Wirtschaft | Kreislaufwirtschaft

I “Cacciatori di briciole”

Un circolo virtuoso – l’economia circolare applicata sul nostro territorio, tutti i giorni e contro lo spreco alimentare.
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
0195p1_ass.sociale_trentino01.jpg
Foto: Eleonora Callierotti

Il progetto Cacciatori di briciole di Volontarius nasce nell’anno 2013 con il proposito di combattere lo spreco alimentare a favore delle persone che da quello spreco possono trarre beneficio. I volontari, con delle specifiche “bici cargo” e un’auto, raccolgono quotidianamente a Bolzano, Merano e Brunico il cibo che non è stato venduto e verrebbe altrimenti buttato da bar, pasticcerie, panifici, fruttivendoli e supermercati. I Cacciatori di briciole possono contare su 167 volontari.

 
I Cacciatori di briciole sono inseriti in un progetto complessivo denominato “Aiuti senza spreco”, del quale fanno parte anche il “Briciole market” e la “Farmacia solidale”. Il Briciole market fornisce sostegno nel capoluogo a 226 famiglie per un totale di circa 600 persone. Distribuiamo gli alimenti alle persone in stato di bisogno, soprattutto persone accolte dai progetti di sostegno del nostro territorio e famiglie della nostra provincia. Grazie anche alla nuova rete FoodNetBZ, la rete che coinvolge le più grandi associazioni di volontariato e aiuto alla persona sul territorio, riusciamo a consegnare gli alimenti raccolti anche ad altre associazioni oltre che a Volontarius, quali San Vincenzo e Santo Stefano. Nella profonda convinzione che insieme si può fare di più e meglio al servizio di chi ha bisogno.

Sprecare non conviene a nessuno, recuperare è un bene per tutti.


Crediamo in primo luogo di poter dare un chiaro segnale che anche a Bolzano il recupero di alimenti e la sensibilizzazione dei cittadini a prevenire lo spreco sono obiettivi ben realizzabili. Siamo sicuri che in pochi anni, abbiamo contribuito nel nostro piccolo a dare un segno e un’idea di buon senso civico. Inoltre lo facciamo per conoscere e combattere quelle problematiche che in questo periodo stanno diventando le più gravose per la nostra società: la fame, la povertà e, conseguente alle prime due, l’emarginazione sociale. Non si possono infatti risolvere i problemi senza prima averli conosciuti.
Grazie alla cosiddetta “Legge Gadda” è stato realizzato un radicale cambiamento in merito alla lotta allo spreco che rappresenta un problema etico, economico, sociale e ambientale. A cinque anni dall’entrata in vigore della legge, in Italia non stanno cambiando solo le cifre dello spreco, sta cambiando anche la cultura consumistica dello scarto e sta aumentando la consapevolezza e la solidarietà. La legge 166/2016 ruota infatti attorno a un concetto molto semplice: sprecare non conviene a nessuno, recuperare è un bene per tutti.

Un vero e proprio esempio di economia circolare in cui, non c’è nessun dubbio, vincono tutti: aziende, individui, ambiente.


L’accesso a beni e servizi è spesso motivo di conflitto ed esclusione sociale in una società complessa come quella in cui viviamo. Per questo motivo la legge considera e finalizza alla solidarietà sociale il recupero delle eccedenze alimentari, farmaceutiche e di numerosi altri beni importanti per le famiglie in condizioni di bisogno, quali ad esempio prodotti destinati all’igiene e alla cura della persona e della casa, gli integratori alimentari, i presidi medico chirurgici e i prodotti farmaceutici, i prodotti di cartoleria e di cancelleria.
Obiettivo della Legge Gadda non è altro che questo: ridurre gli sprechi trasformandoli in opportunità per aiutare le persone in stato di bisogno, limitare l’impatto ambientale dovuto a procedure di smaltimento rifiuti, agire sulla filiera agro-alimentare del Paese per impedire di gettare prodotti ancora buoni, favorire la ricerca di nuove soluzioni in merito a questi temi. Un vero e proprio esempio di economia circolare in cui, non c’è nessun dubbio, vincono tutti. Aziende, individui, ambiente.

Una legge dunque semplice ma complessa al tempo stesso, con un solo e chiaro obiettivo: la riduzione degli sprechi di ogni tipo, incentivando e promuovendo il più possibile il dono e la redistribuzione delle eccedenze non solo alimentari. Siamo fermamente convinti che la via della sensibilizzazione sia la migliore percorribile. E che ci sia ancora molto da fare nella lotta allo spreco, che deve diventare un obiettivo comune di tutti – agricoltori, produttori e commercianti. Un circolo virtuoso – l’economia circolare applicata sul nostro territorio, tutti i giorni.