Gesellschaft | Integrazione

“Si ha paura di ciò che non si conosce”

Arriveranno 25 profughi a Ortisei, ieri sera in una sala gremita l’incontro con la cittadinanza. Presenti anche Casapound e Lega Nord. Moroder: “Atmosfera molto tesa”.

La campana suona per Ortisei. Nel caratteristico comune della Val Gardena arriveranno nelle prossime settimane 25 richiedenti asilo, numero che è stato confermato ieri dall'assessora Martha Stocker, affiancata dal collega Florian Mussner, dal palco della casa culturale cittadina dove ieri (25 novembre) si è tenuta una serata informativa organizzata dall’amministrazione comunale capitanata dal neosindaco Tobia Moroder. Presenti anche Luca Critelli, direttore della Ripartizione Politiche sociali della Provincia e Andrea Tremolada di Volontarius, che hanno spiegato gli aspetti tecnici dell’accoglienza, come il fatto che i profughi avranno a disposizione 8 euro a testa per il vitto.

“L’atmosfera era molto tesa e la discussione accesa - riferisce Moroder - c’erano almeno 600 persone in una sala che può contenerne al massimo 400, l’interesse dimostrato è stato enorme in un senso o nell’altro, molti si sono detti favorevoli all’accoglienza, molti altri, apparentemente organizzati, fortemente contrari”. Esponenti di Casapound e della Lega Nord di Bolzano, infatti, autoproclamati paladini dei dissenzienti, erano in prima linea a far valere le loro ragioni e per radicalizzare con gli stessi strumenti di sempre. “Un tifo da stadio - racconta il primo cittadino eletto con la “Lista Unica” - ero sul palco e vedevo in quanti applaudivano, posso dire che tendenzialmente le persone sono pronte ad accogliere, alla fine del dibattito alcuni mi hanno detto che il loro scetticismo è stato in qualche modo mitigato dalle informazioni che sono state fornite durante la serata, credo che il cittadino medio abbia capito quale sia la situazione e cioè che la Provincia è costretta a smistare nei comuni i profughi per non pesare esclusivamente sul capoluogo”.

Il problema maggiore resta per molti il luogo individuato per ospitare i richiedenti asilo, la Pensione al Sole, struttura privata, “l’unica messa a disposizione in tutta la Val Gardena”, spiega Moroder, che si trova a una cinquantina di metri dalla scuola elementare del paese. “Forse si sarebbe potuta trovare una soluzione anche in altri comuni della Val Gardena ma sembra che non ci siano strutture pubbliche disponibili in questo momento e la Provincia si è dovuta rivolgere anche ai privati”, afferma il sindaco. Sono diverse le mamme che hanno raccolto le firme per protestare contro il luogo prescelto per l’accoglienza, temono probabilmente che queste persone possano molestare i bambini, spiega Moroder che precisa: “sulla scelta del luogo noi non possiamo intervenire, è una decisione presa dalla Provincia”. Spetterà tuttavia all’amministrazione comunale adottare misure concrete per attenuare le diffuse ostilità. “Comprendo e rispetto le paure delle mamme, e come sindaco mi sento responsabile per i miei concittadini, ma del resto si ha paura di ciò che non si conosce, il vicesindaco di Tesimo Thomas Knoll, per esempio, ha raccontato l’esperienza fatta nel loro paese, dove nonostante la struttura di accoglienza si trovi vicino a una scuola materna non ci sono stati mai problemi”, commenta Moroder che poi aggiunge: “la garanzia matematica che in mezzo a queste persone non ci sia qualche elemento disturbante non c’è, ma del resto anche tra di noi ci sarà anche qualcuno che non si comporta secondo le regole del vivere civile”.

“Non bisogna dimenticare che a partire dal terzo mese, da quando viene inoltrata la richiesta di asilo, queste persone possono lavorare a tutti gli effetti, ogni anno ce ne sono circa 1700 che vengono a lavorare in Val Gardena. Compito nostro sarà trovare per loro dei lavori socialmente utili, come spalare la neve, tagliare l’erba, pulire le passeggiate e in secondo momento, cercheremo di contattare delle strutture alberghiere che possano offrire loro un impiego”, assicura il primo cittadino. Imperativo per Moroder & co. è dunque ora quello di cercare di evitare possibili cortocircuiti e rimboccarsi le maniche. “Sono stato informato ufficialmente della questione dell’accoglienza il giorno dopo le elezioni, queste sono settimane di fuoco per cercare di avviare la macchina amministrativa e non nego che a livello psicologico la cosa abbia il suo peso, ma nel contempo mi rendo conto dell’entità del problema. È una bella sfida ma avremo dalla nostra associazioni e volontari che si sono resi disponibili già da subito ad offrire il loro sostegno per organizzare ad esempio corsi di lingua e noi come amministrazione dovremo cercare di coordinare il tutto e di creare un terreno fertile per l’integrazione”, conclude il sindaco.

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Gabriele Di Luca Do., 26.11.2015 - 15:53

Non capisco bene perché gli extracomunitari (cioè non residenti nel comune di Ortisei) non siano stati respinti alla frontiera della Val Gardena, oppure affondati nell'Isarco. Queste invasioni di bolzanini nel resto della provincia dovrebbero essere represse duramente, prima che sia troppo tardi.

Do., 26.11.2015 - 15:53 Permalink
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Alfonse Zanardi Do., 26.11.2015 - 21:09

Die Ladiner sind eigentlich eher tolerant, schliesslich wurden sie vor Jahrhunderten von Migranten aus Bayern und Franken überrollt, welche sich wie die Karnickel gebärdeten, bald in der Mehrheit waren und mittlerweile als Tiroler firmieren :-).

Do., 26.11.2015 - 21:09 Permalink