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“Noi che possiamo cambiare il mondo”

Il primo #GlobalDigitalStrike: la protesta dei Fridays for Future ai tempi del Covid-19. Appuntamento virtuale in piazza Magnago. Arriva la campagna “Ritorno al futuro”.
Zeno Oberkofler
Foto: Facebook

Cambiano i luoghi della protesta, causa coronavirus, ma lo sciopero va in scena lo stesso. Oggi (venerdì 24 aprile), in occasione del quinto “global strike” per chiedere una “giustizia climatica”, i giovani di Fridays for Future si sono dati appuntamento online al motto di “Non si può scendere in strada? Nessun problema, lo facciamo su Internet”. Attraverso la geolocalizzazione con un avatar davanti a palazzo Chigi a Roma. Nella “declinazione” sudtirolese il rendez-vous virtuale si è tenuto in piazza Magnago, dove negli scorsi mesi la manifestazione è quasi sempre culminata. “Siamo distanti ma ora più che mai abbiamo bisogno di essere uniti per fare pressione sui politici. Ora è arrivata per noi l’occasione di invertire la rotta del collasso climatico, altrimenti pandemie, tempeste, siccità, inondazioni diventeranno sempre più frequenti”, dicono gli attivisti altoatesini. 

Qualcuno, fra gli alfieri del movimento, posta degli scatti su Facebook direttamente da piazza Magnago, come Zeno Oberkofler, che chiede di investire “in un’economia sostenibile per andare verso un futuro a zero emissioni in cui è possibile una buona vita per tutti e tutte”; o Diego Laratta che sottolinea: “A non tutte le generazioni viene data la possibilità di cambiare il mondo. A noi sì”.
Una settimana fa i ragazzi di Greta hanno diffuso una lettera appello (firmata finora da 9600 persone) indirizzata all’Italia, scritta da climatologi, fisici, esperti, fra cui anche il consigliere comunale dei Verdi e fondatore di CasaClima Norbert Lantschner. “Molti studi - si legge nel documento - sostengono che questa crisi sia connessa all’emergenza ecologica. La continua distruzione degli spazi naturali costringe infatti molti animali selvatici, portatori di malattie pericolose per l’uomo, a trovarsi a convivere a stretto contatto con noi. Sappiamo con certezza che questa sarà solo la prima di tante altre crisi – sanitarie, economiche o umanitarie – dovute al cambiamento climatico”. Ma la soluzione, dicono gli scienziati, esiste già: “la transizione ecologica”, in particolare dare il via a “un colossale, storico, piano di investimenti pubblici sostenibili”, “una riconversione delle nostre aziende inquinanti”, “un grande piano nazionale per rinnovare edifici pubblici e privati”. 

In occasione del primo #GlobalDigitalStrike i Fridays for Future presentano anche “Ritorno al futuro”, la campagna pensata insieme alle principali associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace Italia, Legambiente, WWF Italia e Stop TTIP. Sette punti programmatici messi nero su bianco per portare il tema della transizione ecologica al centro degli investimenti post covid-19: rilanciare l’economia investendo nella riconversione ecologica; riaffermare il ruolo pubblico nell’economia; realizzare la giustizia climatica e sociale; ripensare il sistema agroalimentare; tutelare la salute, il territorio e la comunità; promuovere la democrazia, l’istruzione e la ricerca; costruire l’Europa della riconversione e dei popoli.