Archiviato il possibile scambio alle presidenze di Seab e Eco center tra Rupert Rosanelli e Stefano Fattor, nelle settimane scorse la coalizione che regge il Comune di Bolzano aveva “partorito” l’incastro per le società partecipate. Ora la giunta si è mossa ratificando le nomine dei rappresentanti del municipio nei cda e collegi sindacali. Nessuna sorpresa rispetto all’intesa raggiunta dai consiglieri che sostengono il sindaco Renzo Caramaschi, soprattutto per il rinnovo imposto nelle tre società più importanti (con Sasa) a causa del limite del terzo mandato. Il M5s però non ci sta e attacca: “La maggioranza è mummificata”.

I nomi scelti

Per la prima, Sasa, entrano a tenere le insegne della città di Bolzano Francesco Morandi, Stefania Cimino e Stefan Stauder mentre per il collegio sindacale si tratta di Giuseppe Sciascia, quale membro effettivo, e Marianna Aste (supplente). È il primo, appunto Morandi, il prescelto dalla maggioranza per subentrare alla presidenza al posto di Stefano Pagani, che come Fattor e Rosanelli ha raggiunto i tre mandati e non può più ripresentarsi.

A seguire, per la società Areale Bolzano per il cda sono stati indicati Andrea Palaia e Silvana Giancane, mentre per il collegio sindacale, Enrico Colasanti e Georg Mayr (effettivi) e Francesca Pasquali (supplente). 

Riguardo a Eco center spa, che gestisce il termovalorizzatore di Bolzano sud, per il consiglio di amministrazione figura Markus Mattivi, per il collegio sindacale Peter Polenta e Giuseppe Sciascia. Il nuovo presidente designato è invece Guglielmo Concer (nella foto in alto con Marialaura Lorenzini, Caramaschi e Luis Walcher), che lascia la vicepresidenza di Seab. L’ex Obmann dell’Svp Elmar Pichler Roller è l’amministratore unico designato della società Funivia del Colle srl, Nicola Cetta il sindaco unico. 

Last but not least (si tratta della terza partecipata più importante del capoluogo) per Seab spa sono stati indicati Kilian Bedin, Stefano Fattor, Sonia Abrate e Gianfranco Mignoli, mentre per il collegio sindacale ci sono Tullio Negri, Gerhard Benedikter e Marco Badolato. Il primo è il profilo scelto per la presidenza, mentre Fattor, stimato dal sindaco e da parti consistenti della maggioranza di lingua italiana, è il vicepresidente in pectore.

“Maggioranza mummificata”

Tuona il M5s, che lamenta l’esclusione come le altre minoranze dalle scelte valutate dalla commissione nomine. “Su 37 nomine - accusano i grillini -, 37 sono andate ai nomi indicati dalla maggioranza, che è moderna soltanto a parole e invece intrisa di conservatorismo, mummificata nel suo esercizio del potere. Per noi è stato uno dei momenti più frustranti dell’attività politica”.