Politik | Rapporto UN75

ONU per un’iniziativa popolare mondiale

Non sembrava possibile, ma perfino all’interno dell’ONU si fa larga l’idea della partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politiche riguardanti tutto il mondo.
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Il rapporto UN75, appena uscito, delinea il futuro che i cittadini di tutto il mondo auspicano per l’ONU. In questo forte appello non solo si rivendica l’introduzione di più elementi democratici all'ONU, ma si articola anche una proposta per un'iniziativa dei cittadini del mondo. Il rapporto parte dalla dichiarazione solenne dell’ONU, quando l’ONU ha celebrato il suo 75° anniversario. In vista di questa ricorrenza il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres aveva lanciato una serie di consultazioni durate un anno intero, i cui risultati sono usciti poco fa. Sotto il titolo "The Future We Want, The UN We Need", oltre 1,5 milioni di persone di tutti i paesi hanno contribuito con i loro pensieri sull'ONU e le loro aspettative per il futuro. Già prima nell’estate 2020 l’ONU insieme agli UAE aveva pubblicato il suo Rapporto sulle possibilità del futuro. Le conclusioni di questo dibattito globale sono poi state raccolte in un rapporto e presentate nel febbraio 2021.  

Il rapporto non solo esamina in dettaglio come riprendersi dalla crisi di Covid 19, ma anche come i cittadini di tutto il mondo si rapportano al sistema delle Nazioni Unite. Secondo i sondaggi la stragrande maggioranza delle persone (97 percento) crede che la cooperazione internazionale sia importante, il 40 percento delle persone considera l'ONU un apparato è "lontano dalla sua vita".

Una scoperta chiave del rapporto è che le persone in tutto il mondo vogliono un'ONU più democratica e partecipativa. Il rapporto elenca una serie di proposte per la riforma dell'ONU e indica anche specificamente l'introduzione di una 'iniziativa dei cittadini' all'Assemblea Generale dell'ONU. Questo strumento si configura in analogia alla proposta di legge di iniziativa popolare, senza successiva votazione popolare, uno strumento già presente nella Costituzione italiana. Uno strumento che Democracy International ha sostenuto negli ultimi anni, insieme a una coalizione globale di organizzazioni della società civile.  

Nell'ambito delle riforme organizzative, il rapporto UN75 suggerisce che "l'ONU può essere ulteriormente democratizzata attraverso altre riforme, come l'istituzione di un'assemblea parlamentare all'ONU come organo sussidiario dell'Assemblea Generale ai sensi dell'articolo 22 della Carta, o un altro strumento di consultazione permanente". Entrambe le riforme significherebbero un'ONU più inclusiva, democratica e partecipativa, non più l'arena esclusiva dei diplomatici di alto livello, ma aperta alle voci del popolo che rappresenta. Il rapporto UN75 è certamente solo un punto di partenza, ma è un segno importante e promettente che una nuova era di politica globale inclusiva sta nascendo.

All'Assemblea generale dell'ONU del 2020, lo scorso settembre, gli Stati membri hanno incaricato il segretario generale dell'ONU Guterres di sviluppare "raccomandazioni per far avanzare la nostra agenda comune e rispondere alle sfide attuali e future".  Lo stesso segretario generale Guterres ha promesso che per delineare questa tabella di marcia per il futuro dell'ONU, raccoglierà tutte le proposte provenute dagli stati membri, così come dalla società civile e dal rapporto UN75. Guterres presenterà le sue raccomandazioni nel settembre 2021 sotto il titolo "La nostra agenda comune", che potrà essere una spinta per la riforma dell’ONU verso un sistema politico mondiale più inclusivo, innovativo e democratico.