Chronik | Attività 2018

In volo verso il limite

Elisoccorso, aumentano gli interventi anche se il costo cala grazie ai recuperi fuori provincia. Il direttore Bonamico: “Fino a che punto il trend sarà sostenibile?”.
Pelikan Elisoccorso Heli
Foto: Heli

In linea con la tendenza generale dell’emergenza, cresce l’attività dell’elisoccorso provinciale altoatesino, che registra il 7,93% di interventi in più sull’anno prima. Anche se i costi salgono, da 10,794 a 11,679 milioni di euro, il carico effettivo per le casse pubbliche scende da 2,812 a 2,688 milioni, grazie all’aumento delle riscossioni per i residenti fuori provincia, soprattutto turisti. Un sospiro di sollievo, per l’associazione Heli, che cura il servizio, nonché per azienda sanitaria e Provincia.“Ma se il turismo continuerà ad aumentare - nota il direttore Ivo Bonamico - dobbiamo chiederci se ci sarà un limite”. Prima o poi infatti si porrà un problema di budget.

 

 

In azione anche con il buio

 

Dal punto di vista tecnico, la novità che contribuisce all’incremento dell’attività è l’introduzione dei voli “crepuscolari”, anche con il buio, in tutta la fascia giornaliera dalle 6 alle 22. I numeri illustrati nella sede di via Lorenz Böhler, accanto all’ospedale del capoluogo, parlano di 3.566 interventi totali, +7,93% sul 2017 (ma nel 2008 erano 2.409), 3.365 pazienti assistiti (+8,30%), 137.288 minuti di volo (+12,32%).

 

 

A incrementare l’attività sono stati sia i due elicotteri Pelikan, con base uno a Bolzano e l’altro a Bressanone, che il mezzo dell’Aiut Alpin Dolomites. In base alle tipologie, la quota di intervento primario occupa il 79,4% del totale. Si suddivide in emergenze per il “tempo libero” (1.217 casi su 2.833), a seguire quelle “in casa” (766 casi), “lavoro” (136) e “incidente stradale” (135) e “altro” (579). I luoghi di azione sono in prevalenza la provincia di Bolzano (3.435 interventi), ma anche quelle di Trento, Belluno, Verona, Brescia, Sondrio, Treviso.

Guardando alle patologie per la parte sanitaria, la “medicina” occupa 1.511 casi, seguita da traumatologia (1.511), traumatologia (1.073), neurologia (605), ginecologia (143), ustioni (121) e anche psichiatria (101). E tra i pazienti soccorsi salgono gli altoatesini (+5,82%), gli italiani da fuori provincia (+6,25%), ma l’incremento maggiore riguarda gli stranieri, in prevalenza turisti (+13,77%).

 

Aumenta la compartecipazione esterna

 

Interessante il dato finanziario. Il costo complessivo dell’elisoccorso, come detto, aumenta. Ma crescono le quattro voci di compartecipazione, da assicurazioni private, sanità di altre regioni o dal ticket ai “locali”: le fatture a privati esteri per interventi (da 1,957 a 2,494 milioni), la riscossione interregionale per pazienti fuori provincia (da 2,773 a 2,918 milioni), la riscossione del ticket da 100 euro per gli altoatesini, pur bassa (da 167.550 a 172.600 euro), quella dalle mutue pubbliche estere (da 3,083 a 3,404 milioni di euro).

 

 

“Abbiamo fatto più interventi e abbiamo potuto salvare più persone che negli anni passati” commenta Georg Rammlmair, presidente dell’associazione. La situazione è positiva sia secondo Günther Burger, capo del dipartimento sanità provinciale, che Martin Matscher, responsabile prestazioni e territorio dell’Azienda sanitaria provinciale. “Accanto alla complessa tecnologia, affinché tutto funzioni servono collaboratori professionali, piloti, medici, infermieri, tecnici. Persone coraggiose: non tutti si calano da una fune per aiutare chi ha bisogno”, precisa il funzionario di Palazzo Widmann.

 

 

Per il contribuente 125.000 euro in meno

 

La soddisfazione si estende al profilo finanziario. “Lo sviluppo dei costi è positivo, questo è un esempio di servizio assolutamente professionale a spese modeste” nota il direttore di Heli Bonamico. Per il contribuente altoatesino sono 125.000 euro in meno rispetto al 2017“Siamo stati in grado - aggiunge - di recuperare il 75% dei costi dai pazienti esteri, rispetto anche a province limitrofe alla nostra è un ottimo risultato”.

 

Dove sta il limite?

 

Nei dati tuttavia si nasconde una preoccupazione, per il futuro dell’elisoccorso attorno a cui ruotano oggi circa 50 persone, in prevalenza sanitari, e che vola grazie ai 7-8 piloti (questi ultimi assunti nell’ambito del contratto avviato nel 2017 per l’affitto dei Pelikan, dei tecnici e del mezzo sostitutivo). Attualmente il servizio costa 140 euro al minuto - quindi l’addebito medio per pazienti esteri o da fuori provincia si aggira sui 4.400 euro, il calcolo sui 32 minuti di media di ciascun intervento. 

 

 

“Chiediamoci dove va il turismo - conclude Bonamico -. Se vogliamo un settore ricettivo di alto livello dobbiamo avere anche un elisoccorso di pari grado”. Lecito supporre che prima o poi si dovrà discutere di un eventuale aumento del budget.