Gesellschaft | L'appello

Ricomincio da 7

Questo il numero di richieste ai candidati alle elezioni del 4 marzo riguardo le politiche sulle droghe. Dalla revisione della legge sulle sostanze stupefacenti in poi.
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Foto: upi

Nel Grand Canyon delle sparate elettorali si fanno largo anche proposte concrete. Ad avanzarle alle forze politiche che partecipano alle elezioni del 4 marzo è stavolta un gruppo di vari attori della società che ruota la sua richiesta di intervento su un ambito specifico: le politiche sulle droghe.

Associazione Antigone, Associazione Luca Coscioni, CGIL, Comunità di San Benedetto al Porto, Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza, Funzione Pubblica CGIL, Forum Droghe, ITARDD, Isola di Arran, la Società della Ragione, LegacoopSociali, Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids  - con l’adesione di A Buon Diritto, Arci e Cild - hanno elaborato un documento dal titolo “Droghe, ripartiamo da 7”, appena presentato in Senato e che riprende le richieste e le proposte elaborate e condivise già con il Manifesto Genova nel 2014 e poi con la Carta di Milano del 2015.

E non si parla solo di cannabis. Si chiede ad esempio di risolvere i problemi legati ai consumi di droghe pesanti, alle malattie trasmissibili e al rilancio dei servizi territoriali, ma anche la completa revisione del Testo unico vigente sulle sostanze stupefacenti e la totale depenalizzazione del possesso e della cessione gratuita di piccoli quantitativi di sostanze destinati all’uso personale, anche di gruppo, ivi compresa la coltivazione domestica di alcune piante di cannabis destinata al consumo personale anche in forma di Cannabis Social Club.

La richiesta è anche quella di trovare una posizione chiara e condivisa in merito alle politiche sulle droghe in vista del vertice Onu sul tema che si terrà a Vienna nel 2019. E ancora: l’introduzione di una norma del “buon samaritano” che tuteli da possibili azioni penali chi avverte i soccorsi nel caso di emergenze sanitarie legate alle droghe. In particolare si domanda al futuro governo di pianificare interventi che non mirino alla sola repressione ma alla riduzione del danno e alla realizzazione di un piano d’azione che sia il risultato di un percorso partecipato dalla società civile, incluse le persone che usano sostanze, e dalla comunità scientifica. L’iniziativa è stata già sposata a livello locale da Fabio Valcanover, radicale e candidato nel collegio plurinominale di Bolzano, alla Camera, con + Europa.


A questo link è possibile visionare tutte e sette le proposte in questione.