Chronik | Giro d'Italia

Buitrago el Menador

A Lavarone il colombiano Santiago Buitrago vince la tappa (quasi) tutta trentina del Giro d'Italia. Grandi protagonisti gli olandesi Van der Poel, Lemmreize, Bouwman.
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Foto: www.giroditalia.it

Quando la strada sale oltre al 10% di pendenza la simpatia porta sempre verso le aquile. I ragazzi di Colombia, quelli che si allenano sopra i 2mila 500 metri sul livello del mare. Santiago Buitrago Sanchez, nato nel 1999 a Bogotà, scalatore della Bahrain Victorius si è portato a casa la prima grande vittoria della sua carriera lungo una salita inedita per il Giro d'Italia. La Kaiserjägerstraße, costruita per rifornire il fronte della Prima guerra mondiale, ha degli scorci spettacolari sulla valle e delle gallerie scavate a mano. Per i ciclisti i tratti più duri sono il tratto iniziale, la "Pegolara", che sale da Caldonazzo e il penultimo km prima di arrivare al passo, a Monterovere.

I due settori a massima pendenza hanno "cotto" due protagonisti olandesi di giornata, che sono passati in testa assieme al traguardo volante di Caldonazzo. Mathieu van der Poel ha messo tutte le energie sulla "Pegolara", letteralmente la strada sulla quale si portano le pecore. Generosissimo, il "trattore" della Alpecin, che si è fatto poi riprendere anche dal gruppo della maglia rosa Richard Carapaz nel finale di Lavarone Chiesa. Mentre Gijs Lemmreize ha passato in testa le gallerie fatte a mano dai cacciatori dell'imperatore, ma poi Buitrago ha fatto valere la sua regolarità. Lo strappo sui suoi pantaloncini fa capire che ha voluto conoscere l'asfalto trentino prima di arrivare vincitore: a metà tappa è scivolato infatti scendendo da Palù di Giovo verso Verla.

Il via della corsa da Ponte di Legno poco dopo mezzogiorno. Dopo aver passato il Tonale la strada in val di Sole è in discesa, ma 44,4 Kmh di media nella prima ora di corsa fa capire che oggi c'è battaglia. La fuga di giornata si sviluppa dopo pochi km. La diretta tv di Rai2 arriva quando i corridori sono sulla strada del vino delle Colline avisiane. Il Gpm è messo a Palù di Giovo, 83 giornate in maglia rosa al Giro con Francesco Moser e Gilberto Simoni. Si passa da Cembra, Ponte dell'Amicizia e risalendo verso il versante sud della valle c'è uno dei big che si fa sfilare, Simon Yates, che di lì a poco si ritirerà. Nel tratto mosso prima di arrivare a Pergine Valsugana prova già ad allungare Mathieu Van der Poel e si prende del matto anche dai telecronisti. Il grande ciclismo in Trentino ha proposto comunque nell'ultimo anno due "poel" tutti watt e cuore. Remco Evenepoel, belga, che agli europei vinti da Sonny Colbrelli ha attaccato più volte e Mathieu Van der Poel, oggi assolutamente scatenato.

A Pergine gruppo di testa compatto e fresca salita per Vetriolo con Koen Boewman, olandese, che passa per primo al Gran Premio della Montagna per prendere punti per la maglia di miglior scalatore. Non riesco a pensare che la maglia del miglior scalatore sia blu, la associo sempre al verde. Piuttosto fate cambiare il colore aziendale alla banca che la sponsorizza, ma ridatemi il verde. Poi il fatto che la porti un uomo che vive in una terra in gran parte sotto il livello del mare mi risulta esotico. La discesa è veloce, allora sandali ai piedi e si passa per un po' dalla tv al live. In viale Stazione a Caldonazzo c'è il traguardo volante.

Un viale bello, alberato, asburgico, come quello della stazione di Levico ma non così in pendenza. Sono felici anche i poliziotti, che salutano dalle auto. In paese in molti si sono attrezzati per far risaltare il colore rosa del Giro. I più vicini alla riga del traguardo volante sono però un gruppo di turisti olandesi, che quest'anno hanno di che appassionarsi in questa corsa rosa. Non c'è volata, davanti Lemmreize, dietro Van der Poel. Ma quanto è grosso Van der Poel?!?

Arrivano anche gli altri fuggitivi di giornata ed è tempo di tornare a seguire la corsa vicina da lontano. Quando c'è la pubblicità binocolo alla mano si vede la grande passione sportiva sui tornanti e gli spazi angusti della Kaiserjägerstraße/Menador. La "pecorella smarrita" è Joao Almeida, che per ora scende dal podio in favore di Mikel Landa Meana, compagno di squadra di Buitrago e battagliero abituale dei Giri del Trentino/Tour of the Alps. Giro combattuto tanto che l'ecuadoregno Richard Carapaz e l'australiano Jai Hindley sono scattati anche in vista dal traguardo di Lavarone per rosicchiare qualche secondo.

Domani tappa per velocisti da Borgo Valsugana a Treviso, quindi conclusione decisiva: 2 arrivi in salita, Santuario di Castelmonte e passo Fedaia (Marmolada) e la cronometro iconica finale di Verona. Nel 1984 la sfida fu Moser-Fignon. Visti i 3 secondi fra Carapaz e Hindley sarà anche quest'anno una sfida al centesimo all'Arena? La Kaiserjägerstraße/Menador sarà aperta fino al 28 agosto, poi torneranno i lavori di sistemazione.