Kultur | Giovani critici

Un trittico multicolore

Buona prova dell'Orchestra Haydn guidata da Michele Mariotti alle prese con tre opere ottocentesche molto differenti.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
maxresdefault.jpg
Foto: Orchestra Haydn

Martedì 18 dicembre 2019, l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano ha eseguito in modo preciso e creativo Pas de six dall'opera Guglielmo Tell di Gioachino Rossini, l’Ottava sinfonia di Ludwig van Beethoven e la Quarta sinfonia “Italiana” di Felix Mendelssohn Bartholdy. Il giovane direttore di Urbino Michele Mariotti ha dato un’interpretazione fedele ma allo stesso tempo personale dei brani, suscitando stupore nel pubblico.

Il primo brano, Pas de six, è tratto dal Guglielmo Tell, l’ultima opera composta da Gioachino Rossini. L’Orchestra Haydn è riuscita ad esprimere in modo eccellente il carattere allegro e melodioso del brano, incoraggiati dalla grande vivacità del direttore. Questo brano ha trasmesso al pubblico molta energia, grazie all’orchestra che è riuscita a trascinarci completamente nel carattere del pezzo. Ecco quindi un Rossini classicamente euforico, forse con un po' più pepe del solito.

Il secondo brano proposto, l’Ottava sinfonia in fa maggiore di Beethoven, è una delle opere della sua maturità. Questa sinfonia è la più breve tra quelle scritte dal compositore ed è l’unica a non avere una dedica. Ha un carattere brillante, vitale e luminoso e riprende lo stile haydniano. Questo brano ha trasmesso al pubblico profondità e importanza e ha travolto tutta la platea con grandi emozioni. Nel finale, l’orchestra è riuscita ad esprimere al meglio la grandezza e la maestosità della composizione, esaltando la melodia che si è estesa su un tappeto ritmico travolgente. È grazie a interpretazioni come quella di Mariotti e compagni, che ci si accorge che compositori storici come Beethoven, del quale tra sette anni si celebreranno i due secoli dalla scomparsa, meritano ancora la nostra attenzione e il nostro rispetto.

L’ultimo lavoro sinfonico che abbiamo ascoltato è stato la Sinofonia n. 4 di Mendelssohn, una tra le più conosciute e nota come l'Itaiana. Sembrerebbe che voglia raccontare la storia di un amore novello e felice. Nonostante sia stata messa in coda al concerto, il pubblico l’ha apprezzata molto, forse anche grazie alla sua fama, oltre che all’eccellente esecuzione dell’orchestra.

I tre brani scelti avevano caratteri diversi, ma sono riusciti a catturare l’attenzione del pubblico e a soddisfare le sue aspettative. Ce n'era in effetti per tutti i gusti: dal brio di Rossini alla profondità di Beethoven fino alle raffinatezze melodiche di Mendelssohn.

Il prossimo appuntamento con l’orchestra Haydn sarà il 29 gennaio 2020, durante il quale verranno eseguite musiche di Ravel, Schumann, Wagner e una prima assoluta di Cifariello Ciardi, con Stefano Ferrario come violino solista e Marco Angius come direttore d’orchestra.

Lisa Lotti e Martina Defrancesco

Liceo Pascoli classe 4M - indirizzo musicale