Chronik | Commissione mobilità

Tram, quello giusto per sempre

I 5 stelle con Buonomini di Ratp Dev che ha presentato il progetto poi bocciato: “Non bisogna partire dai pendolari, ma dalla città”. Intanto ritarda il disegno di Sta.
tram, tranvia
Foto: Pixabay

Il problema dei pendolari su Bolzano? Non si risolve se prima non si fa funzionare bene la mobilità interna alla città. Secondo, visto che la linea fissa (singola o doppia che sia) risulta immodificabile una volta realizzata - ed è dunque la città che si deve sviluppare adattandosi all’infrastruttura e non il contrario - occorre progettarla attraverso una visione d’insieme che tenga conto di tutte le variabili possibili. “Perché il percorso di un tram deve essere quello giusto oggi, ma anche fra decenni” è il pensiero illustrato alla commissione mobilità del Comune da Andrea Buonomini, ingegnere e amministratore delegato Ratp Dev Italia, la società francese autrice della proposta progettuale per Bolzano (poi bocciata). Il suo approccio è condiviso dai 5 stelle: “Giusto capovolgere la prospettiva, ripartiamo la città”. 

Il percorso di un tram deve essere quello giusto oggi, ma anche fra decenni (Andrea Buonomini, ad di Ratp Dev Italia)

 

Dopo lareale, il tram

 

Assieme all’areale ferroviario il tram è l’argomento che tiene banco nel dibattito politico cittadino, sul quale i cittadini si dovrebbero pronunciare in autunno nel referendum consultivo per il quale comincia la raccolta firme. “Il tram ci pone di fronte ad un importante cambiamento di paradigma nel concepire la mobilità cittadina” dicono all’unisono il consigliere provinciale M5S Diego Nicolini e i consiglieri comunali Paolo Giacomoni, Maria Teresa Fortini, Pierluigi Gaianigo e Sabrina Bresadola. “I mezzi su ruota si adattano alla città, il tram invece, correndo su binari fissi, presuppone che un’eventuale evoluzione della città si adatti al percorso del tram. Questo crea preoccupazione fra i cittadini laddove immaginano un aumento del passaggio dei mezzi elettrici”.

A differenza degli autobus il tram, correndo su binari fissi, presuppone che un’eventuale evoluzione della città si adatti al suo percorso (M5s)

 

Progetto pubblico in stand by

 

Buonomini fornisce il suo parere che è comunque interessato, visto che è ad della filiale italiana della società francese specializzata nella costruzione e gestione delle infrastrutture del trasporto pubblico. La stessa azienda che attraverso un consorzio ha presentato la proposta progettuale per una doppia linea del tram a Bolzano, alla fine bocciata perché “incompatibile”, a detta del sindaco, con il percorso di elaborazione affidato a Sta (per il quale il bando di affidamento dell’incarico è fermo da mesi in fase di aggiudicazione).

Riguardo ai pendolari non è sensato partire dall’esterno per arrivare all’interno, bisogna prima rendere fluida mobilità dentro la città (Buonomini)

 

 

L’ingegnere e l’ok grillino

 

L’esperto risponde sui due punti critici identificati dal movimento 5 stelle. Elenca i vantaggi del tram rispetto all’autobus, per capienza, costi di manodopera (gli autisti), usura dei mezzi, velocità. E l’elemento che a suo avviso va considerato per non farlo diventare uno svantaggio: il fatto che la linea è fissa. “Per questo motivo - dice - il tracciato deve essere pensato per bene, si deve costruire una visione d’insieme che tenga conto di tutte le variabili possibili perché il percorso di un tram deve essere quello giusto oggi, ma anche fra decenni”.

Secondo punto, il rapporto residenti-pendolari. “Non è sensato partire dall’esterno per arrivare all’interno” è il senso delle parole di Buonomini. Fino a che la mobilità all’interno della città non funzionerà in maniera veloce efficiente per tutti i cittadini non sarà nemmeno possibile risolvere il collegamento tra la città e i suoi dintorni.

L’ingegnere capovolge la prospettiva. Giusto partire dalla città, perché solo quando ci si potrà muovere bene al suo interno tutti i cittadini, residenti e non, trarranno vantaggio dal mezzo pubblico (M5s)

I 5 stelle gradiscono il ragionamento: “L’ingegnere capovolge la prospettiva. Dobbiamo partire dalla città - tirano le somme -, perché solo quando ci si potrà muovere efficacemente al suo interno in qualsiasi condizione, come avviene ad esempio nelle città dei Paesi del nord, tutti i cittadini, residenti e non, trarranno vantaggio dallo scegliere il mezzo pubblico”.