Politik | Bolzano

Giallo Regeni

Inaugurata la panchina gialla di fronte al Cristallo – con un videomessaggio dei genitori di Giulio Regeni. Merano, il centrosinistra chiede di riaffiggere lo striscione.
Panchina gialla Regeni
Foto: Salto.bz

Sei anni faticosi”. Claudia e Paolo Regeni salutano Bolzano dal maxischermo del Teatro Cristallo. Nella piazzetta antistante, cuore del quartiere Europa-Novacella, da oggi (25 gennaio) – sesto anniversario dell'uccisione di Giulio Regeni – troverà posto una panchina gialla. “Con questa panchina”, ha spiegato il sindaco Renzo Caramaschi, “esprimiamo la vicinanza della città alla sua famiglia. Chiediamo una verità che non ridarà vita a Giulio, il cui corpo è stato straziato da una violenza di Stato difficile da penetrare. Ci auguriamo però venga resa la giustizia umana che serve molto ai genitori, pur nel dolore insuperabile. Capisco le difficoltà dei rapporti internazionali, ma di fronte a un giovane studioso ucciso non possiamo restare silenti. Il cuore non si dà pace”, ha concluso il primo cittadino.

 

 

Una panchina ha molteplici significati, è un luogo dove trovarsi e incontrarsi tra persone, riposarsi e poter pensare” ha ricordato la madre del ricercatore friulano torturato e ucciso al Cairo nel 2016. La targa bilingue in italiano e tedesco è motivo di commozione per i genitori: “Dopo l'italiano, il tedesco era la lingua preferita di Giulio prima che imparasse l'inglese e l'arabo. Il plurilinguismo è molto presente nella nostra famiglia. Grazie del sostegno, torneremo presto a Bolzano”, assicurano Paola Deffendi e Claudio Regeni.

 

 

La città gialla, dalla vetrina all'infopoint

 

L'assessora alla cultura Chiara Rabini, dicendosi a sua volta orgogliosa di “far parte della rete di circa 50 panchine in tutta Italia”, ha ribadito la vicinanza della città capoluogo alla famiglia Regeni “in questa battaglia giudiziaria” – ricordando la presenza della “vetrina gialla” nel passaggio tra piazza Walther e via Grappoli e l'affissione dello striscione “Verità per Giulio Regeni” sulla facciata del Municipio a partire da oggi e sino al 3 febbraio. Anche all'interno del Teatro Cristallo verrà allestito un infopoint giallo. “Siamo commossi del riconoscimento del nostro impegno nel gettare luce sui diritti” ha dichiarato la Presidente del Teatro Cristallo Gaia Carroli. Analogamente a Merano, nel quartiere vi è un punto giallo presso la libreria Librarsi di Via Milano.

 

 

“Non riusciamo ad accettare che non si arrivi a una verità accertata”, per questo la ricerca della verità è “un esercizio quotidiano”, ha sottolineato la rappresentante locale di Amnesty International, Chiara Schipani. Particolarmente orgoglioso dell'inaugurazione odierna anche il vicepresidente del quartiere di Europa Novacella, Luku Kleodjan, che ha proposto la collocazione della panchina gialla davanti al Teatro Cristallo: “È un simbolo, nel nostro piccolo, di ricerca della verità, o meglio d'una conferma. Perché come ha stabilito la Commissione d'inchiesta parlamentare, la responsabilità fu dei servizi segreti egiziani. Nonostante questo, l'Italia continua a vendere armi all'Egitto”, ricorda Kleodjan.

 

Merano, l'opposizione si muove per lo striscione rimosso

 

Intanto, come anticipato da salto.bz, il consigliere comunale del PD di Merano Daniele Di Lucrezia ha inoltrato una mozione con la richiesta alla Giunta SVP-Civiche di riaffiggere lo striscione con la scritta "Verità e giustizia per Giulio Regeni" sul balcone del Municipio meranese. Lo striscione era stato appeso dopo l'approvazione di una mozione di David Augscheller (Sinistra Ecosociale) nella scorsa legislatura e poi rimosso durante il commissariamento del Comune. L'iniziativa di Di Lucrezia è sostenuta da Augscheller e dai Giovani Verdi.