Chronik | Impegno civico

Una svastica ad Arco

Due turisti austriaci segnalano il simbolo al Comune, che lo fa rimuovere. Il sindaco Betta ringrazia: "Il loro sdegno ci fa riflettere. Intolleranza preoccupante".
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Foto: Comune Arco

“Gentile signor Betta, sindaco della città di Arco. Nel nostro tragitto verso Arco siamo purtroppo passati nei pressi di una croce uncinata. Abbiamo informato del fatto direttamente la sua segreteria, sperando che vengano presi dei provvedimenti in qualsiasi direzione. Noi apprezziamo molto la città, grazie”.

Capita – è successo ad Arco, meta dell’Alto Garda trentino, molto apprezzata dai visitatori di lingua tedesca e del Nordeuropa – che ad impegnarsi per il decoro di una città non siano solo i suoi cittadini, ma anche i turisti che quel centro apprezzano in modo particolare.

 

La vicenda

Ecco cos’è accaduto: nel comune a due passi dalla sponda settentrionale del lago Garda due cittadini austriaci in visita hanno scorto una svastica, dipinta con lo spray su una cabina di servizio della rete elettrica nei pressi di largo della Pina, alle porte del centro storico. Evidentemente colpiti e indignati per quello che non è stato ritenuto un semplice atto vandalico – e in linea con la particolare sensibilità delle popolazioni di lingua tedesca per il simbolo del nazismo – i due hanno avvertito l’amministrazione affinché provvedesse a rimuoverlo.

 

 

Il sindaco e la mozione sull'antifascismo

Dal canto suo, il sindaco Alessandro Betta ringrazia e lo coglie come un punto a favore anche alla luce delle polemiche dell'estate scorsa in tema di antifascismo. Aveva fatto discutere infatti in quel di Arco l’approvazione in consiglio comunale della mozione promossa dal consigliere Tommaso Ulivieri per concedere gli spazi pubblici solo alle associazioni che sottoscrivono l'adesione ai valori dell’antifascismo (e che per il Giornale è diventata una certificazione di antifascismo militante). Un indiretto richiamo al radicamento anche nell’Alto Garda di movimenti quali CasaPound e simili.

 

"Turisti attenti"

“Il turismo qui è molto importante, non lo dicono solo i numeri – afferma –. E quanto avvenuto dimostra che i turisti che vengono sono attenti e hanno un’aspettativa condivisa anche dai nostri cittadini, di avere una città pulita e ben tenuta, ma non solo. Il fatto che abbiano fatto questa segnalazione fa riflettere. Ci dice innanzitutto che quello che magari per noi non è così grave per una persona di lingua tedesca invece è molto più grave. Anche alla luce di questo pensiamo alle polemiche sulla mozione che voleva essere un segnale politico da parte dell’amministrazione, su alcuni ritorni forti e preoccupanti. Che i nostri turisti ci segnalino con indignazione e preoccupazione la presenza di una svastica non può non far piacere”.

Ora noi faremo rimuovere la scritta, però una riflessione sui segnali che stanno arrivando di non tolleranza e di di rifiuto della diversità è doverosa

 

 

Il Comune, prosegue il sindaco, corre ai ripari. “Ora noi faremo rimuovere la scritta, però una riflessione sui segnali che stanno arrivando di non tolleranza e di rifiuto della diversità è doverosa”.

 

Chiudo con un pensiero raccolto al Salone del libro di Torino. Avere un nemico comune unisce intere popolazioni contro una persona, contro una razza. Gli uomini tendono ad accanirsi contro il più debole perdendo anche completamente l’umanità talvolta

Accanimento contro i deboli

Il primo cittadino chiude con un pensiero sul tema “raccolto al Salone del libro di Torino, che per me – racconta Betta – spiega e si adatta bene alla modernità dell’individualismo negativo: “Avere un nemico comune unisce intere popolazioni contro una persona, contro una razza. Il capro espiatorio serve quindi per ogni nostro errore, difficoltà o falla nella società. Gli uomini tendono ad accanirsi contro il più debole perdendo anche completamente l’umanità talvolta”.