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[IT] Emergenza abitativa

Emergenza abitativa: Cosa sta succedendo a Bolzano?
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La casa è un diritto
Foto: proiéttàti bz
L’accesso a una casa è un diritto fondamentale eppure per molte persone a Bolzano questo diritto non viene rispettato. I rappresentanti politici sembrano riconoscere l’urgenza di affrontare questo problema nella regione, come emerge dalla recente dichiarazione pubblica dell’assessora Deeg nel contesto dell’approvazione del nuovo progetto di legge sull'edilizia sociale e pubblica.

“La casa a prezzi accessibili è un diritto fondamentale e un grosso problema anche in Alto Adige. La domanda è alta e l'offerta non sempre soddisfa questa domanda, motivo per cui è importante creare e sviluppare ulteriormente buone offerte e sistemi di finanziamento nel settore dell'edilizia abitativa"

La provincia ha inoltre sottolineato l’importanza di mantenere l’impegno con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), durante la presentazione del documento strategico “Everyday for future” nel Luglio scorso. Di particolare rilevanza è l’obiettivo del SDG 11.1, nel quale si afferma: “Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso a un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti e riqualifica dei quartieri poveri”. Che significato hanno queste parole per il governo provinciale? Queste dichiarazioni politiche saranno messe in pratica e potranno migliorare la situazione per chi vive qui? Ci siamo impegnati nello scoprire come queste promesse figurano nella realtà attuale e mettere in luce ciò che sta succedendo a Bolzano.

Promesse vs. Situazione attuale: le strategie per il futuro vanno messe in atto

Nel documento strategico vengono delineati 7 ambiti d’azione. Uno di questi è riferito alla sicurezza sociale e alle pari opportunità e dichiara che vi debba essere “una ripartizione equa delle  opportunità, indipendentemente dall’origine e dal sesso” e che “nessuno debba vivere in condizioni non dignitose”. Tuttavia nel contesto delle politiche abitative e del mercato immobiliare non mancano esempi di discriminazioni e condizioni inaccettabili. Durante il periodo natalizio sono stati  pubblicati svariati articoli sul trattamento inumano di persone senza dimora in questa città. Perdipiù nel 2012 la Corte di Giustizia Europea ha condannato la vecchia legge sul sussidio casa in quanto discriminatoria nei confronti di cittadini extracomunitari. Dalle nostre recenti interviste emerge come la discriminazione avviene anche sul mercato degli affitti, dove le persone vengono trattate con diffidenza a causa delle loro origini, del loro genere o del loro impiego. Se davvero si vuole rispettare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, è necessario un cambio di passo.

In Alto-Adige i prezzi d’acquisto e di affitto degli immobili continuano a crescere. Abbiamo condotto un indagine stradale a Bolzano durante il quale l’alto costo abitativo della città è emerso come posizione condivisa. Per tante persone questo fattore rende difficile l’accesso a una casa, senza esimere coloro che hanno diritto a sussidi pubblici. La nuova legge ha come obiettivo, fra gli altri, quello di introdurre nuove regolamentazioni per gli affitti, rivedere I criteri per gli aventi di diritto al supporto statale e la promozione di opzioni senza barriere per cittadini anziani e disabili. Queste norme sono sufficienti per mettere in pratica un cambiamento?

La Partecipazione Pubblica e come ampliarla

Il presidente della Provincia Arno Kompatscher si è espresso a favore di uno sviluppo sostenibile che può essere raggiunto solamente insieme, in modo che nessuno sia lasciato indietro e che la partecipazione sia aperta a tutti. Il processo partecipativo è stato iniziato durante l’autunno scorso e dovrà essere portato avanti nell’anno che viene.

Ma fino a che punto la provincia sarà disposta a cedere potere, quanto influenza potranno avere i cittadini sulle politiche e strategie abitative e chi sarà invitato a partecipare? La provincia potrà garantire che sia dato ascolto a tutte le voci?

È arrivato il momento di mettere in luce le nostre storie

Il diritto alla casa è riconosciuto apertamente dalla provincia, ma le esperienze delle persone raccontano un’altra storia. Il presidente della Provincia ha dichiarato che vogliamo prendere decisioni coraggiose - sarà il tempo a mostrare i frutti di questo coraggio. A tutti coloro che chiamano Bolzano la loro casa: rendiamo visibili le nostre storie e mettiamo in luce ciò che avviene e facciamo in modo che le il governo si assuma le proprie responsabilità.