Kultur | Cultura giovanile

Il Festival Studentesco è tornato

Davide Mariotti e Fabio Angelillis ci raccontano il grande ritorno del Festival Studentesco con la sua 53esima edizione, in occasione delle serate classiche.
Il festival 53 in Piazza Walher
Foto: Festival Studentesco / Mattia Benedetti
Il Festival Studentesco rappresenta ogni anno l'evento più atteso dai giovani studenti di Bolzano. Questa manifestazione rappresenta per molti una vera e propria occasione per potersi esprimere in modo autentico e creativo e per creare legami indelebili attraverso il ricordo e le emozioni del festival. Nel 2020 però, la pandemia ha costretto l'annullamento della cinquantesima edizione del festival, che si annunciava grandiosa. L'anno successivo, la manifestazione si è svolta in forma virtuale da casa. Nel 2022, il festival è tornato quasi alla normalità, ma le sale avevano comunque capienze ridotte e i rappresentanti delle varie scuole hanno avuto molte difficoltà a coinvolgere un grande numero di studenti, soprattutto le generazioni più giovani che non avevano mai avuto l'opportunità di partecipare direttamente alla manifestazione.
In questo articolo, Fabio Angelillis, ex rappresentante del Liceo Scientifico Torricelli, condivide la sua esperienza riguardante questa difficile situazione. Quest'anno, con la 53esima edizione, il festival è finalmente tornato alla normalità.
Abbiamo anche intervistato Davide Mariotti, presidente dell'Artist Club, l’associazione che organizza il Festival Studentesco, il quale ha espresso tutto il suo entusiasmo per il ritorno della manifestazione con numeri da grande festival.
 
 
Salto.bz: Quale è il tuo rapporto personale con il Festival Studentesco e cosa significa per te assumere da quest’anno il ruolo di Presidente dell'associazione che lo organizza?
 
Davide Mariotti: Ho partecipato al Festival quando ero ancora uno studente e, una volta conseguito il diploma nel 2014, sono entrato nell’associazione ArtistClub per poter contribuire all’organizzazione dell’evento. Tanti hanno fatto come me e la ritengo una cosa fondamentale essendo il Festival una manifestazione abbastanza complessa e organizzata completamente da volontari. Da questa edizione sono stato nominato Presidente dell’associazione ed è per me un grande piacere affrontare questa nuova avventura. Tuttavia, mi piace considerare l’ArtistClub come una grande squadra. Ci sono sicuramente dei ruoli istituzionali e mi impegnerò a svolgere il mio nel migliore dei modi, ma nella pratica, non suddividerei l’associazione in base ai ruoli. La definirei più una grande famiglia composta da membri accomunati dall’amore verso la manifestazione e da uno stesso scopo: organizzare il Festival Studentesco al meglio, ogni anno.
 
Essendo Salto.bz un giornale bilingue, vorrei porre l'attenzione sulla partecipazione delle scuole tedesche al festival. C'è un equilibrio tra il numero di scuole tedesche e italiane che parteciperanno a questa edizione?
 
La partecipazione delle scuole tedesche al Festival Studentesco c’è ed è importante. Abbiamo lavorato molto negli anni per incrementarla e, ovviamente, si punta sempre a raggiungere chi ancora non partecipa. La grafica dei manifesti del Festival che puoi vedere esposti in giro per la città, ad esempio, è stata realizzata dal Gymnasium Walther von der Vogelweide, vincitore del primo posto per il miglior "bozzetto", e come da tradizione, è stata utilizzata come grafica simbolo dell'edizione corrente. Inoltre, il Realgymnasium ha ottenuto un ottimo risultato durante i Giochi senza frontiere di domenica scorsa, aggiudicandosi uno dei sei giochi della giornata. Siamo molto felici di vedere che le scuole che in passato non partecipavano hanno ora costruito una tradizione all'interno della manifestazione, al di là del bilanciamento numerico tra i gruppi linguistici. Speriamo di avere un giorno tutti gli istituti della Provincia tra i partecipanti!
 
 
Vorrei ora concentrarmi sull’effetto a distanza di due anni della pandemia sulla partecipazione degli studenti e sullo spirito del festival. Hai notato un cambiamento nella motivazione degli studenti che partecipano al festival studentesco dopo la pandemia?
 
In realtà, la principale osservazione che abbiamo fatto quest’anno è che c'è un grande entusiasmo per il Festival, il che ci rende estremamente felici e ci spinge a non arrenderci e a fare tutto il possibile per assicurare che il Festival Studentesco non manchi mai alla nostra città. Naturalmente, abbiamo incontrato alcune difficoltà, come tutti, ma ora possiamo affermare che i numeri sono tornati a quelli pre-Covid, con oltre 700 partecipanti iscritti, 13 istituti e più di 260 esibizioni in gara: dalla pittura al teatro comico, dalla fotografia al musical, passando per la danza classica e moderna, e poi tutte le band che si sono esibite in piazza e che suoneranno tra Teatro
Cristallo e Palasport. Sono numeri da grande Festival e ci auguriamo che in futuro continuino a crescere coinvolgendo sempre più partecipanti.
 
I numeri sono tornati a quelli pre-Covid, con oltre 700 partecipanti iscritti, 13 istituti e più di 260 esibizioni in gara.
 
Il festival 53 presenta delle novità?
 
La struttura del Festival53 è rimasta invariata rispetto a quella dello scorso anno. La novità più importante, se così possiamo definirla, è quella di tornare ad offrire un Festival “normale” a tutti gli studenti e le studentesse della Provincia. Un’importante novità è la reintroduzione della formula degli abbonamenti, abbandonata lo scorso anno a causa delle capienze ridotte.
 
