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E quando si pagava di più?

Il sindaco Caramaschi sull’aumento delle tariffe rifiuti nel 2019 a Bolzano: “Negli ultimi tre anni restituiti gli esuberi”. Ma le proteste non mancano.
Caramaschi
Foto: Salto.bz

Da gennaio 2019 le tariffe per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Bolzano aumenteranno dell’8,5% e già fioccano le proteste. Seab, che deve poter mantenere il pareggio di bilancio deve vedersela con un disavanzo di quasi un milione e mezzo ed ecco il motivo del rincaro, ma l’associazione dei consumatori, CTCU, vuole approfondire la questione per capire se la municipalizzata può al suo interno “stringere la cinghia” prima di pesare sui cittadini perché i conti non tornano, e così come il consigliere comunale di Forza Italia Alberto Sigismondi, chiede di visionare i bilanci Seab.

Fermo il sindaco Renzo Caramaschi il quale sottolinea che negli ultimi tre anni sono stati restituiti ai cittadini gli esuberi di esercizio Seab riducendo la stessa tariffa.  “In particolare nel 2016 in occasione dell'insediamento dell'attuale amministrazione, la tariffa rifiuti era stata diminuita del 5,5% per le famiglie e del 9,2% per le imprese. Analogamente nel 2017 c'era stata una ulteriore riduzione del 5,2% per le famiglie e del 7,2% delle imprese. Tariffe invariate invece nel 2018. Ora, a fronte di un disavanzo di esercizio Seab stimato per il 2019 sulla cifra di 1,5 milioni di euro dovuto principalmente a un incremento dei costi di esercizio, posto che per legge il bilancio Seab deve giocoforza pareggiare, si rende necessario un adeguamento percentuale delle tariffe”, così il primo cittadino.

Se confrontata con il passato anche nel 2019 la tariffa rifiuti sarà più bassa del 2% rispetto a quella in vigore nel 2015

“Se confrontata con il passato - ha concluso il sindaco - anche nel 2019 la tariffa rifiuti sarà più bassa del 2% rispetto a quella in vigore nel 2015. Faccio presente che per le famiglie anziane o per gli anziani soli over 65 con redditi sino a 30.000 euro è previsto uno sconto del 35% sulla tariffa. Sconto che sale al 50% per i redditi fino a 20.000 euro”. Si lamenta il socialista Claudio Della Ratta: “Secondo il legislatore, il consiglio comunale è legittimato a intervenire sull’istituzione dei tributi, compresa la determinazione delle relative aliquote. Le tariffe invece sarebbero di competenza della giunta municipale, dato che in questi casi ci si trova di fronte a veri e propri corrispettivi (prezzi) di natura contrattuale e non legale. Il decreto Monti, che introdusse la TARES indica che qualora un Comune abbia realizzato sistemi di raccolta con misurazione puntuale dei rifiuti prodotti, può prevedere l’introduzione di una tariffa, avente natura corrispettiva, in luogo del tributo. Nel 'nuovo' sistema di raccolta dei rifiuti del capoluogo, di puntuale non vi è quasi nulla”.