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Un ‘tagliando’ per la segreteria del PD

“Referendum tema ostico per i sudtirolesi”. Di Fede rivendica la positività del nuovo corso incoronando Mazzardis sua ‘vice’.

La segreteria del PD altoatesino si rinnova attraverso l’ingresso di due nuovi componenti (Alex Castellano e Alessandro Azzarita) in sostituzione di Christian Schatzer e Sonia Zanotti
E la segretaria del PD conferisce la legittimazione formale a colei che ormai da diversi mesi è divenuta il suo braccio destro (Nadia Mazzardis), ufficializzando la trazione femminile del partito, concepita come parziale riequilibrio di genere per le cariche politiche (maschili) in Provincia e Comune di Bolzano (Tommasini, Bizzo, l’esterno Caramaschi, Repetto). 

Con una conferenza stampa nella sede tradizionale del partito di piazza Domenicani ormai prossima alla smobilitazione (per motivi economici a fine anno sarà inevitabile il trasloco in via Resia), la segreteria del partito ha stabilito le prossime scadenze del suo percorso dopo il restyling di questi giorni. 
La ‘nuova’ segreteria avrà tempo per lavorare, dato che il congresso con ogni probabilità non si svolgerà prima del 2018 (“anche se sicuramente prima delle elezioni provinciali”, ha precisato in merito Di Fede). 

Tra le novità annunciate c’è la nomina di fatto di Giuseppe Marino a ‘commissario’ per quanto riguarda la sezione pusterese del partito, recentemente in grossa difficoltà dopo la fuoriuscita polemica da parte di Cornelia Brugger, prima non eletta alle scorse elezioni provinciali. 
Per i democratici resterà quindi centrale nei prossimi mesi il ‘mantra’ della partecipazione, con l’intento di valorizzare i cittadini coinvolgendoli e cercando di mantenere un confronto maturo all’interno del partito. “Non amo i partiti come i grillini dove i problemi vengono risolti espellendo” ha dichiarato in merito la segretaria Di Fede, ribadendo la sfida della sua segreteria a trasformare la conflittualità in occasione di riflessione e quindi affinamento degli obiettivi e della operatività

E con l’eterna resa dei conti tra individualismo e correnti come la mettiamo? 
In merito il primo a prendere la parola è stato Carlo Bassetti, noto per aver definito la battaglia interna ‘guerra dei cent’anni’ e protagonista lui stesso di molti scontri (verbali) epocali all’interno di infuocate assemblee. 
Bisogna uscire dagli schemi manichei del con me o contro di me” ha detto Bassetti, ringraziando gli altri memembri della segreteria per il percorso svolto in questi mesi “all’insegna della concretezza e insegnando a non ‘ballare da soli’”. 

Liliana Di Fede ha quindi colto l’occasione per indicare il percorso che porterà il PD al referendum costituzionale d’autunno. Dopo aver affermato che i comitati per il SI saranno più d’uno nel territorio, la segretaria provinciale non si è nascosta la difficoltà di coinvolgere la SVP in una campagna comune. “Il tema è ostico per tutti” ha ricordato Di Fede, manifestando la sua preoccupazione e definendone i contorni.

“Non sarà facile coinvolgere i cittadini di lingua tedesca della periferia, trasmettendo a loro l’importanza di una riforma a Roma che impatterà solo su quel livello”

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Palaia Renato Mi., 24.08.2016 - 14:32

E' innegabile che il PD sudtirolese abbia acquistato dinamismo maggiore attraverso il contributo della sua componente femminile, alla quale non si può negare di averne vivacizzato l'immagine e cercato un contatto con i cittadini. Ma un conto è un rapporto informativo che un partito da all'elettorato e un conto un rapporto di coinvolgimento e di partecipazione. Ancora non sono venuti alla luce gli obbiettivi concreti del PD in sede locale. Viviamo in una provincia molto particolare, che risulta ancora condizionata dalle norme di tutela etnica della minoranza sudtirolese, quando la situazione di stabilità raggiunta dall'autonomia le rende del tutto superflue e ingiuste in termini di uguaglianza fra i cittadini. Ma su questo argomento regna il silenzio, forse perchè non si vuole disturbare l'alleato politico, che detta le regole ed è sempre determinante ad esempio nella formazione di una giunta comunale stabile nel capoluogo ? La segretaria annuncia la mobilitazione per il "sì" referendario, in linea indiscussa con il PD nazionale, perchè non può essere diversamente, se si appartiene ad un partito, anche se in gioco non c'è una semplice legge dello stato, ma la carta fondamentale dello stato. Possibile che quanto emana Renzi sia tutto da condividere a priori con il solo criterio dell'obbedienza ? Queste mie osservazioni troveranno puntuale risposta non nel merito, ma mettendo in discussione la mia persona, saccente e comoda, in poche parole non autorizzata ad esprimere opinioni, in quanto non aderente ad alcun partito. Da quando in qua solo i cittadini schierati hanno diritto di parola e la politica è una prerogativa esclusiva dei partiti ?

Mi., 24.08.2016 - 14:32 Permalink