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Gianni Pettena – “Energy Free Tree”

La leggenda narra che fosse pronto a tirare un sacco di feci addosso al vicepresidente americano Hubert Humphrey durante la sua visita a Firenze negli anni Sessanta, in piena guerra del Vietnam.
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Foto: ©Othmar Seehauser

Tutto questo con la complicità di Ettore Sottssas jr, (celebre architetto e designer, chi non conosce Valentine, la macchina da scrivere Olivetti rossa?), che alloggiava nello stesso albergo del politico americano. Alla fine l’azione non andò in porto, troppi controlli, troppo serrato il servizio di sicurezza.

Parliamo di Gianni Pettena, che in questi giorni è tornato a Bolzano, città in cui è nato e ha trascorso la giovinezza, per seguire l’allestimento della sua nuova opera per Museion, “Energy Free Tree”. Pettena è artista, architetto, designer, tra i fondatori dell’architettura radicale italiana, ha insegnato Storia dell’Architettura Contemporanea all'Università di Firenze e Progettazione alla California State University, ha esposto in prestigiose rassegne e istituzioni nazionali e internazionali, dalla Biennale di Venezia ai centri Pompidou di Parigi e Metz, per citarne alcuni. La sua gentilezza e cordialità invita a chiedere anche le cose più banali, quindi è difficile resistere e non domandargli se quella storia del sacco di feci è vera. Si, risponde lui, ma si trattava di vernice. Rossa e ad acqua, per la precisione. Sorvoliamo sul supporto pensato per contenerla.

 


L’episodio poco o nulla c’entra con la sua nuova produzione “Energy Free Tree”: un gigantesco albero di Natale alto più di otto metri e realizzato interamente con pezzi di lamiera e tubi di scappamento di vecchie automobili e automezzi. O forse un po’ l’episodio di Firenze c’entra, perché racconta di uno sguardo sovversivo, non solo in riferimento ai movimenti e al clima politico di quegli anni, ma anche riguardo ad un atteggiamento mentale, nel senso sub vertere, capovolgere.
Nel caso dell’albero di Pettena il motto potrebbe essere: riutilizzare materiali di scarto, invece di scartare materiali utilizzati. Con la sua opera l’artista mette in atto un rovesciamento. Se i classici abeti, terminate le feste, finiscono infatti in un centro di raccolta, è proprio attingendo a un centro di smaltimento che Pettena costruisce il suo albero. In questo senso, come recita il titolo, l’albero è energy free, ovvero realizzato senza l’impiego di energia. Questo riflette l’approccio ecologista dell’artista, che per la sua costruzione non ha impiegato nuova energia, ma ha sfruttato quella già prodotta per realizzare i vari pezzi delle automobili che la compongono. Nel suo approccio ecologista, Pettena si rifà alle riflessioni dell’architetto americano Richard Buckminster Fuller (1895-1983), che ha conosciuto personalmente, e al dibattito degli anni ’50 dal quale è nato l’ambientalismo contemporaneo.
Gianni Pettena sarà presente all’inaugurazione, che coincide con l’apertura del mercatino di Natale di Bolzano. Il suo albero rimarrà esposto davanti all’ingresso principale di Museion su via Dante fino al sette gennaio 2018.