Potresti elencare i prossimi eventi da non perdere per poter vivere a pieno il finale di questa nuova edizione del Festival Studentesco?
 
Le Serate Classiche si terranno al Teatro Cristallo il 24 e il 25 marzo, mentre le Serate Moderne si svolgeranno al Palasport di via Resia il 31 marzo e l'1 aprile. Come sempre, la seconda serata moderna sarà dedicata alle premiazioni e alla proclamazione del vincitore. Vi aspettiamo in molti!
 

L' esperienza di Fabio Angelillis

 
Per immergerci nell'argomento del festival studentesco abbiamo intervistato anche Fabio Angelillis, grande appassionato del festival studentesco e attualmente membro dell'Artist Club. Fabio ha rappresentato il Liceo Scientifico Torricelli l'anno scorso, quando la scuola è stata proclamata vincitrice del festival. Con lui abbiamo voluto approfondire l’argomento.
 
 
Vorrei chiederti di raccontarci e di descriverci la situazione in cui ti sei trovato in qualità di rappresentante dopo il periodo della pandemia: come sei riuscito a coinvolgere gli studenti che, a causa della pandemia, non avevano potuto partecipare direttamente al festival e vivere l'atmosfera e lo spirito che lo caratterizzano?
 
Fabio Angelillis: Devo ammettere che la mia esperienza come rappresentante dello scorso anno non è stata affatto facile, data la difficile situazione causata dalla pandemia. Molti ragazzi non avevano potuto partecipare direttamente al festival e molti altri non avevano mai vissuto l'evento a pieno. Il nostro obiettivo principale era quello di coinvolgere tutti gli studenti, far loro capire cosa rappresenta il festival, far conoscere la sua storia e la cultura che lo circonda. Abbiamo organizzato presentazioni in tutte le classi, mostrato video degli anni precedenti e fatto un lavoro costante di "propaganda" durante tutto l'anno. Abbiamo distribuito fascette per il tifo nelle classi e sponsorizzato gli eventi del festival per convincere gli studenti a partecipare. È stato un lavoro di squadra e sono stato fortunato ad avere il sostegno dei miei compagni, in particolare di Zeno, l'altro rappresentante. Alla fine, la soddisfazione più grande è stata quella di vedere tanti studenti che hanno finalmente ricominciato a capire la bellezza del festival e a vivere appieno la manifestazione. È stato fantastico vedere quanti di loro si sono appassionati e convinti a partecipare.
 
Qual è il ruolo dell'Artist Club nell'organizzazione del festival studentesco e come vi state organizzando per questa nuova edizione?
 
Il ruolo dell'Artist Club è quello di organizzare l'intero evento. Ogni aspetto del festival viene gestito dall'associazione. Sebbene il direttivo prenda la maggior parte delle decisioni, ogni socio contribuisce al lavoro di organizzazione, essenziale per poter portare avanti i diversi eventi. Sono state fatte delle riunioni per suddividere le varie responsabilità. Ci sono diverse mansioni e ogni persona ha un ruolo specifico, come per esempio la parte digitale, tecnica o burocratica. Certamente sono necessarie alcune competenze di base, ma ogni anno chiunque è il benvenuto per aiutare e contribuire all'organizzazione del festival.
 
Il fatto che nessun'altra regione in Italia abbia una realtà come la nostra è una cosa triste di per sé, ma ciò rende il festival stesso e la città di Bolzano ancora più speciali.
 
Perché secondo te gli studenti delle scuole dovrebbero partecipare al festival studentesco? Inoltre, come convinceresti il pubblico più giovane e gli adulti a venire a vedere il Festival 53?
 
Semplicemente perché è una manifestazione unica nel suo genere. Studiando ora all'Università degli Studi di Trento, ho spiegato molte volte ai miei compagni di università cos'è il festival, ma spesso possono capirne solo limitatamente la grandezza. Il fatto che nessun'altra regione in Italia abbia una realtà come la nostra è una cosa triste di per sé, ma ciò rende il festival stesso e la città di Bolzano ancora più speciali. Inoltre, non ho mai sentito nessuno pentirsi di aver partecipato al festival, anzi, molti si sono pentiti di non averlo fatto ogni anno. Dunque, la mia risposta è che è essenziale venire a vederlo per capire inizialmente di cosa si tratta e per poi comprendere che rappresenta una straordinaria opportunità per vivere emozioni uniche, che non si possono sperimentare altrove con altre persone che non siano i tuoi compagni con cui condividi gli anni della scuola superiore.
 
 
Hai timore che questa tradizione possa fermarsi? Quali sarebbero le azioni che potrebbero e dovrebbero essere intraprese per preservarla e tramandarla alle future generazioni? Inoltre, pensi di voler continuare a contribuire personalmente a far vivere questo festival anche in futuro?
 
Personalmente, non ho timore che questa manifestazione possa fermarsi perché è troppo bella e grande per morire. Potrebbero esserci anni in cui la manifestazione sarà meno sentita, ma credo che ci sarà sempre qualcuno che ci tiene davvero e che la farà vivere. Inoltre, nel corso degli anni sono state intraprese diverse azioni per mantenere sempre viva la manifestazione, come il cambiamento delle categorie per rispettare i gusti e le idee delle nuove generazioni. Per quanto riguarda il mio contributo futuro, il mio cuore sarà sempre nel festival. L'unico modo che ho per continuare a farlo vivere è nell'organizzazione, all'interno dell'Artist Club. Non so ancora cosa farò di preciso tra tre anni, ma metterò il massimo impegno per contribuire personalmente a far vivere questa magia anche alle future generazioni.