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“Il Mes non è lo Spectre”

Il Festival dell’Economia apre con lo sguardo rivolto all’Unione. La via europea alla crescita sostenibile secondo il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni.
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Foto: festival economia

La diciottesima edizione del Festival dell’Economia di Trento si apre con lo sguardo rivolto  al futuro in un mondo che cambia in fretta.

Dopo la rottura con lo storico comitato scientifico guidato dall'economista Tito Boeri, la rassegna è organizzata per il secondo anno consecutivo dal Gruppo 24 Ore, Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento, con il contributo del Comune e dell'Università.

Il tema centrale della giornata di oggi, 25 maggio, è il ruolo dell'Europa nel mondo. Intervistato da Adriana Cerretelli, editorialista de Il Sole 24 Ore, il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni ha portato l’attenzione sul tema della competizione a livello globale per la transizione energetica e la produzione industriale. Il vecchio continente, dice il Commissario, si troverebbe in svantaggio rispetto alla controparte cinese che ormai ha il monopolio della produzione di pannelli solari e pertanto è necessario recuperare terreno con lo stanziamento di nuovi finanziamenti per l’aggiornamento e la produzione di nuove tecnologie. 

È importante che l’Italia riduca le tasse sul lavoro e recuperi competitività

L'accelerazione per la transizione energetica e la riduzione della dipendenza del gas russo, in particolare, fanno parte delle raccomandazione che la Commissione europea rivolge all’Italia, assieme alle misure per il bilancio e per l’implementazione del PNRR: “È importante che l’Italia riduca le tasse sul lavoro e recuperi competitività – sostiene Gentiloni –. Credo che solo in questo modo la manifattura italiana, come quella tedesca, può avere le carte in regola per crescere”. 

“In Italia il Mes non so perché è vissuto come la Spectre. Ma così non è


E infine il  chiarimento sull'annosa questione del Mes, assicurando che la misura di sostegno europea non deve essere considerata come una nuova Troika: “In Italia il Mes non so perché è vissuto come la Spectre. Ma così non è. Io li conosco e posso dire che è un organismo intergovernativo che è servito ad affrontare la crisi del debito sovrano di alcuni Paese. Nessuno pensa che l'Italia lo debba utilizzare. Il problema è duplice. Il primo è di reputazione di uno Stato, nel senso che se si condivide un accordo la ratifica è successiva. Gli impegni internazionali vanno mantenuti. Il mio suggerimento è di andare verso la ratifica. "Il secondo tema - aggiunge l’ex Premier - è che la ratifica che dobbiamo fare riguarda un emendamento allo statuto del meccanismo che lo rende più utile in caso di crisi più circoscritte. Il mio suggerimento, rispettando l'impegno preso, è di andare verso la ratifica chiarendo che non c'è nessun interesse o ipotesi dell'Italia a ricorrere a questo strumento. Farsi del male dal punto di vista della reputazione è sbagliato. Ma le decisioni – conclude gentiloni – non spettano a noi ma al Governo italiano" .