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Kein Netzwerk ohne Partnerschaften

17 sind die Ziele für Nachhaltige Entwicklung, der Agenda2030. Was es dazu braucht sind Partnerschaften. Doch wie sehen die in Südtirol aus?
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
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Foto: (c) Anna Michelotti

2015 beschlossen 193 Mitgliedstaaten der Vereinten Nationen die so genannte Agenda 2030. Sie besteht aus 17 Zielen und 169 Unterzielen, die Hunger und Armut bekämpfen, für mehr soziale Gerechtigkeit sorgen, ein gutes Leben sicherstellen und das Klima beschützen sollen. Heute schauen wir uns eines der Ziele dieser Sustainable Development Goals (SDGs) genauer an: das Ziel Nummer 17 – Partnerschaften zur Erreichung der Ziele.

Das Netzwerk

„Zwei Millionen Organisationen befassen sich weltweit mit Nachhaltigkeit. Auch aus dem Südtiroler Kontext ist das Thema nicht mehr wegzudenken. Doch es wird oft in entkoppelten, in sich geschlossenen Kreisen behandelt“, so Judith Hafner vom Südtiroler Netzwerk für Nachhaltigkeit, das es sich zur Aufgabe gemacht hat, die SDGs in Südtiroler bekannter zu machen und unterschiedliche Aktionen und Realitäten miteinander zu vernetzen. Zum Beispiel durch Treffen, wie jenes, das am 6. Oktober in der Stadtbibliothek Bozen stattgefunden hat und an dem 30 Netzwerkpartnerinnen und Netzwerkpartner teilgenommen haben. Dabei wurde auch der Frage nachgegangen, wie es in Südtirol um die Partnerschaften zur Erreichung der Ziele bestellt ist. In diesem Artikel möchten wir drei Organisationen vorstellen, die sich im besonderen Maß um das SDG 17 kümmern.

Urban Play Agenda 2030

Am 8. Oktober hat auf der Talferwiese in Bozen die Veranstaltung Urban Play Agenda 2030 stattgefunden, dessen Ziel es war, einen spielerischen Zugang zu den 17 SDGs zu finden. Organisiert wurde sie von Studio Comune, einer Sozialgenossenschaft aus Bozen, gemeinsam mit über 30 anderen Organisationen. „Studio comune è una cooperativa sociale che accompagna il cambiamento di persone e organizzazioni e comunità attraverso la formazione, la facilitazione di percorsi collaborativi. Collaboriamo con aziende, terzo settore, amministrazioni pubbliche, scuole, università, enti di ricerca e singole persone”, erzählt Irene Visentini, eine der drei Gründerinnen der Sozialgenossenschaft. „Quello che come Studio Comune ci impegniamo a fare, è dare il nostro contributo per accompagnare il cambiamento verso un nuovo paradigma, di cura, di rispetto, di uguaglianza, di collaborazione e di maggiore consapevolezza. Ci occupiamo quindi di sviluppo personale, sviluppo organizzativo e sviluppo di comunità e questo sviluppo non può che essere sostenibile.”

Die 17 Ziele für nachhaltige Entwicklung sind für Studio Comune nicht nur ein Leitfaden, sondern fest in der Tätigkeit der Sozialgenossenschaft verankert: „L'agenda 2030 è sempre stato per noi un riferimento che racchiude in sé tutte le cause per cui è importante lottare ed attivarsi in un'ottica intersezionale cioè considerando insieme diversi campi d'azione. Uno dei nostri pilastri è la collaborazione, in linea con l’obiettivo 17, partnership, per gli obiettivi dell’agenda, perché anche noi crediamo fermamente che raggiungere la giustizia sociale, la giustizia climatica, la pace e l'uguaglianza, è possibile solo se lo facciamo insieme, trovando così soluzioni migliori ed eque, collaborando con reciprocità per essere utili a noi stesse/i e alla comunità.”

Besonders das 17. Ziel hat es Visentini und ihren Partnern angetan: “Il 17° obiettivo ‘partnership per il raggiungimento degli obiettivi’ è quello che ispira i nostri progetti. Mettiamo insieme partenariati che includono organizzazioni pubbliche, private e del terzo settore, attivisti università e centri di ricerca perché solo insieme è possibile”.

