara Nobilio, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Sara Angelozzi, Claudio Baldini, Luciano Caporale, Silvana Angelucci, Marco Vagnarelli, Paola Tomassini, Linda Salsetta, Alessandro Giancaterino, Cecilia Martella, Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Marinella Colangeli, Alessandro Riccetti, Ilaria Di Biase, Roberto Del Rosso, Gabriele D’Angelo, Dame Faye

"La gente sta morendo e voi non vi rendete conto"

(una delle intercettazioni contenute nell' informativa del nucleo ecologico dei Carabinieri di Pescara)