Chronik | Il campione

Ci pensano i carabinieri

In mano agli esperti: il reparto dell’Arma per la tutela della salute ha portato a Roma il campione del 31enne di Terlano positivo al secondo test per il Coronavirus.
Nas
Foto: upi

Ogni forma di rassicurazione non può che essere efficace quando più si è esposti alle insidie del panico. Ieri è stata diffusa la notizia del primo (probabile) caso di infezione da Coronavirus in Alto Adige, che riguarda un 31enne di Terlano, e il campione deve essere ora analizzato dall’Istituto superiore di Sanità; il trasporto a Roma è stato affidato a mani esperte, una pattuglia di due carabinieri in forza al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Trento, reparto competente in materia di salute pubblica su tutta la Regione Autonoma Trentino Alto Adige. I carabinieri per la tutela della salute - per esperienza e formazione ma anche per previsione di legge - sono gli unici nel comparto difesa-sicurezza a poter gestire problematiche relative a sanità e salute pubblica.

Il Comando Carabinieri Tutela Salute è stato istituito nel 1962 e ha la fondamentale caratteristica della dipendenza funzionale dal Ministro della Salute in virtù della quale i militari appartenenti al reparto hanno i poteri degli ispettori sanitari; poteri che ne legittimano l’operato, nell’arco diurno e notturno, in tutti quei luoghi dove vi è produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all’alimentazione umana.

Nel corso degli anni altri poteri sono stati conferiti ai carabinieri dei NAS, che hanno esteso le loro competenze anche in materia di profilassi internazionale delle malattie infettive e diffusive, sanità marittima, aerea e di frontiera, produzione e vendita di specialità medicinali a uso umano e veterinario, di vaccini, virus, sieri, prodotti cosmetici e di erboristeria, produzione di presidi medico-chirurgici, dispositivi medici e diagnostici, igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria, produzione e commercio legale delle sostanze stupefacenti per la preparazione di specialità farmaceutiche.

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△rtim post Di., 25.02.2020 - 11:13

Alle - auch jene langen - Wege - der italienischen Militärpolizei führen (bzw. müssen anscheinend im national-zentralistischen Staat) nach Rom führen. Dabei wären angesichts der Lage hierzulande eigentlich zeitnahe und genaue Ergebnisse gefragt - oder? Gibt im Umkreis, in Innsbruck, Bozen, Trient, Verona tatsächlich keine entsprechende Einrichtungen?

Di., 25.02.2020 - 11:13 Permalink