Gesellschaft | l'incontro

"Slapp" in trasferta a Bologna

Dibattito nel capoluogo emiliano sul caso del risarcimento danni da parte di Athesia a SALTO. L'ex sottosegretario Vincenzo Vita: "Serve una nuova normativa"
stop slapp unterschriften
Foto: salto/upi

Su invito della Fondazione Bologna Duemila e dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna SALTO nei giorni scorsi è stato in trasferta (virtuale) a Bologna per parlare del caso “Slapp Athesia” e cioè della richiesta di risarcimento danni di 150 mila euro del gruppo editoriale sudtirolese per 58 articoli pubblicati sul sito negli ultimi 4 anni. L’incontro, moderato da Michele Zacchi, era intitolato “Informazione e querele temerarie in salsa sudtirolese. Fatti loro? No, anche nostri”. Ed è proprio sulla rappresentatività del caso in questo momento storico in cui vi è una crescente insofferenza verso l’indipendenza della categoria che è stato incentrato il discorso introduttivo di Zacchi.

Il caporedattore di SALTO, Fabio Gobbato, ha ripercorso i contorni della vicenda di cui si è parlato molto due mesi fa anche a livello nazionale, illustrando la crescente pervasività del potere mediatico Athesia in tutta la Regione. Vincenzo Vita – ex sottosegretario del Ministero delle Comunicazioni – ha sottolineato in particolare l’assenza di una normativa specifica sulle concentrazioni editoriali a livello regionale (il limite del 50% fu tolto dalla Legge Gasparri, ndr) e sul fatto che vi sono altri casi simili ma “meno eclatanti” come ad esempio in Friuli Venezia Giulia.  Il senatore bolzanino eletto nelle file del centrosinistra, Gigi Spagnolli, ha confermato che si occuperà assieme ad altri senatori di portare l’attenzione sul tema delle concentrazioni editoriali e delle querele temerarie.

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Dibattito Un momento del confronto organizzato dalla Fondazione Bologna Duemila

 

A propria volta Michelangelo Bucci, consigliere Odg dell’Emilia Romagna, e Giovanni Rossi, ex presidente del Consiglio dell’Ordine dell’Emilia Romagna, hanno indicato questo come un momento delicato per la libertà di stampa, e fatto alcuni esempi di come si potrebbero inserire per legge dei meccanismi dissuasivi per far riflettere chi intende avviare querele a scopo intimidatorio, fissando una percentuale sulla cifra richiesta da versare al “querelato” in caso non venga riconosciuto il danno.

In conclusione tutti i presenti hanno aderito alla proposta di Michele Zacchi di continuare il confronto in una sorta di gruppo di lavoro trasversale che si ponga l'obiettivo di tenere i riflettori accesi sulla tematica e di elaborare una serie di proposte che possano trovare attuazione concreta.