Studio Comune ist es wichtig, besonders viele Menschen und Realitäten in ihre Arbeit mit einzubinden. So kam es auch zur Veranstaltung Urban Play Agenda, deren Ort und Zeitpunkt nicht zufällig gewählt wurden. „Siamo abbastanza soddisfatte della giornata, è stata una giornata colorata e di sensibilizzazione dal basso. Abbiamo scelto di farla un sabato sui prati del Talvera, in un posto molto visibile ed accessibile, offrendo attività per bambini ed adulti, con l’obiettivo di coinvolgere anche persone che non avevano mai sentito parlare dell’Agenda 2030. E così è stato, abbiamo raccontato cos’è l’agenda e cosa significa ‘sviluppo sostenibile’ con incontri, azioni e giochi per trovarci e costruire vincoli, creare benessere, comunità: la raccolta di indumenti usati per una moda sostenibile, la raccolta di rifiuti per la produzione di energia, la riflessione sulla corresponsabilità familiare tra uomini e donne per l’uguaglianza di genere, l’osservazione di insetti e pipistrelli per sensibilizzare sulla biodiversità… modi semplici e vicini a noi per avvicinarsi a tempi complessi e globali. Chiara Rabini, Angelo Gennaccaro, della giunta comunale e Maria Kuenzer e Arno Kompatscher della giunta provinciale hanno partecipato con interesse all’evento. È fondamentale che la politica ascolti e collabori con la società civile e la cittadinanza. Anche i media, altro partner strategico per lo sviluppo sostenibile, hanno dato spazio all’evento. Speriamo per l’anno prossimo di coinvolgere ancora più persone e far scattare in loro una nuova consapevolezza anche piccola, magari su uno specifico tema, che le porti ad adottare nuovi atteggiamenti ed abitudine e a fare da moltiplicatore/trice e ambasciatore/trice per un mondo più sostenibile, un mondo migliore.”

 

Sfruttamento senza confini – Ausbeutung ohne Grenzen

„Sfruttamento senza confini – Ausbeutung ohne Grenzen” ist der Titel einer Tagung, die am 15. Oktober in Bozen stattgefunden hat. Organisiert wurde sie von Oxfam Italia, gemeinsam mit Altromercato und dem Friedenszentrum – Centro Pace. Oxfam ist eine weltweite Organisation, die sich der Bekämpfung von Armut und Ungleichheit verschrieben hat und dieses Ziel durch verschiedenste Projekte im Mittelmeerraum und in Afrika zu erreichen versucht. In Italien kümmert sich Oxfam vor allem um Sensibilisierungsprojekte zu den Menschenrechten, um Projekte zur Aufnahme von Geflüchteten und um Gleichberechtigung in der Gesellschaft. Seit 2010 gibt es auch ein Oxfam-Büro in Bozen, das sich vorrangig damit beschäftigt die Probleme des Globalen Südens auch hier bei uns bekannt zu machen. Oxfam hat bei allen Projekten auch die SDGs im Blick, „specialmente il Goal nummero 8, ovvero il lavoro dignitoso e la crescita economica“, erzählt Sabina Morosini vom Oxfam-Büro in Bozen.

“Per noi i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile sono interconnessi. Per esempio una giusta retribuzione garantisce una vita dignitosa e la qualità della vita. Noi cerchiamo di promuovere la consapevolezza sul lavoro dignitoso attraverso diversi progetti, per esempio finanziamo dei microcrediti. Oppure cerchiamo di intercettare i migranti, che sono le persone più vulnerabili allo sfrutto lavorativo. Ma coinvolgiamo anche le aziende, fornendo per esempio consulenza su tutta la filiera di produzione. Problemi come lo sfruttamento dei lavoratori sono complessi. Servono soluzioni complesse che coinvolgono più parti: le aziende, che devono essere consapevoli di quello che fanno, i lavoratori che vanno informati sui propri diritti e su quali condizioni sono dignitose, e i consumatori che con le proprie scelte d’acquisto hanno molto potere. Servono partnership e reti.”

Womit wir auch schon beim Thema der Tagung wären: Die Ausbeutung der Arbeitenden. „La conferenza si è svolta in due parti“, erzählt Morosini. „Nella prima parte sono state presentate situazioni di sfruttamento lavorativo. Sono state presentate sia realtà lontane sia realtà vicine a noi, per far vedere che lo sfruttamento è un problema globale. Nella seconda parte invece è intervenuta la Loacker, impresa che collabora con Altromercato per analizzare le loro filiere della vaniglia e del cacao, e sono state presentati degli strumenti per analizzare le filiere e per migliorare la situazione dei lavoratori.”

Aber gibt es wirklich konkrete Lösungen gegen Ausbeutung? Sabina Morosini sagt ja. Was kann jeder einzelne Mensch tun um Ausbeutung zu verringern? „Bisogna essere attivi. I consumatori hanno un potere decisionale e possono riconoscere il giusto prezzo dei prodotti. Prezzo che serve a garantire condizioni di lavoro dignitose. Ma perché i consumatori possano riconoscere questo prezzo, devono essere informati e consapevoli. Il primo passo è dunque la formazione, l’informazione e la consapevolezza di ciò che si compra. Il secondo passo è poi la scelta dei prodotti. Il terzo passo è la condivisione di informazioni. Ognuno di noi può sensibilizzare le persone che ci stanno intorno, per esempio sul posto di lavoro o formando un gruppo di acquisto solidale.”

