Politik | Misure

La redditizia retorica sullo straniero

Una mozione di Elena Artioli (TA) chiede corsi obbligatori e superamento dei test sul tema dell’ed. civica e della violenza sulle donne. Ma solo per gli stranieri.
Elena Artioli
Foto: Südtirolfoto/Othmar Seehauser

Una cosa è certa: va dato atto a Elena Artioli, consigliera provinciale di Team Autonomie, che la sua iniziativa si inserisce perfettamente nel clima politico attuale del Paese. In palio c'è l’allargamento dei consensi. La mozione invita la giunta guidata da Arno Kompatscher a “promuovere una campagna di educazione civica diffusa su tutti i cittadini stranieri che preveda anche la frequentazione di corsi di educazione civica, il superamento di test e questionari sul tema delle pari opportunità e della violenza sulle donne”.

Punto di partenza la piaga del femminicidio ma anche le molestie sul lavoro che sollecitano il rafforzamento di alcune misure e l’elaborazione di nuovi strumenti, diffondendo lo spirito della pari opportunità e del rispetto nei confronti delle donne, osserva Artioli.

Destinatari di questa precipua educazione, tuttavia, stando al documento presentato dalla consigliera, sarebbero esclusivamente i cittadini stranieri, che meritano dunque menzione a parte, del resto “chi decide di vivere nella nostra Provincia - si legge nel testo della mozione - deve fare una sorta di giuramento e superare una prova di conoscenza del rapporto di pari opportunità tra uomo e donna. Serve inoltre che ogni nuovo cittadino ripudi per principio ogni forma di violenza nei confronti della donna. Ogni promessa è un debito e chi non rispetta queste regole basilari della nostra società merita dalla riduzione dei contribuiti fino all’espulsione”.
Quando si dice intransigenza a singhiozzo.