Chronik | Sanità

Anche a Merano manca energia

L’ospedale del Burgraviato rinnova l’alimentazione elettrica: “Il fabbisogno in crescita porta allo spegnimento in estate”. Opera da 3 milioni, si cerca il progettista.
ospedale Merano, Krankenhaus, Meran
Foto: USP

Non sono solo medici, specializzandi e operatori sanitari in generale ad essere carenti nella sanità altoatesina. Il sistema è anche “a corto” di energia, come dimostra la vicenda della centrale energetica del nuovo ospedale di Bolzano. Ma il problema, secondo quanto dimostra uno dei progetti in corso, si estende all’ospedale di Merano. Il presidio è interessato da un intervento di adeguamento dell’alimentazione elettrica, per il quale l’Azienda sanitaria ha appena pubblicato il bando relativo alla ricerca del progettista e responsabile della sicurezza, e nel documento di gara si parla espressamente di “crescente fabbisogno energetico” e di “difficoltà di approvvigionamento di energia primaria” per la struttura soprattutto in estate, che porta perfino “allo spegnimento di un interruttore generale”.

L’importo per l’incarico, rivolto ad architetti o ingegneri, liberi professionisti o in forma associata, è di 239.139,7 euro. Nell’ambito di un’opera di adeguamento dell’alimentazione elettrica - che prevede il rinnovamento del powercenter e la realizzazione dell’anello in MT (media tensione) dell’ospedale - del valore di 3 milioni e 59.816 euro

 

 

I lavori principali riguardano in prevalenza la realizzazione di “impianti elettrici a corredo di edifici e costruzioni complesse” (per 2 milioni e 859.816 euro), seguono gli impianti di raffrescamento (100.000 euro) e le opere edili (100.000 euro). 

“Il presente intervento - si legge a proposito delle motivazioni - riguarda il rinnovamento e l’adattamento dell’alimentazione di energia elettrica ordinaria di riserva e di emergenza dell’ospedale di Merano in quanto a causa del crescente fabbisogno energetico degli impianti dell’ospedale si verificano soprattutto in estate delle difficoltà di approvvigionamento di energia primaria che portano allo spegnimento di un interruttore generale”. 

Per la sanità altoatesina è tempo dunque di rispondere alla crescita della domanda di energia, per evitare malfunzionamenti o sovraccarichi che possono ostacolare l’attività ordinaria e straordinaria e l’offerta delle prestazioni ai pazienti. Proseguono intanto i lavori alla nuova clinica di Bolzano, che assorbirà gli attuali reparti del San Maurizio. In quel caso si sono verificati degli inconvenienti nella progettazione della centrale energetica. In pratica ci si è accorti che quella inizialmente prevista sarebbe stata al di sotto delle necessità energetiche del complesso in costruzione. Pertanto, la Provincia è corsa ai ripari quantificando però in 6 milioni l’aggravio finanziario per il passaggio ulteriore.