Wenn man Sabina Morosini zuhört, klingt das eigentlich einfach. Aber wie sieht es mit der aktuellen Krise aus? Diese beeinflusst unser Kaufverhalten und damit auch die Arbeitsbedingungen. „Le imprese cercano di mantenere i prezzi, e questo può avere degli sviluppi negativi sulle condizioni di lavoro. Aumenta lo sfrutto, per esempio nel settore edile. Aumenta anche il lavoro a nero, anche qui in Alto Adige, e aumentano anche gli infortuni e le morti sul lavoro, perché le imprese cercano di risparmiare.”

Trotzdem sieht Morosini einen Hoffnungsschimmer und betont noch einmal die Wichtigkeit von Netzwerken und Partnerschaften: „I cambiamenti si raggiungono con tanti attori. È importante lavorare sulle reti e il territorio.“

 

Occidente verso Oriente

Zu guter Letzt noch ein kultureller Hinweis. Der Verein ART Bolzano veranstaltet eine Serie von fünf Online-Meetings, zum Thema Musik und ihre soziale Wirkung. Beginnend am Donnerstag, den 27. Oktober, finden die Treffen jeweils im 14-Tages-Rhythmus statt, immer von 18:30 Uhr bis 20:30 Uhr. ART Bolzano ist ein Verein, der es sich zum Ziel gemacht hat, Kunst und Kultur zu in Südtirol zu verbreiten und allen Menschen den Zugang dazu zu ermöglichen. Dies fällt außerdem unter das SDG Nummer 4, hochwertige Bildung.

Die Veranstaltungsreihe „Occidente verso Oriente“, wird von Roberto Satta geleitet, einem Musiklehrer und Musikwissenschaftler aus Bozen und von Adel Jabbar, einem Soziologen, der auf Migrationsprozesse und interkulturelle Kommunikation spezialisiert ist. Satta erklärt, worum es bei den Veranstaltungen geht: „Occidente verso Oriente nasce da una idea di Roberto Satta nel 2017. Questo evento nato in Alto Adige vuole offrire la possibilità di conoscere costumi, cultura, musica di altre culture, ampliando l'orizzonte culturale di questa terra, fornendone la chiave di lettura di altre culture, al fine di arricchire ed essere volano di sviluppo culturale ed inevitabilmente anche economico. Nel maggio 2017 l'evento è stato incentrato sul confronto con la cultura giapponese e ha ricevuto il patrocinio anche del Consolato del Giappone di Milano. Nel 2020 l'evento è stato svolto online con conferenze dedicate al Giappone e alla Cina, riscuotendo un successo nazionale, con oltre 600 iscritti da tutte le regioni italiane. Questa edizione 2022 invece è incentrata sulla Musica che si prende cura della società e dell'educazione: l'idea si è sviluppata confrontandomi con il sociologo Adel Jabbar, che collabora da anni con l'ART, ed è scaturita dal fatto che la chiusura per lunghi periodi dello spettacolo dal vivo, incluso quello musicale, ha evidenziato l’importanza che tali manifestazioni offrono per un equilibrio della società e dei singoli individui. Oltre a questo esiste una copiosa quantità di studi che evidenziano l'importanza della musica per la crescita dell'individuo ed il suo benessere. Il ciclo mantiene anche un'impostazione interculturale, in quanto viviamo in una civiltà multiculturale.”

Zielgruppe der Veranstaltungsreihe sind Lehrpersonen und Menschen, die im sozialen Bereich tätig sind: „La proposta vuole supportare gli operatori scolastici e sociali fornendo loro strumenti in grado di migliorare le condizioni psicosociali delle persone e creare un clima accogliente che incentivi la concentrazione e l’ascolto, in particolare tra la popolazione scolastica, nei processi di apprendimento. È comunque aperta al pubblico più vasto di interessati sull'argomento. Alle conferenze ci si può iscrivere gratuitamente tramite il sito eventbrite.it, cliccando su questo link www.eventbrite.it/e/biglietti-occidente-verso-oriente-musica-cura-in-ambito-sociale-ed-educativo-380303145947

Satta betont, dass Musik ein Instrument sein kann um Menschen zusammenzubringen und Veränderungen herbeizuführen: „La musica per sua natura ha un forte potere sull'individuo e sulla società. Va oltre alle barriere linguistiche ed è capace di agire sul cervello degli esseri viventi in maniera molto coinvolgente. Sul come lo si capirà meglio ascoltando anche tutte queste conferenze.”

 

Übrigens: Abdel Jaffar ist nicht nur Mitorganisator von „Occidente verso Oriente“, sondern auch ein Speaker einer Veranstaltungsreihe in der Weltbibliothek Bozen zum Thema Kolonialismus. Die Letzte Veranstaltung, die das Thema Kolonialismus und Mutterschaft behandelt, findet am 09. November statt.