Kultur | video del venerdì

Musica libera in un casale del '400

C'è chi, come Gabriele Muscolino, ha saputo attingere dal lockdown le energie per continuare a fare musica. Nel "video del venerdì" il suo nuovo singolo: "Paradiso".
Gabriele Muscolino
Foto: Franco Silvestri

Cantautore, arrangiatore e insegnante di lingua italiana in una scuola tedesca di Bolzano, Gabriele Muscolino pubblica il suo primo album come cantante solista. Una creazione musicale, questa, che grazie ad un curioso mix tra luogo di registrazione, testo, strumenti ad arco, voce e bouzouki, trasporta l’ascoltatore in un nuovo mondo fatto di armonia, piacere e contatto con la natura. L’artista, che in passato ha fatto parte del gruppo Nachtcafé registrando due dischi, si è appassionato al bouzouki irlandese – uno strumento a corde di origine greca – arrivando a scrivere il suo primo album da solista arrangiato per soli archi - suonati da Lorenzo Barzon e Luca Pasquale - voce (seconde voci di Angelika Pedron) e bouzouki. Un album che rappresenta la risposta energetica al primo lockdown primaverile da parte di Muscolino.

“Desideravo creare un disco dal sound omogeneo che, proprio per il particolare arrangiamento, ci aprisse le porte di un nuovo mondo. I nostri strumenti – ci racconta Muscolino – se utilizzati in un certo modo, permettono di creare un microcosmo coinvolgente”. Chiunque abbia mai provato a registrare una canzone sa per certo che tra il processo iniziale di registrazione, effettuato tramite i microfoni che catturano il suono, e il prodotto finito, c’è una grande differenza. “Per raggiungere il nostro obiettivo – ovvero quello di trovare la giusta atmosfera musicale – sapevamo che tutto dipendeva dall’ambiente in cui registravamo le canzoni. Per rendere la registrazione viva, allora, mi sono ricordato di un tecnica che mi insegnò un cantautore viennese: il luogo di registrazione deve ispirare i musicisti”.

 

Per Gabriele e i suoi colleghi era quindi necessario trovarsi bene nell’ambiente che li circondava. “Siamo venuti a conoscenza della possibilità di suonare all’interno del Museo delle api di Costalovara. Qui – all’interno del casale del ‘400 adibito a museo – ci siamo trovati all'interno di stubi in legno di cirmolo che, durante la nostra registrazione, fungevano da vere e proprie casse armoniche”. Dal suono degli archi, alle voci: tutto veniva modificato e, contemporaneamente, si prestava perfettamente alla creazione dell'atmosfera desiderata da Gabriele. Nell'album, sono “Paradiso” e “Il ragazzo che saliva sugli alberi” – il video di quest’ultima canzone è disponibile su YouTube dalle 12:30 di oggi - le due musiche che, per i musicisti, necessitavano della giusta ambientazione per essere suonate nel modo più espressivo possibile.

“Paradiso” è una musica d'ispirazione – come specifica Muscolino - “va per immagini, flash, suggestioni, esprimendo i temi del paradiso antico e dell’eterna giovinezza. Il filo conduttore dell'intero album, invece, è il desiderio umano di essere in armonia con la natura”.

 

 

Anche la creazione del video non è stata lasciata al caso

 

“Solitamente nei video musicali si mostra la storia che viene raccontata nella canzone, o il gruppo mentre suona. Non volevamo nulla di tutto questo. Desideravamo creare un video dove non successe nulla. Il vuoto permette all’ascoltatore di riporre l’attenzione nella musica stessa” spiega Muscolino. L’osservatore più attento, però, potrà notare il curioso collegamento tra il video di “Paradiso” e de “Il ragazzo che saliva sugli alberi”: “Sono entrambi video dinamici, registrati sul trenino del Renon. Nel primo video – conclude Muscolino - si nota un uomo di spalle nel posto a sedere dietro l’attrice, è il protagonista del secondo video”. Viene sottolineato così, anche dal video attraverso le immagini, il collegamento tra le atmosfere musicali dei due brani.

Una musica libera, quella prodotta da Gabriele Muscolino, che esce dagli schemi sociali del tempo in cui viviamo. Spesso, questi schemi, impongono “un solo modo di fare musica, di fare teatro, di fare arte”. Muscolino è un artista da apprezzare proprio per il suo valore culturale, che non si fa ostacolare dalle imposizioni dell’“hype”, andando oltre, non limitandosi a cavalcare l’onda dominante dei tormentoni musicali.