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Minori non accompagnati, Roma dice sì

Risolto il pasticcio sullo Sprar, il ministero si scusa. Caramaschi: "Negli altri Comuni 200 profughi. A Bolzano restano in 500. No alle domande di asilo, un problema".
Caramaschi, Renzo
Foto: Salto.bz

Domanda accettata dal ministero con tanto di scuse per il no precedente, frutto “di un errore formale degli uffici ministeriali preposti”. Per il progetto rivolto ai minori non accompagnati nell'ambito dello Sprar, il Sistema centrale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, è arrivato finalmente il via libera. Lo ha annunciato il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi che è intervenuto sia sull’apporto nell’accoglienza dato dagli altri Comuni – prima “refrattari”, ora invece favorevoli – e sul problema rappresentato dalla bassa percentuale di risposte positive (circa il 30% a livello nazionale) per le domande di concessione dello status di rifugiati. Il sindaco chiede di affrontare “in maniera adeguata” il problema connesso alla presenza sul posto a Bolzano delle persone che, una volta ricevuto il diniego, non saranno più soggette ad assistenza umanitaria.

Il progetto riservato ai minori stranieri non accompagnati – dice la nota del Comune – la cui domanda presentata dall’Azienda servizi sociali di Bolzano era stata inizialmente respinta, a seguito di un apposito ricorso, è stata ora accettata dal ministero con le scuse del caso per un errore formale degli uffici ministeriali preposti.

Tutela per chi è debole

“La tutela dei minori stranieri non accompagnati – precisa Caramaschi – partirà con tutte le garanzie che vanno riservate a degli esseri deboli. Il nostro compito sarà quello di ospitarli e di trovare i contatti con i genitori ovunque essi siano affinché possano ritrovarsi e riunirsi nell’ambito del proprio nucleo familiare”. Il primo cittadino, parlando in generale della situazione dei migranti richiedenti asilo presenti a Bolzano, ricorda che “a suo tempo mi ero arrabbiato con una certa vivacità nei confronti della periferia refrattaria ad ospitare la rispettiva quota di migranti ammessi all’assistenza nazionale”. “Ora però – continua – con il progetto Sprar riservato agli adulti, molti Comuni hanno aderito e stanno cercando le relative strutture di accoglienza. Sappiamo perciò che circa 200 persone da Bolzano saranno spostate nei prossimi mesi in periferia. Quindi dagli 800/ 850 migranti presenti a Bolzano inizialmente, numero poi calato a circa 650 negli ultimi mesi, dovremmo scendere a 450/500 persone. Tale numero di fatto si avvicina a quello che per norma e accordo tra governo e Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, dovrebbe toccare al nostro capoluogo”.

"Reimpatriare"

Il sindaco esterna il suo timore legato all’accoglimento delle domande alla commissione territoriale del ministero. “Mi preoccupo però di cosa accadrà quando dal ministero degli interni arriveranno le risposte alle domande di accoglienza dei richiedenti asilo, ovvero se saranno accettate o meno le richieste di asilo con lo status di profughi. Attualmente a livello nazionale solo un 30% delle domande viene accolto. Sappiamo perciò che anche per chi si trova nella nostra città molte di queste domande saranno respinte. A quel punto tali persone non saranno più soggette ad assistenza umanitaria, ma dovranno essere rimpatriate. Staremo a vedere, ma è chiaro che il problema andrà affrontato in una maniera adeguata”.