Umwelt | climate change

Tetti verdi e come realizzarli

Bolzano e Merano saranno le protagoniste di un progetto pilota europeo incentrato sull’introduzione di elementi naturali all’interno della pianificazione urbana.
Tetti verdi
Foto: EURAC Research

Introdurre soluzioni verdi in contesti urbani e pianificarle in maniera equa e partecipata. Questo l’obiettivo del progetto JUSTNature che, attraverso un consorzio di 19 partner europei coordinati da Eurac Research, lavorerà nei prossimi cinque anni per implementare al meglio la giusta combinazione tra dimensione ecologica e sociale per ridurre le emissioni e mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici.
Lo sviluppo di soluzioni naturali all’interno delle città, e dei tetti verdi in particolare, porta con sé numerosi benefici, in primis il contrasto al fenomeno delle isole di calore, rilevanti sia per migliorare la qualità di vita ma anche per favorire la transizione verso una società più ecologica.
Nello specifico, JUSTNature, avviato ufficialmente nei giorni scorsi e coordinato da Eurac Research, penserà e realizzerà in sette città europee - tra cui Bolzano e Merano - una serie di interventi incentrati sulla natura e messi in atto con un approccio partecipativo, tecnologicamente avanzato e il più possibile equo. Il lavoro che queste città svolgeranno sarà d’esempio per altri centri europei e servirà a definire linee guida utili a favorire la diffusione di soluzioni ecosostenibili, in primis quelle dei tetti verdi che nei contesti urbani si presta ad essere una delle opzioni più gettonate. Il potenziale positivo infatti non si limita solo all’immagazzinamento dell’acqua piovana e a migliorare le condizioni climatiche dell’edificio: i tetti verdi possono contribuire alla biodiversità, diventando un habitat per numerose specie animali e vegetali della zona. Le piante inoltre, scambiando l’anidride carbonica con l’ossigeno, imprigionano le emissioni inquinanti contribuendo in estate a non far alzare troppo la temperatura. 

Per arrivare a una decarbonizzazione totale entro il 2050, è necessario affiancare all’incremento delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica interventi in grado di catturare le emissioni. Le soluzioni basate sulla natura sono tra questi e stanno prendendo sempre più piede.


“Se integrate in una progettazione ampia e lungimirante, le soluzioni basate sulla natura non hanno mai una funzione sola - spiega Sonja Gantioler, biologa ed esperta di pianificazione territoriale di Eurac Research e coordinatrice del progetto -. Hanno la capacità di innescare una catena di effetti positivi e sono quindi una risorsa per affrontare le principali sfide che caratterizzano il futuro dei centri urbani: la decarbonizzazione e la giustizia sociale. Per esempio - aggiunge - le aree verdi distribuite in modo equo tra i quartieri di una città, non hanno solo vantaggi ecologici, ma contribuiscono a ridurre le differenze tra la popolazione nell’accesso al benessere”.
Nelle sette città europee coinvolte, le proposte di partenza saranno discusse sia con i cittadini che con le amministrazioni locali e potranno subire modifiche sulla base delle loro esigenze. A Bolzano ci si concentrerà sulla zona industriale, nello specifico sul contrasto delle isole di calore che si formano in estate. A Merano si discuterà invece su come migliorare il collegamento tra le diverse aree verdi di Maia Alta e Maia Bassa al fine di incentivare il più possibile gli spostamenti a piedi.
Il budget complessivo del progetto è di oltre dieci milioni di euro, di cui 9,6 finanziati dall’Unione Europea. Ben due milioni saranno i fondi destinati alle attività sul territorio altoatesino.
“Gli obiettivi europei in tema di riduzione delle emissioni sono sempre più stringenti -  sottolinea Wolfram Sparber, direttore dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research -. Per arrivare a una decarbonizzazione totale entro il 2050, è necessario affiancare all’incremento delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica interventi in grado di catturare le emissioni. Le soluzioni basate sulla natura sono tra questi e stanno prendendo sempre più piede. Ci fa piacere supportare i principali comuni dell’Alto Adige in questo percorso di sviluppo e favorire un confronto costruttivo con altre realtà europee”.

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Gianguido Piani Sa., 25.09.2021 - 09:46

Ma non siamo ridicoli. Dobbiamo ricostruire in pieno un intero sistema socioeconomico e perdiamo ancora tempo a parlare di tetti verdi i cui vantaggi, se ce ne sono, sarebbero estremamente limitati? A Nord delle Alpi numerose citta' hanno capito l'importanza della pianificazione urbana da parecchi decenni, la praticano, per cui si hanno trasporti pubblici funzionanti, ampie zone verdi, un ricorso minore all'automobile, punti civici decentrati (la "citta' dei 15 minuti") e molto altro. A Bolzano non si riesce a decidere riguardo il Virgolo e la programmazione urbana e' nelle mani di alcuni - pochi - imprenditori privati. Se vogliamo parlare di "tetti verdi" parliamone, ma non speriamo che siano decisivi. In ogni caso la quantita' di CO2 assorbita dai tetti verdi, se anche lo fossero tutti i tetti di Bolzano, sarebbe assolutamente irrilevante.

Sa., 25.09.2021 - 09:46 Permalink
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Martin Aufderklamm Sa., 25.09.2021 - 10:16

Parole sante!
A Bolzano si sa, politicamente e linguisticamente parlando, bisogna farsi gli sgambetti a vicenda, mentre i problemi ormai sono ben altri e verremo divorati tutti a prescindere da che parte stiamo e che lingua parliamo.

Sa., 25.09.2021 - 10:16 Permalink
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Karl Trojer Mo., 27.09.2021 - 11:13

Meines Erachtens sollten alle Gemeinden Südtirols dazu verpflichtet werden, dass neue, flache bzw. schwach geneigte Dächer entweder begrünt oder mit Photovoltaikpaneelen ausgerüstet werden müssen. Weiters sollten, bei solchen bereits bestehenden Dächern, diese nachträglichen Ausstattungen mit bis zu 80% Landesbeitrag gefördert werden.

Mo., 27.09.2021 - 11:13 Permalink
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Gianguido Piani Mo., 27.09.2021 - 11:57

Antwort auf von Karl Trojer

Forse non proprio un obbligo, ma adeguati e realistici incentivi economici. Se occorre realizzare installazioni solari meglio usare aree, tetti ecc. gia' cementificati piuttosto che rubare spazio a terreno agricolo o afforestato. Un tetto acquista in questo modo un valore che altrimenti non avrebbe.
Nell'articolo si presentano i tetti verdi come oggetto di ricerca, mentre al contrario questi sono ampiamente conosciuti e sarebbe possibile passare direttamente alla fase costruttiva. Si indica inoltre come possano assorbire CO2 dall'atmosfera, in questo caso pero' con un contributo praticamente nullo. I vantaggi dei tetti verdi sono in altri aspetti, e sono proprio questi che sarebbe meglio evidenziare. Infine l'importanza delle aree urbane verdi e' conosciuta da parecchi secoli, anche qui c'e' poco da ricercare e molto da fare. Ad esempio a Bolzano.

Mo., 27.09.2021 - 11:57 Permalink