Umwelt | Plan da Cunfin

Preservare la bellezza, salvare l'acqua

Sono state presentate le richiesta congiunte per rendere il gruppo del Sassolungo un parco naturale. Ad agosto seguirà il sopralluogo con l'assessora provinciale Kuenzer.
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Foto: Federazione Protezionisti Sudtirolesi
A seguito di un sopralluogo congiunto al Plan da Cunfin da parte dei rappresentanti dei locali gruppi ambientalisti Lia per Natura y Usanzes e Nosc Cunfin, assieme alla Lia da Mont, il Heimatpflegeverband e la Federazione Protezionisti Sudtirolesi ai piedi del maestoso gruppo del Sassolungo (foto in alto da sinistra: Valentine Kostner, Engelbert Mauroner, Florian Trojer, Madeleine Roher e Heidi Stuffer), sono state formulate le richieste congiunte alla Giunta Provinciale ed è stata respinta la proposta di un collegamento sciistico tra Monte Pana e Saltria sull’Alpe di Siusi.
 
Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico chiede che fino al 50% delle superfici non siano più utilizzate intensivamente e che vengano restituite alla natura. Siccome gli ecosistemi sani sono più resistenti di fronte ai cambiamenti climatici, gli ecosistemi danneggiati devono essere risanati e protetti insieme a quelli ancora intatti. Questo vale anche per il Plan da Cunfin.
 
“Ci appelliamo alla Giunta provinciale affinché proteggano i nostri monti e la loro bellezza da uno sfruttamento senza freni”, così hanno dichiarato Engelbert Mauroner della Lia per Natura y Usanzes e Tullio Mussner della Lia da Mont.
In considerazione dei rapidissimi progressivi cambiamenti climatici e della moria di numerosi tipi di piante ed animali sono quindi urgenti provvedimenti che frenino l’attuale andamento, a tutela della natura. Il Plan da Cunfin sotto al gruppo del Sassolungo si trova già nel mezzo di una fitta rete di impianti di risalita tra Sellaronda e Alpe di Siusi ed è di immenso valore, sia per le sue riserve d'acqua, sia perché rappresenta ancora un habitat indisturbato per la flora e fauna locale.
I consigli comunali di S. Cristina e Castelrotto si sono però accordati nel 2020 per avviare uno studio di fattibilità per un collegamento tecnico sciistico tra Monte Pana e Saltria sull’Alpe di Siusi.
 
 
“Un collegamento tecnico sciistico non solo rovina i prati umidi, unici nel loro genere, ma inoltre mette in pericolo le fonti di acqua potabile del comune di Ortisei e non comporta una soluzione al problema del traffico in Val Gardena”, ricordano Valentine Kostner e Heidi Stuffer di Nosc Cunfin. Per loro è incomprensibile il motivo per cui fino ad oggi la Giunta Provinciale non abbia previsto l’inserimento del gruppo del Sassolungo e del Plan da Cunfin tra i parchi naturali.  Questo corrisponde anche al desiderio della popolazione del luogo, che appunto si identifica fortemente con questo paesaggio e vede il gruppo del Sassolungo come il loro simbolo di casa. Circa l’80% dei partecipanti al sondaggio organizzato da Nosc Cunfin, all’inizio dell’anno, si sono pronunciati a favore della messa sotto tutela.
 
“Per questi motivi abbiamo concordato con l’assessora provinciale competente Maria Hochgruber Kuenzer un giro esplorativo per la fine di agosto, così da esporre alla Giunta Provinciale le necessità della gente del posto e per richiedere alla politica di dare una chiara risposta negativa al collegamento tecnico sciistico,“ così Florian Trojer del Heimatpflegeverband e Madeleine Rohrer della Federazione degli ambientalisti altoatesini.
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demetz paul So., 31.07.2022 - 22:25

Una cosa per precisare. L 80% dei partecipanti al sondaggio hanno detto che deve essere messo sotto tutela, e quello é vero. Peró quel 80% e sotto il 10% della popolazione. Per quel che ne so io, i prati in questione del Cunfin non verrebbero, anche se si farebbe un collegamento mai toccati. Anche io sono per mettere sotto tutela tale territorio, peró un eventuale collegamento piú verso la valle di Jender sarebbe forse fattibile. Se vogliamo veramente fare uno step per la natura, allora abbiamo tutti il coraggio di vietare la circolazione della macchine in valle. Tutti i turisti possono arrivare con le proprie macchine, ma in valle e per i passi i mezzi privati sono tabu, per turisti e valligiani. Forse sarebbe piú interessante una soluzione del genere per la natura.

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