Umwelt | Botanica

Jumanji nella serra

Ai Giardini di Trauttmansdorff, grazie al gioco di squadra, risolto il mistero dell'insetto tropicale infestante – un caso dal Vietnam a Merano, passando per l'Olanda.
infestazione dello scolitide Euwallacea fornicatus
Foto: Die Gärten von Schloss Trauttmansdorff

Caccia al coleottero tropicale: un vero e proprio thriller botanico su una specie di insetto che ha infestato una delle serre dei Giardini di Castel Trauttmansdorff – di quelle dalla vegetazione lussureggiante e dall’atmosfera, appunto, tropicale – a tal punto da rendere necessaria una nuova piantumazione per rinnovare la serra. A raccontare la storia i responsabili dei giardini, il Servizio fitosanitario della Provincia e l’entomologo Hannes Schuler della Libera Università di Bolzano. Protagonista l’Euwallacea fornicatus, un coleottero ambrosia dall’elevata, potenziale nocività: nella sua zona d’origine, il sud-est asiatico, è un organismo nocivo temuto soprattutto dai coltivatori di tè. In Europa la presenza di questa specie di insetto non era mai stata riscontrata. Sino ad ora.

 

Eradicazione e monitoraggio

 

La scorsa primavera sono stati scoperti buchi e segatura su alcuni alberi: “Quando abbiamo scoperto questi sintomi di infestazione nella serra ad aprile 2020, abbiamo immediatamente chiesto aiuto agli esperti del Servizio fitosanitario”, spiega il capo giardiniere Oliver Urlandt dei Giardini di Castel Trauttmansdorff. Dopo che la specie dell'insetto è stata identificata nel Centro Sperimentale Laimburg con metodi biomolecolari, l'area infestata è stata immediatamente sigillata per impedire che l’insetto si diffondesse all’esterno della serra. Non solo: tutte le piante, tra cui 500 orchidee, hanno dovuto essere rimosse e bruciate. “Per assicurarsi che nessun coleottero nascosto sopravvivesse, la serra è stata sottoposta a una cosiddetta terapia del calore per diversi mesi. Allo stesso tempo, sono stati effettuati controlli visivi accurati nell’area del giardino botanico e in un raggio di diversi chilometri e sono state installate numerose trappole attrattive”, racconta Stefan Schwembacher del Servizio fitosanitario.

 

 

Tutte le strade portano in Olanda

 

Come ha potuto la specie aliena entrare nella serra dei giardini? Per rispondere a questa domanda l’entomologo Hannes Schuler ha lavorato di networking con i colleghi europei, scoprendo un caso simile in una serra tropicale in Polonia, nel 2017. Grazie a un confronto genetico, si è potuto dimostrare che si trattava dello stesso genotipo del coleottero. “Probabilmente introdotti in Europa insieme, possiamo restringere la presunta origine dei parassiti alla zona intorno al Vietnam”, ha chiarito il ricercatore. E ricostruendo gli acquisti per la serra meranese, si presume che l’infestazione sia dovuta a un’importazione di piante dall'Olanda, avvenuta nel 2018 – ipotesi corroborata da due ulteriori scoperte in Germania di esemplari dello scolitide: in entrambi i casi, le tracce portano a una serra olandese. L'intera vicenda è stata documentata da Hannes Schuler e altri scienziati coinvolti “nel caso” in un paper sul preprint server „Research Square“.

 

Per Schwembacher del Servizio fitosanitario “questo caso dimostra quanto sia importante il monitoraggio intensivo degli organismi nocivi alieni e i controlli periodici di piante esotiche e native. Le misure adottate tempestivamente hanno impedito che questo parassita si diffondesse. Un caso delicato è stato risolto in modo esemplare”. Un caso chiuso che, sottolinea il capo-giardiniere di Trauttmansdorff Urlandt, “ha dimostrato quanto dobbiamo stare attenti quando compriamo o importiamo piante esotiche e quanta responsabilità occorre sul territorio per prevenire una pericolosa diffusione di specie aliene con un possibile impatto ecologico ed economico per il nostro territorio”.