Gesellschaft | Cooperative sociali

La rete della solidarietà locale

Con il progetto Mobilität für Südtirol la coop Solution offre mezzi di trasporto per disabili e anziani. “Finanziati da 400 aziende, ciascuna per il proprio distretto”.
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Foto: Solution

Diego Corpetti, responsabile tecnico dell’iniziativa, in cosa consiste il progetto MIS-Mobilität in Südtirol promosso dalla cooperativa Solution?
La nostra è una cooperativa sociale nata tre anni fa a Bolzano che ha dato vita a questo progetto per  dare agli enti pubblici, comuni o comunità comprensoriali, i mezzi di trasporto attrezzati per disabili e anziani quindi con pedana per la sedia a rotelle a costo zero.

Di che tipo di veicoli si tratta?
Abbiamo diverse tipologie, dai mezzi a nove posti, i furgoni Ducato, oppure più piccoli tipo il Doblò, sempre con pedana, da utilizzare in base alle esigenze diverse delle varie strutture.

Quanti ne avete?
A breve consegneremo il 14/esimo mezzo, per il Renon.

Se l’ente pubblico ottiene furgoni e van a costo zero, il progetto come si finanzia?
L’ente pubblico riceve appunto i mezzi a costo zero, garantendo un servizio gratuito alle persone del proprio territorio, del distretto sociale, fornendo autisti e carburante. Noi compriamo il mezzo, lo attrezziamo, presso la Olmedo di Verona, l’azienda più accreditata a livello nazionale per l’allestimento dei mezzi per disabili, poi lo manteniamo con bollo, tagliando, manutenzione ordinaria e straordinaria. A sua volta il singolo veicolo viene finanziato dalle aziende del territorio nel quale viene svolto il servizio. Il nome e marchio dell’impresa viene applicato sulla carrozzeria, in modo da dare visibilità. Ecco quindi come si finanzia l’iniziativa.

È una sponsorizzazione diffusa quindi.
Esatto. Le aziende sono tante, ormai ogni valle ha il suo mezzo. Sono coinvolte circa 400 attività economiche, che contribuiscono in modo variabile. Dagli artigiani ad aziende di maggiori dimensioni.

In quali territori siete presenti?
Abbiamo quattro mezzi a Bolzano, uno ad Appiano, tre nel Burgraviato, distribuiti in val Passiria, Merano città e dintorni, due in val Venosta, uno a Vipiteno, tre a Salto-Sciliar, che comprende val Gardena, val d’Ega e Renon. Adesso ne arriveranno altri due in valle Isarco, a Bressanone e Chiusa e il totale salirà a sedici. Saranno pronti il primo per le feste di Natale e il secondo verso febbraio.

Quanti sono gli utenti serviti nell’intero progetto?
Sono tantissimi, ogni mezzo serve 6-7 persone al giorno. Parliamo di centinaia, anche migliaia di utenti in tutta la provincia. Ci sono ad esempio di anziani che sono soli a casa, hanno i figli che lavorano e devono fare una visita in ospedale, delle analisi o devono recarsi in una struttura sanitaria per un terapia. Possono chiamare i servizi sociali e richiedere il trasporto. I servizi offerti variano comunque in base e ai Comuni e alle esigenze.

Mobilität in Südtirol riesce dunque a coniugare mobilità, assistenza e solidarietà in chiave territoriale?
Sì. Il nostro obiettivo è creare una rete di solidarietà però ognuno per il proprio territorio. L’iniziativa è molto territoriale, parte dall’ente pubblico e assieme alle aziende locali serve chi abita nella zona. Si crea però una rete in tutta la provincia e i mezzi si spostano tra le valli, servendo però le persone del singolo distretto.