Kultur | video del venerdì

“Mascara”, un singolo contro i tabù

Quattro canzoni e un filo conduttore: i prati del Talvera. Jacopo Schiesaro – in arte Fanchi – fa luce su alcune problematiche che hanno segnato la sua generazione.
Jacopo "Fanchi" Schiesaro
Foto: Svacreative

Recentemente è stato protagonista dell'Indiependence Festival, un vero e proprio concerto online che ha permesso ai giovani cantautori bolzanini di ricominciare a esibirsi in pubblico e tornare a fare musica dal vivo. Il cantante Jacopo Schiesaro nasce a Bolzano, gira il nord d’Italia andando ad abitare prima a Milano e poi a Padova. Cresce ascoltando De André e Fabri Fibra, scrive canzoni fin da quando era bambino e, con il tempo, perfeziona sempre più la sua passione arrivando a unire la metrica del genere ‘rap’ alle dimensioni ‘pop’. Si presenta al “video del venerdì” con il suo singolo auto-prodotto “Mascara” tratto dall’EP “Tempura”, una raccolta di quattro singoli registrati in presa diretta. Sta inoltre collaborando con l’etichetta ‘Revubs Dischi’ per l’uscita, ormai vicina, di suoi nuovi pezzi.

 

“La scelta di registrare live è nata dal desiderio di produrre una canzone con un’atmosfera che richiamasse un locale tipico dei cantautori, le musiche sono state tutte registrate in un’unica volta. Il primo singolo, “Mascara”, è una canzone che racconta l’adolescenza a Bolzano – racconta Fanchi – un’adolescenza trascorsa ai prati del Talvera, luogo per me iconico che, qualsiasi esperienza facessi, ritornava sempre e diventava uno spazio di incontro e relazioni con gli altri”.

Sono dell’idea che sia necessario parlare dei problemi per affrontarli

Il singolo non si limita ad essere allusivo verso la storia dei tanti giovani bolzanini della generazione di Fanchi ma, grazie a metafore, rime e similitudini, affronta con chiarezza il tema della dipendenza nei giovani. “Ho voluto prendere in considerazione una serie di dinamiche ‘autodistruttive’ presente nella mia generazione e in quelle passate, di cui però si è parlato poco. La dipendenza è un tema che mi sta a cuore e credo sia affrontato, ancora troppo spesso, in modo superficiale. Penso che debbano essere proprio gli artisti a parlare di determinate tematiche che, nella società contemporanea, vengono trascurate. Non è un compito facile, ma sono dell’idea che parlare di un problema sia il giusto metodo che ci porta ad affrontarlo” sottolinea Fanchi.

L’unione del genere ‘rap’ e ‘pop’ è una caratteristica evidente delle canzoni di Fanchi. “Sposare queste due dimensioni sta diventando una cosa naturale nel panorama musicale italiano. Durante la composizione di un pezzo, in primo luogo si utilizza la metrica del rap con le sue singolari tecniche di scrittura, in un secondo momento si viene incontro all’ascoltatore rendendo il ritornello ‘melodico’ e più ‘musicale’”.

La musica in Italia è in buona salute, ma non dimentichiamoci del valore della cultura

Dopo aver dato voce, in prima persona, ai giovani cantautori bolzanini, Fanchi evidenzia le diverse opportunità riservate alle giovani generazioni nel panorama musicale italiano: “A livello nazionale possiamo dire che la musica è in buona salute in quanto è molto rappresentativa dei giovani, d’altra parte sarebbe un problema se non fosse così. In questo periodo ci sono tanti giovani che si esprimono musicalmente, basti pensare a ‘Madame’, ‘Fulminacci’ e agli ‘PSICOLOGI’, nei quali i giovani, a seconda del proprio gusto musicale, si possono riconoscere”.

“La partecipazione a un concerto o a uno spettacolo teatrale può essere per molti un bisogno importante, in quest’ultimo periodo ci siamo dimenticati dell’importanza della cultura e della musica riducendo queste ad 'accessori' di cui, come società, possiamo fare a meno. Non è così. La musica è un bisogno primario” conclude Fanchi.