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Superski Dolomiti: Quali nuove idee?

Dichiarazioni a confronto... tra follia e buonsenso
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Foto: ©Riccardo Di Valerio

DICHIARAZIONI A CONFRONTO...TRA FOLLIA E BUONSENSO

Da Ortisei a Cortina senza mai togliere gli sci: un progetto di ampliamento degli impianti che il Superski Dolomiti conta di realizzare entro Cortina 2026

Da Ortisei a Cortina sempre con gli sci ai piedi, tutto in giornata. E' l'idea su cui punta Dolomiti superski per le olimpiadi invernali di Cortina del 2026. 
Anzi più di un'idea, dice uno dei responsabili di Dolomiti superski Paolo Cappadozzi
Un progetto che coinvolge tutte e quattro le valli attorno al gruppo del Sella e che intende ampliare un'offerta già di ottimo livello. 
Quella di uno dei caroselli sciistici più apprezzati dagli appassionati degli sport invernali, che può contare già su 450 impianti di risalita e 1200 chilometri di piste tra Alto Adige, Trentino e Veneto. 
Ma per i campionati del mondo di sci alpino del 2021 e soprattutto per le olimpiadi del 2026 si punta ancora più in alto. 

Se vogliamo rimanere competitivi dobbiamo unirci afferma il responsabile Dolomiti Superski Paolo Capodozzi

Commento:

In effetti Cortina e Ortisei sono esclusi dal bene UNESCO e dunque il Gruppo del Sella che sta più o meno in mezzo lo possiamo sacrificare del tutto.

450 impianti non bastano, 1200 km di piste neppure che lo sciatore le deve fare tutte in un giorno! Nel 2026 puntiamo al raddoppio con scivolo diretto dal Piz Boè in direzione dei quattro punti cardinali più giro della morte con ritorno automatico al punto di partenza!

Non so quale altra idea suggerire al Capodozzi....

Alta Venosta: Vallelunga

Il sindaco di Curon Venosta Heinrich Noggler ha rilasciato un'intervista in cui afferma che con l'obiettivo di coniugare turismo e rispetto dell'ambiente l'ipotesi di realizzare un impianto di risalita con collegamento a quello presente oltre confine sarà messo da parte.

E' auspicabile puntare sullo sci da fondo.

Commento:

Per fortuna non tutti si chiamano Capodozzi qualcuno fa proprio il pensiero del rispetto dell'ambiente di cui molti detestano sentir parlare

Superstar delle Dolomiti

In occasione della Giornata internazionale della montagna dell'11 dicembre, l' EURAC e l'Università di Ca 'Foscari a Venezia hanno presentato i primi risultati di uno studio congiunto sul turismo nelle Dolomiti, patrimonio naturale mondiale dell'UNESCO.

Lo studio mostra tra l'altro una grande sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali: oltre il 70% degli intervistati ha concordato di fornire un contributo volontario a progetti per preservare le Dolomiti, ad esempio per migliorare la rete di sentieri escursionistici, ferrate o rifugi.

Uno degli obiettivi della ricerca come sostiene la direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO, Marcella Morandini, è di fornire ai decisori politici dati precisi che siano la base per decisioni politiche coerenti per la gestione del patrimonio mondiale.

L'assessore Maria Hochgruber Kuenzer, che è anche rappresentante dell'Alto Adige nella Fondazione Dolomiti UNESCO ha sottolineato l'importanza dei dati - studio sul turismo:

  1. La natura, il paesaggio e, ultimo ma non meno importante, la popolazione locale sono esposti a forti pressioni a causa dell'aumento del numero di visitatori .
  2. Lo scopo del monitoraggio è quindi quello di identificare le cause di questa pressione in modo che possa essere padroneggiata.
  3. Come amministratori, dobbiamo concentrare la nostra forza sul valore del paesaggio e avere il coraggio di prendere decisioni chiare.
  4. Non tutti i progetti possibili possono essere realizzati. Ecco perché ci concentriamo sulla qualità, non solo sulla quantità, preservando ciò che rende uniche le Dolomiti .

Commento:

La politica è pur sempre necessaria e anche nell'epoca dei social e della pseudo-democrazia orizzontale le decisioni ultime le prendono gli eletti che si spera siano pure illuminati e indipendenti visto il lauto stipendio e la carica di responsabilità che occupano.

Tutti possono esprimere opinioni e con un clic spedirle in rete. Possiamo lasciare interviste alla TV, merce morta un secondo dopo.

La razionalità che accompagna un pensiero è legata alla lentezza, quella del tempo necessario per mettere sulla carta le idee nate dallo studio dei fatti e dal confronto tra le opinioni dei molti.

Capodozzi vive nel mondo del businnes continuo, del denaro come ultimo fine come dire che l'ambiente esiste solo per essere sfruttato e l'attrattiva è una sorta di Disney-Land in divenire con nuovi insediamenti, nuove piste, nuovi alberghi, nuove baite, nuove torri davanti alle torri del Vajolet....

Questo signore sembra non abbia mai sentito parlare di emergenze climatiche, di acque continuamente alte a Venezia, di 8 milioni di alberi sradicati dal vento a 200 km/h che in buona parte giacciono morti ancora la e ci vorranno 100 anni per ripristinare i boschi distrutti.

Non ha mai udito parlare di aumento della CO2 di scioglimento dei ghiacciai e di temperature che passano da un giorno all'altro da -10°C a +10°C con buona pace della neve artificiale sparata sui famosi 1200 km di piste.

Ma dove vive Capodozzi? Tagliamo altri alberi per nuove piste da sci? Portiamo in Dolomiti tutti i 60 milioni di italiani per godere tutti insieme della pace e tranquillità dei Monti Pallidi? Ovviamente potenziando l'aeroporto di Bolzano?

Pare che siano in molti i Capodozzi in circolazione; per loro le montagne vecchie di centinaia di milioni di anni dicono poco, bisogna monetizzarle e perciò renderle continuamente appetibili realizzando nuove sovrastrutture che con la natura, quella vera non hanno niente in comune.

Dolomiti bene UNESCO ? Speriamo bene! Auguri per il 2020!