Politik | La mozione

Un fondo di solidarietà per gli artisti

Dopo aver ignorato analoghe proposte delle minoranze, il Consiglio approva finalmente una mozione SVP a sostegno del mondo della cultura. In arrivo il "registro".
Quadro di Tullio Crali
Foto: Bozner Kunstauktionen

Il Consiglio provinciale ha approvato ieri una mozione della consigliera Magdalena Amhof (SVP) che impegna la giunta ad istituire un Fondo di solidarietà per chi opera nel settore della cultura. Durante i due anni di pandemia quello della cultura è stato uno dei più penalizzati: sipari dei teatri chiusi, palchi vuoti, spazi espositivi deserti, musei senza pubblico. Molte artiste e molti artisti hanno subìto perdite che li hanno messi in serie difficoltà economiche. Per migliorare la loro condizione, secondo Amhof è  “opportuna la creazione di un fondo di solidarietà per chi opera nel settore della cultura, che rappresenterebbe una soluzione concreta e un'utile misura di sostegno: alimentato con donazioni e contributi propri, questo fondo di solidarietà dovrebbe andare a beneficio di libere artiste e liberi artisti, musiciste e musicisti, scrittrici e scrittori, attrici e attori, fotografe e fotografi, registe e registi nonché di tutti coloro che operano nei settori culturali e creativi quando ci sono periodi di crisi”. Ricordando la pensione complementare per le artiste e gli artisti – per cui sono previsti 500 euro all'anno e che sarà realtà quest'anno –, la consigliera ha chiesto quindi di incaricare la Giunta provinciale di “verificare, in collaborazione con i rappresentanti d’interessi nel settore della cultura e tenendo conto del nuovo registro delle artiste e degli artisti, l’istituzione e l'applicabilità di un fondo di solidarietà per chi opera nel settore dell’arte in Alto Adige ed eventualmente di avviarne al più presto la realizzazione”.

Nel corso del dibattito Alex Ploner (Team K) e Brigitte Foppa (Verdi) hanno fatto notare che Amhof e la Svp negli ultimi due anni non hanno mai sostenuto mozioni analoghe presentate dalle minoranze. L’assessore Philipp Achammer ha replicato che non si trattava di discutere di chi ha avuto la prima idea, e segnalato che si tratterebbe in realtà di un compito dello Stato, come accade in Austria, Francia, Germania, mentre in Italia gli artisti non vengono sostenuti. In quanto alla previdenza, ha chiarito Achammer sono previsti in totale 8.600 euro più sussidi: “la critica è legittima, ma la situazione non è così tragica, anche perché con ulteriori domande è possibile arrivare fino a 10.000 euro, così come ottenere compensazioni nel caso della disdetta di manifestazioni”. La creazione del registro degli artisti, ha chiarito, “è in dirittura d’arrivo, e si discuterà in Consiglio regionale sull'aumento dei 500 euro previsti, tuttavia è vero che come categoria gli artisti vivono situazioni molto precarie”. Ecco perché anche secondo  Achammer è opportuno un fondo di solidarietà. In Francia, per dare sicurezza è previsto un reddito di base per artisti, sospeso se entrano in attività. L’assessore ha annunciato anche la presentazione di uno studio sul plusvalore generato dalle attività degli artisti; in quanto alla cassa sociale, a copertura per esempio di periodi di malattia, si vorrebbe un fondo pubblico, eventualmente anche finanziato da privati. La parte deliberante della mozione è stata approvata con 33 sì, e cioè all’unanimità.