Politik | La polemica

“Adotteremo il pugno di ferro”

Caso ex Pascoli, l’assessore Bessone sceglie la linea dura: “Misure contro vandalismo sono la priorità” e attacca il sindaco: “Si preoccupi del degrado al parco stazione”
Massimo Bessone
Foto: Salto.bz

La miglior difesa è l’attacco, diceva qualcuno. E sul caso delle ex Pascoli la controreplica di Massimo Bessone è al vetriolo: “È giusto porre attenzione su situazioni di pericolo - scrive in una nota l’assessore della Lega, rivolgendosi a Caramaschi - ma prima di criticare la gestione dell’edificio, il sindaco di Bolzano dovrebbe preoccuparsi del degrado quotidiano al Parco della stazione, dove la situazione per i cittadini è veramente drammatica. Mentre il Ministero degli Interni si è attivato con misure concrete, il sindaco non muove un dito. So di cosa parlo perché giornalmente passo dal parco e mi rendo conto della situazione di pericolo”.

Nello specifico del complesso scolastico di via Longon Bessone dice che “con ulteriori misure concrete rispondiamo agli atti vandalici all’ex-Pascoli. Poco dopo il mio arrivo in assessorato ho dato incarico ai funzionari dei lavori pubblici di far controllare e documentare settimanalmente lo stato di fatto dell’edificio. Si tratta di un monitoraggio continuo e costante, sempre in stretta collaborazione con la polizia municipale, che ringrazio per il tempestivo intervento e per la messa in sicurezza negli ultimi giorni. In virtù di quanto successo in questa settimana adotteremo ulteriori misure drastiche contro il degrado per evitare nuove situazioni di pericolo. La messa in sicurezza dell’edificio e l’adozione di misure contro il vandalismo hanno la nostra priorità, adotteremo il pugno di ferro”.

 

La "to do list"

 

Il piano d’azione, che prevede una progressione di misure, verrà approfondito ulteriormente nei prossimi giorni con i funzionari esperti della polizia municipale e riguarderà lo sgombero del materiale combustibile infiammabile; l’eliminazione di barriere visive che intralciano la visuale delle aperture del piano terra, “già di fatto protette da inferriate”, per poter controllare l’eventuale manomissione delle stesse a scopo di intrusione; l’introduzione di un servizio di guardia notturna con controlli sette giorni su sette e inoltre “valuteremo, direttamente sul posto, la possibilità di murare con mattoni pieni delle finestre e degli ingressi facilmente accessibili, anche l’ipotesi di un sistema di illuminazione automatico viene presa in considerazione. Siamo comunque pronti a condividere anche ulteriori misure che ci proporrà la polizia, addetta alla sicurezza in città”, così l’esponente leghista.

Bessone assicura che si recherà personalmente più spesso sul posto a verificare le misure introdotte. Sporta la denuncia alla Questura per danneggiamenti e violazione di domicilio ora l’assessore del Carroccio chiederà un incontro con il prefetto per analizzare congiuntamente la situazione. “In merito alle critiche sull’abbattimento dell’edificio - aggiunge - torno a ripetere che il dibattito sul progetto risale ad oltre 10 anni fa e che le decisioni furono prese, mediando e conservando la parte della scalinata di ingresso ed il relativo corpo di fabbrica, in accordo con il comune. Si tratta di un progetto da me ereditato - sottolinea il membro della giunta provinciale -. Chi fa ora polemica, la fa solo in cerca di consensi elettorali. Lo faccia con fatti e idee proprie, non con critiche tardive, visto che rinunciare all’opera comporterebbe ingenti richieste di risarcimento danni per le considerevoli spese di progettazione sostenute, sia dalla provincia che dai partecipanti alla gara. Un altro aspetto da chiarire è quello della procedura di stipulazione del contratto con Condotte. Rispondendo alle polemiche continue - conclude Bessone - preciso che le garanzie bancarie andranno presentate all’atto di stipulazione del contratto e non ora durante la fase di verifica dei requisiti che si concluderà a breve”.