Chronik | la tragedia

Vertici Leitner a rischio processo

Concluse le indagini sulla caduta della funivia del Mottarone. I pm: "Leitner non verificò se il direttore d'esercizio dispose i controlli alla fune". L'azienda: "Non spettava a noi".
Funivia Stresa-Mottarone
Foto: Vigili del fuoco

A quattro giorni dal secondo anniversario dell’incidente alla funivia piemontese del Mottarone che provocò la morte di 14 persone. la Procura di Verbania ha chiuso l’inchiesta in vista della richiesta di processo per 8 indagati. Tra loro ci sono anche i vertici della Leitner, Anton Seeber e Martin Leitner, rispettivamente presidente e vicepresidente del consiglio di gestione della società. Secondo i pm di Verbania non avrebbero “vigilato adeguatamente” affinché il servizio di direzione di esercizio affidato con un contratto “strutturalmente inadeguato” a Enrico Perocchio fosse prestato “in conformità” alle norme, con riferimento alla programmazione e predisposizione di controlli a vista mensili sulla fune dell'impianto, che poi si è spezzata. Il mancato controllo sull'operato di Perocchio, come si legge nel relativo capo di imputazione, coinvolge anche Peter Rabanser, “quale responsabile per la sicurezza relativa all'attività di 'operation and maintenance' per gli impianti a fune” della Leitner.

Inoltre, scrivono i pm nell'avviso di chiusura indagini sulla tragedia del 23 maggio 2021, Perocchio non sarebbe dovuto più essere il direttore di esercizio della funivia. Nello specifico, Seeber e Leitner avrebbero mantenuto “in esecuzione il contratto di manutenzione stipulato tra Funivie del Mottarone e Leitner in data 29 aprile 2016 nonostante lo stesso fosse da ritenersi strutturalmente inadeguato, anche in ragione delle intervenute modifiche della compagine societaria di Funivie del Mottarone (..) che avrebbero dovuto imporre di non assegnare l'incarico di direzione di esercizio a Enrico Perocchio, dipendente di Leitner”. I pm fanno riferimento all’uscita di Leitner dalla società Funivie del Mottarone srl, inizialmente posseduta all'80% dalla società di Vipiteno ma che in un secondo momento venne rilevata interamente da Luigi Nerini, diventato socio unico della società denominata poi Ferrovie del Mottarone srl.

 

La reazione della Leitner

 

In una nota, la Leitner comunica il proprio stupore per gli esiti delle indagini sul Mottarone: “Accogliamo con grande stupore la comunicazione di chiusura delle indagini da parte del pubblico ministero con la quale si configurano responsabilità a carico dei vertici dell'azienda e dell'azienda stessa nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia del Mottarone, avvenuta in seguito alla disattivazione dei freni d’emergenza. Stupisce altresì che all'azienda e ai suoi vertici venga contestata l'omessa vigilanza dell'operato del direttore d'esercizio quale pubblico ufficiale, vigilanza che per legge spetta agli uffici pubblici preposti (Ustif)” scrive la Leitner. “Fin dall'inizio - prosegue il colosso altoatesino - ci siamo messi a disposizione dell'autorità giudiziaria impegnandoci a contribuire, anche con il prezioso supporto dei nostri consulenti tecnici, di fare luce su quanto accaduto, certi di aver operato sempre nel rispetto delle leggi e dei contratti in essere. Qualora si arrivasse ad una richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero, sarà nostro impegno dare seguito al nostro contributo a fare chiarezza sulle cause dell'accaduto anche nelle ulteriori sedi processuali con l'immutata, ferma consapevolezza della correttezza delle nostre condotte”.