2021
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Gesellschaft | il cappuccino

Il vaccino e l’anno che verrà

Sollecitazioni, incoraggiamenti e qualche speranza per un 2021 migliore.

La scoperta che Flavio Briatore non è solo ma ha persino un sosia e la conferma che Matteo Salvini continuerà a parlare in pubblico in pratica morsicando la parte interna della mascherina sono tra i segnali di questo ultimo scorcio del 2020.
Ma ci arrivano anche sollecitazioni, incoraggiamenti e qualche speranza per un 2021 migliore.

Ricorderemo questo annus horribilis del Covid-19 perché chiunque di noi ha perduto, come individuo o come comunità, una parte di sé. Un parente, o un amico, o uno sconosciuto poco importa.
Ma se vogliamo guardare al 2021 da figli di Cartesio e della Encyclopédie di Diderot e d’Alembert allora possiamo tentare un esercizio di fiducia e di rinascenza.

In che modo? Innanzitutto sapendo che nei giorni tra Natale e Capodanno saranno iniettate le prime migliaia di dosi di vaccino anti coronavirus, vaccino che sembrerebbe valido anche verso le versioni inglesi e sudafricane del contagio.
Governi e scienziati – una alleanza che farà bene agli uni e agli altri – ci dicono (quasi) all’unisono che dopo una prima e poi una seconda vaccinazione ciascuno di noi potrà considerarsi al sicuro. Beninteso, incrociando le dita. E altrettanto beninteso se i non pochi negazionisti la smetteranno di esibire in via delle Corse a Merano oppure nella Londra della Trafalgar Square quegli ebeti sorrisi non nascosti dalla mascherina. E si vaccineranno anche loro. Non è difficile, si può fare: e chi continuerà a tirar fuori la libertà individuale e persino la Costituzione pur di non rispettare le regole e i divieti, si informi in un qualsiasi reparto ospedaliero Covid e anche in una sola famiglia o comunità che ha registrato morti dovuti proprio a questo virus. Poi, ne riparleremo.

Buon 2021. E prepariamoci all’anno che verrà. Ne varrà la pena.

Allora, se possiamo (dobbiamo) augurarci tutti un Buon 2021 felice, sappiamo da che cosa partire. Da un vaccino che probabilmente ci salverà e da comportamenti collettivi prudenti che saranno altrettanti preziosi per andare avanti. Gli scienziati stanno facendo (non tutti, ci sono anche degli infelici egocentrici ma sempre di meno) la loro parte. Ai governi tocca elaborare meglio e più in fretta le soluzioni per chi non sta lavorando e sta scivolando verso nuove povertà.

Ma possiamo farcela. Non solo scoprendo che si può andare avanti anche senza cenoni e feste balorde. Senza viaggi, no, questo no: ma è ancora presto per programmarli, rispettando comunque ambiente e risorse del pianeta. Come forse non abbiamo mai fatto finora, salvo a parole.

Allora, Buon 2021. E prepariamoci all’anno che verrà. Ne varrà la pena.