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Non più bersagli

Giro di vite sulle truffe agli anziani. Allo studio della CNA un progetto di sostegno alle vittime: rimborsi economici e assistenza psicologica.
Truffe
Foto: upi

Un ddl approvato di recente al Senato ha stabilito che ci saranno pene più severe per chi truffa gli anziani. Sarà punito con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 500 a 2.000 euro, chiunque, “abusando della condizione di debolezza o di vulnerabilità dovuta all'età di una persona, induce taluno a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lui o per altri dannoso”. Il provvedimento, che a Palazzo Madama ha incassato l’unanimità (228 sì e un’astensione), passa ora all’esame della Camera. 

Il tema è al centro dell’attenzione di CNA Pensionati proprio perché nel mondo digitalizzato, iperconnesso e bombardato dalle informazioni, gli anziani fragili finiscono per essere uno dei primi bersagli. “Sono già state avviate a livello locale le prime esperienze – annuncia Arrigo Simoni, presidente di CNA Pensionati Trentino Alto Adige – e crediamo che la nostra associazione debba svolgere sempre di più il ruolo di punto di riferimento informativo e di consulenza per gli anziani. Oggi, in un mondo che sommerge i cittadini di informazioni più disparate, gli over 65 sono un facile bersaglio dei truffatori. CNA Pensionati insieme ai Comuni e alle associazioni territoriali può rappresentare un punto di riferimento utile proprio per chiedere consiglio e assistenza, anche e soprattutto in funzione preventiva”.

Un’esperienza virtuosa a sostegno degli anziani truffati è quella bolognese che ha l’obiettivo di estendersi presto in altre zone d’Italia, ad esempio Bolzano e Trento. Con vari comuni della provincia, è stato sottoscritto un protocollo per il rimborso e il sostegno nei confronti degli over 65 vittime di furti e rapine. CNA Pensionati è il tramite incaricato di raccogliere le denunce da parte degli anziani, segnalazioni che poi sono inoltrate ai Comuni aderenti all’iniziativa. Con il coinvolgimento di un’associazione di psicologi, viene garantita la presenza di professionisti impegnati anche per un supporto emotivo.

Negli ultimi tre anni in Italia ci sono stati ben 240mila casi di falsi operatori di enti pubblici, aziende o associazioni che hanno avvicinato anziani per farsi consegnare oggetti di valore e addirittura 441mila casi di donazioni a scopo fraudolento. Il quadro si fa ancora più serio se si considerano tutte quelle truffe difficili da dimostrare (e quindi impossibili da sanzionare): sempre nell’ultimo triennio oltre un milione i casi di contratti firmati per l’acquisto di merci, beni o servizi, terreni, automobili, enciclopedie, contratti telefonici svoltisi contro l’effettiva volontà dell’anziano. Da qui la necessità di trovare una soluzione per una maggiore tutela degli over 65.