Wirtschaft | Lavoro

“Decreto dignità, troppi ostacoli”

Le imprese non trovano personale e per l’Unione-Hds le nuove norme gravano su turismo e commercio. Pellegrini: “Estendiamo i contratti stagionali in tutti i Comuni”.
Sandro Pellegrini Unione Hds
Foto: Hds-Unione

Le imprese altoatesine del turismo, del commercio e dei servizi faticano a trovare personale. Un problema sentito in tutta l’economia altoatesina, inconveniente di un fattore positivo quale la piena occupazione. Ma per alberghi, ristoranti e negozi, afferma Sandro Pellegrini, vicepresidente di Hds-Unione, la situazione è particolarmente critica. “Il quadro - afferma - è ulteriormente aggravato dall’entrata in vigore del Decreto dignità dell’estate scorsa, che ha modificato il regolamento dei contratti a termine”. Di qui la proposta inoltrata ai sindacati di estendere i contratti stagionali, oggi applicabili sono nei 25 Comuni definiti turistici, in tutta la provincia.

Secondo Pellegrini, il decreto promosso da Luigi Di Maio (M5s) avrebbe finito per “limitare fortemente” il ricorso alla manodopera da parte delle imprese. Le aziende, rimarca l’associazione di categoria, che nei mesi estivi assumevano personale a termine per gestire l’attività stagionale più intensa, non possono più farlo facilmente. Questa la visione degli imprenditori a cui dà voce l’Unione.

Già le imprese altoatesine faticano a trovare collaboratori. Il decreto Dignità ha modificato il regolamento dei contratti a termine, creando maggiori ostacoli alla flessibilità necessaria per alberghi e negozi (Sandro Pellegrini, vicepresidente Hds-Unione)

 “Soprattutto per i settori del commercio e dei servizi queste restrizioni sono difficili da affrontare. Alla luce della stagionalità e delle oscillazioni congiunturali le nostre imprese necessitano di strumenti flessibili”, commenta Pellegrini. “Le nostre aziende - aggiunge - hanno bisogno di una certa flessibilità per poter rispondere alle fluttuazioni economiche che comportano le stagionalità. La peculiarità della stagionalità non deve portare con se ulteriori aggravi per le attività commerciali”.

Per gestire la problematica, l’Unione ha proposto ai sindacati provinciali Asgb commercio, Filcams/Cgil-Agb, Fisascat/Sgb-Cisl e UilTucs/Uil-Sgk di estendere l’applicazione dei contratti stagionali previsti dal contratto integrativo provinciale del 2016 per 25 comuni turistici all’intero territorio altoatesino. Il modello contrattuale prevede che, accanto ai soliti contratti a termine, anche le aziende con regolare attività annuale possano stipulare contratti stagionali, per affrontare le fluttuazioni economiche. Tali contratti sono esonerati da limitazioni temporali e numeriche e non sono soggetti all’obbligo di causale.

Con l’estensione dei contratti stagionali si agevolerebbero le imprese consentendo assunzioni più semplici e senza lungaggini burocratiche. Servono soluzioni concordate per assicurare i posti di lavoro

“Con l’estensione a tutti i comuni si agevolerebbero le imprese consentendo loro di assumere collaboratori in modo più semplice e senza lungaggini burocratiche - conclude il vicepresidente, che chiede ai sindacati di rispondere all’istanza -. Servono soluzioni concordate. Solo così possiamo consolidare le aziende e assicurare i posti di lavoro”.