Gesellschaft | Educazione

La scuola, universo in trasformazione

L’unibz propone il webinar “Scuola e ambiente in dialogo”: al centro i cambiamenti indotti dalla pandemia e come farne tesoro, con gli esperti Lorenzoni e Tonucci
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Scuola
Foto: Unsplash

Che cosa significa per la scuola, oggi, abitare la complessità del mondo che la circonda? Una domanda certamente cruciale in un anno segnato da profondi stravolgimenti e con un futuro prossimo ipotecato dalla pandemia. Se l’è posta anche l’Università di Bolzano, che per mercoledì 28 aprile organizza un webinar proprio sul tema e su come mettere in dialogo scuola e ambiente. Protagonisti due pilastri del Movimento di Cooperazione Educativa, fondato a Fano dalla maestra Anna Marcucci Fantini e che si ispira alla pedagogia popolare di Célestin Freinet: Franco Lorenzoni e Francesco Tonucci. Il primo, già insegnante di scuola dell’infanzia e scuola primaria, è esperto e autore di pubblicazioni di successo come “I bambini ci guardano” (Sellerio, Palermo, 2019) e “Cinque passi per una scuola inclusiva” (Erickson Trento 2019). Tonucci, invece, ricercato di psicopedagogia del Cnr, è fondatore del progetto “La città dei bambini”, laboratorio internazionale che oltre all’attività di ricerca promuove un nuovo parametro di governo della città mettendo al centro non più l’adulto ma il bambino, che dunque può partecipare concretamente ai processi di cambiamento e  alla riprogettazione dello spazio urbano. Dal 1968, inoltre, con lo pseudonimo di Frato, pubblica vignette satiriche sui temi dell’educazione. Le sue vignette sono pubblicate in sei volumi tradotti in castigliano, catalano, allego, francese e portoghese.

La loro esperienza di assoluto rilievo sarà dunque cruciale per analizzare quello che è accaduto nell’ultimo anno e come si potrà riprogettare il futuro, facendo tesoro di alcuni insegnamenti: a partire da marzo 2020, infatti, la scuola italiana ha subito una serie di sconvolgimenti radicali che necessitano di essere rielaborati al fine di acquisire strumenti operativi per gli anni a venire. Alla base di tale esigenza c’è la consapevolezza della fragilità che caratterizza la vita umana e l’essere del Pianeta e c’è la responsabilità del mondo scolastico di trasformare la paura nel coraggio di cercare nuove prospettive e di promuovere progetti educativi che sollecitino a essere attivi e a prendersi cura, a riflettere e a immaginare per trasformare le cose. Qui si innestano dunque le esperienze di Lorenzoni e Tonucci: il loro continuo confronto con l’urbanistica, l’architettura, la pedagogia, l’ecologia e molti altri ambiti di ricerca permetterà di interrogare il rapporto tra scuola e ambiente, tra bambini e città, il significato profondo dell’educazione civica e i confini visibili e invisibili della scuola di oggi. Naturalmente, per cercare prospettive future è necessario comprendere e rielaborare l’esperienza vissuta. Franco Lorenzoni, infatti,  è stato uno dei primi a mettere in luce l’esigenza di una “rielaborazione del lutto” relativamente alla chiusura delle scuole durante il primo lockdown del 2020. Un’esigenza che a un anno di distanza risulta ancora attuale, considerando che anche l’anno scolastico in corso ha visto studenti e studentesse fortemente penalizzati dalla pandemia. Da queste parole di Lorenzoni, peraltro è nato il progetto ripARTiamo! del MultiLab della Libera Università di Bolzano, che ha offerto a molte scuole del Trentino-Alto Adige l’opportunità di avviare questo tentativo di comprensione della situazione attuale a partire dalle emozioni di bambini e bambine. L’incontro sarà quindi un’occasione per riflettere su cosa è stato fatto e cosa è ancora possibile fare per non far sentire bambini e bambine spaesati e abbandonati a loro stessi, alle prese con una scuola profondamente in cambiamento.