Politik | Reazioni

Una nomina contestata

Critiche sul nuovo incarico di Pappalardo. I Verdi: “Non ha i requisiti”. Pöder (BU): “Pubblicità per la giunta”. L’ordine dei giornalisti: “Il marketing è altra cosa”.
Marco Pappalardo
Foto: Youtube

Ha sollevato, prevedibilmente, un certo clamore la nuova investitura di Marco Pappalardo - finora capo del reparto comunicazione di IDM Alto Adige -, quale direttore dell’Agenzia di stampa e informazione della Provincia che avrà il compito di “migliorare e rafforzare l'immagine dell'autonomia altoatesina verso l'esterno”, così come spiegato dal Landeshauptmann Arno Kompatscher. Le prime critiche che arrivano dal pantheon politico sono quelle dei Verdi secondo i quali è “molto discutibile che a capo della comunicazione istituzionale della Provincia venga nominata una persona che non è giornalista, e che dunque non ha i requisiti di questa categoria professionale né soggiace ai codici etici cui è sottoposto il ‘Quarto potere’, ma un esperto di marketing”.

"Allora, per sincerità, bisognerebbe cambiare anche il nome dell'agenzia – per esempio in IDM: Informazione Diretta dalla Maggioranza"

Pur riconoscendo a Pappalardo capacità di comunicazione, dimostrate alla guida di Alto Adige Marketing (l’affondo tuttavia non viene risparmiato: “la campagna anche da lui curata per promuovere l'aeroporto di Bolzano è clamorosamente fallita”), i consiglieri provinciali Hans Heiss, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba ribadiscono: “Che Marco Pappalardo sia in grado gestire una informazione oggettiva sull'Alto Adige e sulle attività della amministrazione provinciale, che soddisfi gli obblighi di obiettività e precisione giornalistica è più che discutibile. Certamente, una migliore immagine del Sudtirolo, soprattutto a livello nazionale, è urgente”. Il timore è che l'ufficio stampa provinciale si trasformi in una sorta di agenzia promozionale della Giunta provinciale. “Allora, per sincerità, bisognerebbe cambiare anche il nome dell'agenzia – per esempio in IDM: Informazione Diretta dalla Maggioranza”, dichiarano con velato sarcasmo gli ambientalisti che aggiungono infine: “Noi Verdi quindi vediamo questa nomina come estremamente problematica e allo stesso tempo come un significativo indebolimento della professione giornalistica a vantaggio degli esperimenti ‘post-fattuali’”.

"L’informazione, così come prescrive la deontologia professionale, deve essere assolutamente estranea al marketing"

Duro anche Andreas Pöder (Bürgerunion) che bolla la nomina di Pappalardo come “totalmente inaccettabile”. E dice ancora: “Se il governatore Arno Kompatscher ha intenzione di fare pubblicità per se stesso e la Giunta attraverso l’Agenzia di stampa della Provincia allora anche la categoria dei giornalisti deve protestare”. Una sollecitazione che non è rimasta inascoltata. A quanto pare, scrive in una nota l’Ordine dei giornalisti esprimendo il suo disappunto per la decisione dell'esecutivo, l’ufficio stampa sarà affidato “alle cure di un abile venditore. Professione quest’ultima di grande importanza, ma che non sfiora l’informare i cittadini”. Del resto, prosegue la nota, “l’informazione, così come prescrive la deontologia professionale, deve essere assolutamente estranea al marketing. Infatti il Testo unico dei doveri del giornalista all’articolo 10 recita ‘Il giornalista assicura ai cittadini il diritto di ricevere un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario attraverso chiare indicazioni’. L’aver collocato un manager del marketing  alla guida dell’agenzia di stampa la dice lunga di come all’interno della Giunta provinciale si valuti la necessità di dare ‘un’informazione corretta’”. La categoria fa infine riferimento alla legge n. 150/2000 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, la quale prescrive che il personale addetto agli uffici stampa della pubblica amministrazione sia iscritto all’Ordine dei giornalisti. “Il ‘settore del marketing’ è quindi altra cosa”.