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Sognando la Serie B

La mattina professore, il pomeriggio allenatore e la sera capitano dell’STS. Alex Zanlucchi, a 21 anni, punta con i suoi compagni alla vittoria del campionato di C.
alex zanlucchi sts
Foto: Sts

Alex Zanlucchi, capitano dello Sport Team Südtirol (STS), classe 2001, non si nasconde: l'obiettivo della stagione è raggiungere la promozione in serie B. Contro ogni aspettativa, la scorsa stagione la squadra è stata protagonista di un ottimo campionato, sfiorando la vittoria nella finale dei playoff di serie C, persa nel golden set (eventuale set di spareggio che viene disputato per decretare la squadra vincitrice al termine di un doppio incontro di andata e ritorno concluso in parità) contro l’U.S.D. Villazzano.

Dopo una lunga gavetta nel Trentino Volley, Alex è tornato dalla società che lo ha introdotto nel mondo della pallavolo e lo ha fatto innamorare di questo sport. Questa volta però é determinato a seguire le orme del padre Armin Zanlucchi e a dare una mano alla società anche nelle vesti di allenatore dell’Under 15: ’’Fin da quando ero piccolo guardo sempre le partite di pallavolo con lui, per poi commentarle e imparare qualcosa di nuovo a livello tecnico e tattico’’. Nonostante la giovane età lavora come professore di tedesco presso la scuola media Giovanni Pascoli di Appiano, esperienza che gli ha permesso di capire al meglio i suoi piccoli giocatori e far uscire il massimo potenziale da ognuno di loro. Nella sua carriera ha dovuto affrontare varie difficolta tra cui un’operazione al cuore per un’ablazione cardiaca, che ha messo a repentaglio la sua carriera da pallavolista. Questo inconveniente non ha fermato Alex che nel giro di cinque mesi è riuscito a tornare in campo e sfiorare la vittoria del Trofeo delle Regioni con il Trentino Volley.  Protagonista di un ottimo avvio di stagione, Alex Zanlucchi ha portato l’STS alla prima vittoria nel campionato di serie C contro l’Innova Volley Tione, partita conclusa con il risultato di 3-1. I bolzanini, nonostante abbiano perso il secondo set per 25-20, sono riusciti a prendere in mano le redini del gioco aggiudicandosi il terzo ed il quarto parziale.

 

salto.bz: Alex Zanlucchi, come è stato essere ad un passo dalla promozione in serie B la scorsa stagione?

Alex Zanlucchi: L’obiettivo iniziale era quello di non retrocedere, poiché la nostra squadra si era appena formata e non conoscevamo il livello delle altre. Poi ci siamo ritrovati a lottare fino all’ultimo per la promozione in serie B e perdere la finale ci ha lasciato l’amaro in bocca. Alla fine, ripensando a come siamo partiti ad inizio stagione, abbiamo raggiunto un ottimo risultato.

Quali sono state le difficoltà più grandi affrontate finora nella tua carriera da pallavolista?

Da bambino giocavo sia a pallavolo che a calcio. Una volta cresciuto ho dovuto fare una scelta, poiché non potevo continuare a fare entrambi contemporaneamente. Scelsi la pallavolo, ma la decisione non fu molto facile. La maggior parte della mia carriera l’ho passata nel Trentino Volley, dove ho trascorso 5 anni, che coincidevano anche con gli anni delle scuole superiori. Inizialmente non è stato per niente facile riuscire a conciliare gli allenamenti con la scuola, anche perché ero costretto ad andare avanti e indietro da Trento ogni giorno. Poi nel mio secondo anno al Trento ho avuto un’ablazione cardiaca, per la quale ho dovuto subire un intervento chirurgico. Un duro colpo, soprattutto a quell’età. Vedevo i miei compagni migliorare a vista d’occhio e crescere, mentre io ero obbligato a guardarli da fuori. Un infortunio del genere avrebbe potuto condizionare la mia stagione quell’anno ma fortunatamente si è risolto tutto per il meglio, anche grazie al medico della società che si è preso carico in prima persona del mio problema. Dopo cinque mesi sono riuscito a rientrare in campo, questo mi ha permesso di riprendere la condizione fisica precedente e giocare il Trofeo delle Regioni a fine stagione. Purtroppo anche in quell’occasione abbiamo sfiorato la vittoria, sarebbe stato un risultato grandioso e quasi cinematografico, contando che quell’edizione si è tenuta proprio a Trento.

Sei stato prima giocatore, poi anche allenatore delle giovanili. Come è nata questa passione?

Mio padre allena le squadre giovanili da molti anni. Fin da quando ero piccolo guardo sempre le partite di pallavolo con lui, per poi commentarle e imparare qualcosa di nuovo a livello tecnico e tattico. Immergermi in questo mondo e fare questo tipo di analisi mi ha sempre affascinato. Per questo motivo, quando si è presentata l’opportunità di allenare quest’anno, ho subito accettato. Non è stato difficile abituarmi al nuovo ruolo, anche perché quando ero solo giocatore spesso davo consigli ai miei compagni e spiegavo loro alcuni concetti. In questo momento come giocatore mi sento arrivato nonostante io sia ancora giovane. Vorrei concentrare tutte le mie energie nella mia carriera da allenatore.

Nel tua primo anno da allenatore, quanto è stata utile la tua esperienza come professore?

L’anno dopo l’esame di maturità mi sono ritrovato anche immerso nel mondo scolastico, questa volta dal lato opposto della cattedra. Esperienza che mi è sicuramente tornata utile in quanto i ragazzi a cui insegno a scuola e quelli che alleno sono coetanei. Molti aspetti a livello comportamentale sono simili, ma la cosa più soddisfacente è vedere i ragazzi che a scuola hanno difficolta a contenere il proprio carattere vivace, sfogarsi e dare il meglio di sé in allenamento. Credo sia fondamentale, che non si sentano smarriti solamente perché i voti sono bassi. Trovare qualcosa che riesca bene e dia soddisfazione è molto importante a quell’età.

 

Ti è capitato di imparare qualcosa da ragazzi a cui hai insegnato o che hai allenato?

Rispetto ai ragazzi a cui insegno e che alleno non ho molta differenza d’età, però spesso resto indietro dal punto di vista social. A volte mi capita di non conoscere qualche youtuber o personaggio, magari diventato virale da poco, di cui mi parlano ma sono sempre puntuali nel tenermi aggiornato.

Hai qualche rimpianto nella tua carriera sportiva?

No, rimpianti no. Magari tornando indietro di qualche anno potrebbe incuriosirmi l’idea di vedere cosa sarebbe successo se avessi continuato un percorso professionistico dopo la mia esperienza al Trentino Volley. Tralasciando questo sono contento del percorso che ho intrapreso.

Quali sono gli obiettivi per questa stagione con la STS?

L’obiettivo principale è la vittoria del campionato, così da raggiungere la tanto desiderata serie B. Il secondo è quello di vincere la Coppa Trentino-Alto Adige. A differenza dell’anno scorso gli obiettivi sono chiari già da inizio stagione, siamo preparati e pronti a vincere.